Dialogo ed equilibrio sono i due pilastri sui quali poggia il Museo del Novecento.
Progettato nel rispetto della sua originaria funzione, esso è concepito quale spazio culturale attivo, divenendo simbolo di partecipazione e scambio, emblema delle diverse forme della cultura contemporanea, nel cuore di Milano, per aprirsi alla cittadinanza e costruire insieme la Storia del Futuro.
Un museo “vivo”, all’avanguardia, proiettato al XXI secolo e oltre, in cui arte e architettura si fondono per generare una pluralità di visioni.
Creare meraviglia. Emozionare, suscitando interesse e partecipazione nell’individuo, in modo da scuoterne la consapevolezza. Stimolare i processi cognitivi e le esperienze sensoriali durante il percorso di visita.
Accogliere bellezza. Il progetto prevede la creazione di spazi e volumi aperti, altamente flessibili, adattabili in virtù delle esigenze espositive. L’innovazione è posta a fondamento delle scelte progettuali, al fine di proiettare
il Museo verso il Futuro.
Il dialogo tra i due Arengari è contemplato su due piani: il piano “materiale” in cui la passerella di collegamento è espressione del dialogo stesso; il piano “immateriale” nel quale il dialogo è affidato alle opere d’arte e al collegamento percettivo che esse realizzano alla vista d’insieme dei due Arengari.
Un museo in divenire, che accompagna il visitatore nel viaggio artistico-temporale dal ‘900 ad oggi. Il Museo è permeato dalla città; uno scambio reciproco che instaura una relazione dialogica costante.
Un grande complesso espositivo dedicato alle arti moderne e contemporanee, in cui conservare, studiare e promuovere il patrimonio artistico-culturale diviene un obiettivo cardine per tutta la comunità.
La passerella di collegamento si inserisce delicatamente tra i due Arengari.
Concepita quale spazio metafisico interno-esterno, è una struttura che è sì collegamento ma anche luogo espositivo “immersivo”, caratterizzata da appoggi a terra leggeri.
Riprendendo la forma degli archi in facciata degli Arengari, comunica con essi, instaurando un rapporto di continuità visiva ed evidenziando la direttrice prospettica metafisica da Piazza della Scala, con il monumento dedicato a Leonardo Da Vinci, a Torre Martini in Piazza Diaz, essa si pone non come ostacolo bensì quale elemento di valorizzazione della scena prospettica.
Il progetto amplia il Museo del Novecento anche verso l’esterno, creando nuovi spazi di interazione, in cui via Marconi assumerà un ruolo rilevante, anche dal punto di vista artistico, nonché per la mission museale. Si svilupperanno così infinite relazioni con il tessuto circostante.
Il nuovo Museo del Novecento diviene uno spazio versatile, fluido e modulabile, simbolo della connotazione artistica dei nostri tempi. Polo attrattivo e inclusivo, esso coinvolgerà tutta la comunità, creando una nuova concezione di museo che, valorizzando la cultura e le arti contemporanee, rafforzerà la propria essenza di museo relazionale, luogo di confronto, modernità e cambiamento.
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