Avvolgere il viaggio nei punti di intersezione con la memoria. Disegnare uno spazio per raccogliere il portato di un'esperienza. Con l'intento di lasciare protagoniste le creazioni della stilista si è voluto “abbandonare” il contenitore architettonico.
Matericamente, interrompendo il processo di finitura delle pareti
Cromaticamente, con l'utilizzo di colori neutri
Fisicamente posando la nuova pavimentazione (superficie calpestabile) come un layer autonomo. Una superficie (lamina) in ottone d'orata è interposta tra questo nuovo strato (questa nuova superficie) e l'esistente, e viene alla luce (risulta visibile/ si rilevata) puntualmente: lungo il perimetro, grazie al distacco fisico dai muri perimetrali; in 3 altre occasioni attraverso bucature circolari che vanno a definire aree specifiche (modi d'uso specifici/momenti specifici, pause osservative del viaggio)
Otticamente, celando il soffitto con sinuose lame di tessuto bianco ed evitandone l'esposizione luminosa diretta
Dalla stessa intenzione di “distacco” nasce il progetto be\SIDES: è così che gli arredi scelti a corredo dello spazio si scostano dalla parete. “Add to reveal the last side”: un riflesso in ferro verniciato che si aggrappa al legno degli arredi selezionati, a formare una nuova entità a tutto tondo.
L'illuminazione dello spazio principale è stata progettata per essere adattabile al cambiamento. Le “Lampade di Abbott” sono state disegnate per mantenere “oscuro” (per non esporre alla luce) il soffitto e diffondere la luce verso il basso: le sfere luminose che accompagnano nel viaggio sono state collegate a dischi piatti, uniti a loro volta ad assi appesi al soffitto che si sviluppano per tutta l'altezza del contenitore, a creare un percorso tra i prodotti esposti. Il punto luminoso si muove tra due posizioni, alta e bassa, per consentire due diversi modi di illuminare l'ambiente.
L'impianto elettrico è stato disegnato per “cucire” le pareti: una linea di cavo tessile che entra ed esce dai muri perimetrali formando dei “nodi” costituiti dalle prese e dagli interruttori in bachelite, cambiando direzione in corrispondenza dei cerchi di ottone e piovendo sugli stessi dall'alto.
Lo spazio di vendita è delimitato da una parte da 3 pannelli rotanti/schermanti che lo separano dal laboratorio; sempre in fondo da una parete in vetro profilato ad U che introduce al servizio igienico generando una lanterna luminosa grazie ad una fonte orizzontale di luce alla stessa altezza dei tessuti dello spazio principale.
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