Nato da un’idea di Renzo Piano e sviluppato dallo studio Alvisi Kirimoto + Partners, che vanta una lunga e consolidata collaborazione con l’architetto genovese, il progetto celebra la luce e il colore del paesaggio della Gallura con un intervento di valorizzazione della piazza del mercato di Tempio Pausania. La piazza, circondata da edifici storici prevalentemente settecenteschi, costruiti con blocchi di pietra calcarea lasciata a faccia vista e caratterizzata da una pavimentazione in san pietrini e fasce di granito grigio, si raggiunge attraverso strade strette e irregolari che offrono scorci variabili sullo spazio aperto. Qui il progetto affidato agli architetti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto prevede la realizzazione di una serie di elementi sospesi, che sullo sfondo hanno la cortina di edifici in pietra e le arcate del vecchio mercato. Vele di tela colorate fluttuano nel cielo, come trasportate dal vento e posate, in un equilibrio mutevole, su una tela di fili tesi tra gli edifici. L'idea dell'architetto Renzo Piano di realizzare una "ragnatela" che fermasse i colori della luce si traduce così in un gioco leggero e mutevole fatto di funi, teli, colori che non toccano la piazza, ma la ombreggiano e colorano, e quando le vele sono chiuse, "12 matite colorate" sembrano sospese tra le pareti di calcaree. Per la realizzazione della piazza il progetto prevede la disposizione di una maglia di funi d’acciaio composta da 19 fili spiroidali, fissati, tramite barre di ancoraggio, alle salde e spesse pareti in granito degli edifici circostanti. La maglia forma dei grandi triangoli sospesi, dai cui vertici si diramano altri tiranti sino a formare 12 triangoli di tessuto di diverse dimensioni. Questi triangoli saranno avvolgibili attorno a rulli motorizzati con un meccanismo simile a quello della vela nautica. La motorizzazione consentirà due diverse configurazioni. La prima, con vele aperte a creare triangoli d’ombra nella piazza, la seconda con vele chiuse in cui la maglia di funi si intensifica tra funi principali, cavi di scorrimento e di tensionamento dei tessuti. La configurazione con vele aperte prevede anche la proiezione, sulle stesse, di immagini e parole.
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