L’edificio di Via Dandolo 4 a Milano è stato costruito nel 1948 su progetto dell’arch. Vito Latis.
Lo studio Latis, composto dai due fratelli Vito e Gustavo, ha sicuramente svolto un ruolo importantissimo nel rinnovamento del tessuto urbano di Milano nel dopoguerra, ruolo finalmente oggi riconosciuto da pubblicazioni e seminari con itinerari per far conoscere la loro architettura.
Negli anni ’50 e ’60 si sono largamente diffuse facciate dotate di rivestimenti ceramici a piccoli elementi dalle più svariate forme, dimensioni e colorazioni, le quali sono divenute quasi una costante del linguaggio architettonico di quel periodo. La modernità del materiale era il requisito più ricercato e proprio al carattere di novità era affidato il compito di riscattare l’architettura di quegli anni. Nei primi decenni del dopoguerra tesserine e clinker caratterizzarono moltissima dell’edilizia prodotta in quegli anni, durante i quali si ravvisavano nelle ceramiche una durevolezza e una resistenza superiori a quelle degli intonaci. Da quanto detto è facile intuire quale importanza potesse avere la qualità del materiale per l’edilizia di questo periodo storico e, pertanto, come possa essere importante per la conservazione futura di queste architetture del moderno puntare non solo alla conservazione delle forme ma anche a quella dell’essenza materiale degli aspetti costruttivi.
IL DEGRADO
Il tipico degrado dei rivestimenti in ceramica a manto continuo applicati per adesione alle strutture delle facciate si manifesta essenzialmente nel cedimento del rivestimento dal suo strato di sostegno alla facciata, cioè i rivestimenti si distaccano a causa della polimerizzazione delle malte di allettamento, del collante o delle resine utilizzate, le quali perdono la propria adesività provocando di conseguenza rigonfiamenti, fessurazioni sui giunti, lesioni o fratture sulle piastrelle, distacchi parziali di alcuni elementi isolati o di intere porzioni che si distaccano solidalmente. Per quel che riguarda il rivestimento ceramico a tesserine o a mosaico, il degrado si evidenzia soprattutto con rigonfiamenti e distacchi di porzioni di elementi ceramici causati, nella maggioranza dei casi, dalle dilatazioni termiche di materiali accostati in maniera incompatibile (ad esempio, dall’azione degli elementi di affrancatura di molti parapetti in ferro che, arrugginendosi nella parte murata, provocano aumenti di volume e tensioni tali da determinare distacchi) oppure da fessurazioni verticali o orizzontali lungo il manto ceramico, in corrispondenza degli elementi strutturali.
L’INTERVENTO
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