L’area oggetto del bando di concorso è una delle principali porte di accesso al centro storico della città di Urbino.
Le dinamiche della mobilità sono cambiate recentemente con l’inaugurazione del nodo urbano di Santa Lucia, con il parcheggio del Consorzio e con il progetto di riconversione della ex Fornace Volponi con funicolare; inoltre l’incompiutezza dell’ “Operazione Mercatale” non ha permesso di configurare quest’area come il polo urbano che era previsto, ma rimane di particolare interesse poiché si può considerare una cerniera tra il centro storico e lo sviluppo successivo della città, in particolare la zona dei collegi universitari.
La posizione del Mercatale è inserita in un sistema urbano molto articolato che si deve confrontare con scorci paesaggistici ed emergenze urbiche; non può essere pensato estraniandolo dal contesto ma va inserito in un progetto urbano complessivo, ha una posizione baricentrica e la sua funzione di nodo di interscambio è molto importante poiché da esso si dipanano tutti i percorsi per raggiungere le altre zone della città. È una grande area tra due colline che fanno da sfondo e ha un affaccio privilegiato sul paesaggio che si apre verso la valle della ex stazione ferroviaria.
Per il suo carattere urbano, il Mercatale funge da sistema multiscalare in grado di creare relazioni tra la dimensione territoriale e quella urbana più legata alle attività umane. La sua articolazione spaziale e funzionale non nasce in contrasto con lo spazio naturale ed urbano, ma si fonde organicamente con essi e a sua volta il non costruito non rappresenta uno spazio residuale, ma un vuoto strutturante che rende il sistema permeabile e fluido.
La proposta per il masterplan dell’area oggetto di concorso si prefigge di amplificare il collegamento con le altre zone della città indicate in precedenza tramite la riqualificazione del Mercatale come piazza e punto di incontro tra le persone, che accresca la risonanza di luoghi esemplari quali la rampa di Francesco di Giorgio Martini e la Data e li colleghi a zone altrettanto rilevanti ma periurbane come i collegi.
Dal masterplan e dalla sezione territoriale si può notare che è stato previsto un percorso che collega il Mercatale ai Collegi con un attraversamento sicuro del colle delle Vigne che si conclude in via Fratelli Rosselli e in via Francesco di Giorgio Martini. Questo percorso tramite una serie di rampe si ricongiunge anche al parco della Resistenza, il belvedere della città. Alcune aree di sosta/belvedere sono previste anche ai lati del percorso che è stato progettato con un approccio topologico. Il percorso deve essere integrato nel colle in modo quasi impercettibile, è quindi pensato come un intervento reversibile nel quale, con il tempo, la vegetazione si riappropri del pendio e degli spazi interstiziali coronando un progetto di simbiosi con il paesaggio e descrivendo un nuovo profilo in continuità con il centro storico; questo è possibile immaginandolo costituito da pavimentazioni drenanti che non richiedono lavori importanti per la costituzione del fondo su cui posarle. Sono infatti sufficienti strati drenanti di ghiaia e geotessili sotto gli elementi superficiali. È stato pensato come un sentiero che si arrampica sul colle con pendenze che non affatichino troppo chi lo percorre e con aree di sosta gradonate che lo rendano fruibile come belvedere o semplicemente punto d’incontro. La parte di percorso che conduce ai collegi risulta pressoché pianeggiante e consente agli studenti di raggiungere in sicurezza le sedi universitarie, l’accademia e l’Isia. L’intervento più impattante potrebbe risultare la modellazione del profilo del colle coi gradoni, anche se si suggerisce l’utilizzo di “terre rinforzate”, cioè volumi di terreno compattato, all'interno dei quali vengono inseriti geosintetici che costituiscono una vera e propria armatura. Spesso è possibile utilizzare come materiale di riempimento, quello presente sul posto, così facendo si guadagna sia in termini di velocità di esecuzione che di costi. Inoltre, la gradonata così rinforzata, viene introdotta nello scenario naturale senza creare alcuna variazione ambientale.
La condizione attuale della piazza è un vuoto strutturale che si affaccia su un altro vuoto di carattere più naturale, si può considerare quindi un vuoto al quadrato e tale va mantenuto: un equilibrio dinamico di materia e antimateria. L’obiettivo è quello di eliminare il parcheggio a raso per utilizzare la piazza come punto di incontro trovando un sistema ordinato che ne consenta la flessibilità.
Il concept per ordinare lo spazio è stato desunto dai quadri delle città ideali; in essi è individuabile una caratteristica comune: attorno agli edifici si apre una vasta piazza la cui intelaiatura prospettica è ben definita dalla lastricatura geometrica. Il modello di assoluta perfezione della città rinascimentale, è infatti legato alla concezione di "scacchiera", dove il pavimento delle strade, con l'intersecarsi di marmi policromi, riflette e amplifica la struttura della città in cui gli edifici, proprio come i pezzi di una scacchiera, sono ordinati e collocati a intervalli di spazio regolari e prestabiliti secondo canoni di assoluta perfezione. La realtà ci dimostra però come gli spazi imperfetti siano spesso più vivibili e accattivanti di quelli rigorosi che aspirano ad essere luogo privilegiato entro cui dispiegare l'agire storico dell'uomo. La scacchiera, reminiscenza rinascimentale, diventa quindi il concept progettuale che anima la piazza; è però una scacchiera randomica che intreccia la sua rete grazie a dei punti attrattori che sono la rampa elicoidale, il percorso di accesso alla Data recentemente costruito, una zona verde, l’ingresso al parcheggio sotterraneo e il percorso che conduce all’attraversamento del parco delle Vigne. La densità maggiore nei punti attrattori è conferita dalla cromia e dai materiali: l’utilizzo di pavimentazioni più scure o cambi di materiale. È armonizzata, inoltre, da eccezioni che si sovrappongono ad un pattern aleatorio ma prospettico: le rampe, gli ingressi al parcheggio e alla Data e la strada carrabile che producono delle interruzioni nel sistema di fondo.
Una grande superficie lastricata esposta al sole potrebbe portare con sé gli effetti del fenomeno dell’isola di calore, è pertanto necessario utilizzare materiali che lo impediscano ed inserire delle aree a verde. La scelta deve ricadere su pavimentazioni ad alta riflettanza, realizzate con materiali naturali, permeabili e con proprietà di riflessione solare. Sono disponibili in commercio pavimentazioni di vari colori e dimensioni, anche lastroni, che sono adatti alla composizione della scacchiera randomica del Mercatale e sono inoltre indicate per la pavimentazione di aree urbane, resistendo al traffico veicolare e non richiedendo manutenzioni impegnative. Le aree a verde inserite nella scacchiera, in parte alberate, contribuiscono a diminuire l’accumulo di calore e a creare delle zone ombreggiate; sarebbe opportuno valutare anche l’inserimento di un sistema sotterraneo di raccolta dell’acqua piovana nella zona in cui non è presente il parcheggio in modo da poter riutilizzare le acque per la cura delle aree verdi e per i servizi del parcheggio stesso con un grande risparmio della risorsa. L’illuminazione, costituita da lampade LED che emettono luce bianca fredda, permette di ottenere un’illuminazione sicura per gli utenti della strada con minor consumo di energia. La luce bianca attraversa molto meglio la nebbia e inoltre aumenta anche la qualità delle immagini catturate dalle telecamere di sicurezza. Sulla piazza sono presenti sotto forma di lampioni nell’area centrale e di segnapassi in alcune zone specifiche, ad esempio nell’accesso della rampa elicoidale nei cui pressi si trovano anche delle sedute.
L’eliminazione delle soste e la riduzione del traffico veicolare a livello del Mercatale incidono nelle attuali dinamiche della mobilità cittadina. Il progetto prevede che tutti gli stalli di parcheggio attualmente presenti vengano eliminati ad eccezione di alcuni parcheggi disabili nell’area accanto a porta Valbona e uno stallo per i taxi o anche solo un telefono per la loro chiamata. Per i residenti del Borgo che si affaccia sulla piazza saranno previsti accordi o abbonamenti per l’utilizzo del parcheggio interrato e l’unica area carrabile sarà una corsia a senso unico che prosegue da via Giuseppe Mazzini attraversando Porta Valbona e su cui troverà luogo, su apposita corsia, la fermata degli autobus che provengono dal centro.
Il progetto è stato pensato in modo da consentire il recupero dell’area come spazio pubblico fruibile sempre e in cui svolgere eventi che richiamino molto pubblico come concerti e fiere. Diventerebbe un ulteriore spazio che la città di Urbino potrebbe sfruttare per proporre nuovamente alcuni eventi; ad esempio un’offerta di musica contemporanea di rilievo all’aperto come a Lucca e Ferrara o come avveniva già in passato nella stessa Urbino con il festival Frequenze Disturbate. È auspicabile che anche il mercato settimanale venga spostato in quest’area, più consona rispetto a quella in cui si svolge attualmente.
Nella vista aerea è evidente come l’inserimento nel contesto sia adeguato al tessuto storico e come ne mantenga la cromia.
Nella vista dalla zona del teatro sono evidenti il percorso delle Vigne che è un segno leggero sulla collina sottolineato dalla distribuzione della vegetazione e la scacchiera cromatica su cui si dovrebbero dipanare le attività per rendere l’area sempre vissuta.
Nella vista a livello della piazza è evidente come il volume della rampa si erga sulla scacchiera con i due torricini alle spalle come le pedine del gioco degli scacchi e nonostante la rete non sia simmetricamente perfetta mantiene ugualmente una prospettiva sugli edifici che, come nelle rappresentazioni rinascimentali, sono posti in modo ordinato rispetto alla piazza grazie alla densificazione della scacchiera nei punti attrattori.
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