La musica fa da tema portante di questo progetto, volto a creare una sorta di "armonia" tra vuoti e pieni, tra il passato ed il presente.
La forma naturale dello spazio destinato al parco urbano, lunga e stretta, appare perfetta per applicare le forme planimetriche delle chiavi del pentagramma, che vengono smaterializzate e ricomposte in un gioco di pietra e verde che trova coronamento nella centrale piazza ad anfiteatro e nella fontana che le fa da coronamento.
Pochi i volumi in rilievo, ed anche questi appena accennati, nel rispetto dell'intorno e delle preesistenze.
Oltre gli spazi aperti destinati alla passeggiata ed alla piazza, fa capolino il verde, con l'area del labirinto-roseto in cui ad essere privilegiata è la dimensione più intima del fresco e del riposo.
A chiusura del percorso, una porzione di piazza più piccola, in cui una geometria di fontane a raso si alterna a quella della pavimentazione e del verde.
Sul lato opposto, sorge l'unico volume costruito, quello del museo dalle pareti interamente vetrate e protette da brise soleil in legno, nel cui interno una porzione di pavimento in vetro strutturale consente il contatto visivo con il sottostante passaggio dei treni.
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