Il progetto per la delocalizzazione delle attività ristorative temporanee di Castelluccio di Norcia s'inserisce in un articolato programma di interventi volti alla bonifica e al consolidamento dell’ex-cava adiacente l’area di studio. L’impatto visivo dei volumi, come si può notare dalle immagini pubblicate, è stato contenuto tramite una duplice soluzione: da una parte, attraverso un attento lavoro in 'sezione', incassando i corpi di fabbrica per adeguarli alle curve del terreno; dall’altra, tramite l'introduzione del sistema strutturale pilastro-trave che, essendo leggermente estradossato rispetto al filo dell’involucro edilizio, determina la sfumatura della facciata tramite un ritmo luce-ombra modulato sulla texture dei campi sottostanti. La giacitura dei corpi di fabbrica mantiene uno sfalsamento altimetrico coerente alle pendenza dell’area (dislivello massimo area m. 8; dislivello tra i corpi di fabbrica m.3.5). Tutte le strutture sono state progettate per essere realizzate ed assemblate a secco in tempi molto rapidi e nel rispetto della massima efficienza di costi e mezzi, cercando di uniformare e prefabbricare la gran parte degli elementi strutturali e costruttivi. Sulla base del programma funzionale messo a punto dallo staff ufficio Protezione Civile Regione Umbria di Foligno (la dimensione delle strutture ristorative varia da una superficie massima di 120 mq, ad una superficie media di 80 mq, ad una minima di 50 mq.), ampiamente discusso e condiviso con la popolazione castellucciana, il progetto, analogamente a quanto avvenuto per le strutture temporanee di Norcia, intende garantire a tutti i richiedenti la stessa articolazione tipologica e le stesse finiture interne/esterne. In particolare, tutti i ristoranti si caratterizzano per: 1) un doppio affaccio con sala passante aperta verso valle e verso monte; 2) la presenza di un blocco cucina con un angolo/tavolo sporgente verso la piazza interna per fast-food; 3) uno spazio esterno (verso valle) di eguale spessore per mangiare all’aperto; 4) una identica dotazione di servizi tecnici; 5) identiche finiture architettoniche.
Progetto: prof. arch. Francesco Cellini (capogruppo) - prof. arch. Paolo Verducci;
collaboratori: Ing. Francesca Catalini; Ing. Valerio Palini
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