Oltre 700 metri quadrati di superficie, una imponente “libreria” dei liquori ad accogliere i visitatori, un locale nel locale racchiuso in una sorta di acquario sospeso a quattro metri da terra: nel contesto post industriale di un ex magazzino di tessuti, a pochi passi dalla stazione centrale di Milano, nasce oggi Moebius, camaleontico concept restaurant in grado di cambiare pelle a seconda dell’orario della giornata e della prospettiva.
Progettato dallo Studio Q-bic, diretto dai fratelli Luca e Marco Baldini, Moebius è al tempo stesso Osteria Gastronomica, Tapa Bistrot, cocktail bar, negozio di vinili e spazio per la musica dal vivo. Ma anche luogo dove sostare per leggere, studiare, ascoltare musica. Situato in via Cappellini 25, in quel dedalo di strade tra via Vittor Pisani e corso Buenos Aires sempre più attraente per le sperimentazioni gastronomiche, Moebius si ispira al nome d’arte del fumettista francese Jean Giraud, capace di ridisegnare il mondo con la propria matita. Un’inclinazione che si ritrova nella cucina dello chef Enrico Croatti, riminese classe 1982. Dal suo incontro con la proprietà dei locali, la famiglia Querci, senese, capitanata in questo progetto dal 27enne Lorenzo, nasce l’idea di uno spazio poliedrico in cui le esperienze maturate dallo chef in Italia e all’estero potessero esprimersi dando origine ad atmosfere diverse.
Al piano terra Tapa Bistrot e Cocktail bar dove i drink studiati dal barman Marco Siclari incrociano un’offerta culinaria easy, ma mai scontata, che richiama suggestioni spagnole, francesi e a stelle e strisce. Nella piattaforma sospesa l’Osteria Gastronomica, dove sperimentare una cucina d’avanguardia. A collegare le due anime del locale, in un costante dialogo tra antico e moderno, un ulivo andaluso di 700 anni, inserito in una spettacolare teca di vetro. Il palco per i concerti, invece, è ospitato da un’avveniristica galleria di metallo, che si apre da un lato sulla sala e dall’altro sulla serra-veranda esterna, in una atmosfera più intima.
In totale Moebius dispone di 120 coperti al piano terra (Tapa Bistrot e Cocktail Bar) e 30 coperti all’Osteria Gastronomica.
Materiali industriali come il ferro e il cemento, oggetti vintage accostati a elementi architettonici contemporanei: questa la formula adottata dallo Studio Q-bic di Firenze, per dare una nuova identità a una ampia scatola vuota, fatta di pareti in mattoni e un soffitto alto fino a 12 metri.
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