Il sito di Punta Perotti, come viene descritto nel bando di concorso, si trova là dove la linea di costa subisce un flesso: cambiando direzione conclude l'arco di cerchio che idealmente inizia da San Nicola, e va a porsi in linea con l'incompiuta palazzata del Lungomare fatto erigere durante gli Anni Trenta da Araldo Di Crollalanza, podestà della città di Bari. L'idea del progetto parte da qui: completare il lungomare rafforzandone la matrice insediativa. Il sistema a blocchi viene ripreso e “sgranato” progressivamente. Ne viene un sistema urbano fatto da “tre gradini” che pian piano si ritirano verso l'interno lasciando che il verde e la natura possano riappropriarsi di un luogo troppo a lungo mortificato. Il ritmo si arricchisce di un'eccezione: un grande “rudere” contenuto in un'ellisse leggermente incassata, a chiudere l'arco di cerchio che idealmente inizia proprio da San Nicola e che, per riprendere le parole del bando, chiuderà maestosamente la prospettiva del lungomare. Il tema proposto è quello di un insieme di edifici destinati a favorire il dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse, ma anche quello interreligioso, una “nuova” cittadella, all'interno della quale identificare tre nuclei funzionali: a) quello della preghiera; b) quello dello studio; c) quello dell'incontro. Compositivamente il progetto è costituito da quattro sistemi sovrapposti: il costruito; il verde; il sistema dei parcheggi e delle strade; il sistema delle aree attrezzate e dei percorsi pedonali. Il tempio è costituito da due elementi base: i muri e gli archi. Il sistema costruttivo adottato è quello della pietra portante precompressa con trefoli di acciaio e nastri e bandelle FRP (Fibre Reinforced Polymer). L'idea è realizzare un grande spazio interno per la preghiera ed il raccoglimento contenuto da due lamelle murarie (cave per il passaggio di percorsi, impianti tecnici, ect,) raccordate alla base da una serie di arconi ribassati. Gli arconi (che potrebbero in caso di sisma funzionare come tiranti) ricordano le grandi basiliche francescane (San Chiara ad Assisi). Come si potrà notare nel dettaglio costruttivo gli arconi sono costituiti da conci sagomati precompressi sia superiormente (trefoli d'acciaio) e sia inferiormente (da nastri e badelle FRP). I conci sono modellati per consentire il passaggio del pluviale (recupero delle acque piovane) e l'alloggiamento di sistemi luminosi a Led.
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