RELAZIONE DESCRITTIVA Il progetto nasce dall’intenzione di restituire alla città un importante spazio urbano, in grado di integrare e di integrarsi con le presenze urbanizzate del contesto .
La scelta progettuale trova il suo equilibrio nello spazio urbano esistente , riuscendo a rintracciare regole , matrici e tracce attraverso semplici “segni” , che ridisegnano lo spazio, che oggi appare ampiamente sottovalutato.
Il ridisegno della piazza rifiuta ogni intervento costruito, eliminando la progettazione vistosa e preferendo la ricerca di quei sobri elementi architettonici ,in grado di rimettere in tensione le geometrie profonde della struttura storica.
L’intento del progetto e’ la riqualificazione mediante il recupero della memoria storica ; la piazza e’ oggi orfana di tutte le tracce delle trasformazioni urbane avvenute nel corso dei secoli, pertanto il progetto trova il suo equilibrio nello spazio urbano riuscendo a rintracciare regole, matrici, tracce dell’impianto originale e delle sue trasformazioni storiche.
Il ridisegno della piazza nasce dal prolungamento virtuale del cortile interno di Palazzo Rasponi delle Teste, che diventa la parte a piazza nella sua connotazione più classica e dal prolungamento del cortile d’onore di forma quadrata della ex casa del Mutilato .
I segni del progetto si incontrano e si fondono con i segni della storia,il sedime della chiesa di Sant’Agnese viene riportato alla luce e si appoggia al verde del prato , la parte di piazza kennedy pedonale e vietata alle auto prende forma dal perimetro dell’isolato del quartiere ebraico .
Il verde del prato e’ l’elemento connettore ed ordinatore del progetto, verde a raso , verde alberato e viale alberato .
Nastri in acciaio cor-ten con scritte serigrafate formato “stencil” informano chi attraversa la piazza sulle preesistenze del passato : piazza del mercato 1938 - 1963, chiesa di Sant’Agnese xvi sec - 1808, quartiere ebraico xvi sec - 1938 - orti rasponi xvi sec – 1938.
La piazza sarà realizzata a raso, proprio per confermare il suo ruolo di luogo sicuro e attrattivo a chiara vocazione pedonale
I MATERIALI E LE FUNZIONI
Lo spazio e’ disegnato dalla presenza di pochi materiali: il verde del prato, le lastre in pietra di luserna posate a correre ed i cubetti di luserna utilizzati per definire le aree di progetto e le varie funzioni .
Tutto l’intervento e’ pavimentato con cubetti di luserna 10/12 posati a correre a giunti paralleli ad eccezione dello spazio centrale di piazza Kennedy , delle piastre funzionali della fermata del bus , dell’edicola ed il dehor della caffetteria che sono pavimentati con lastre di Lucerna 20/40/60 .
Le lastre di recupero in marmo/pietra bianca,soggette a vincolo, vengono utilizzate per “ridisegnare” il sedime della chiesa di Sant’Agnese e si appoggiano sul prato a distanza regolare, permettendo all’erba di crescere tra le pietre . Le strisce pedonali sono evidenziate , nell’ambito del progetto, utilizzando pietra bianca di
aurisina, secondo la tradizione ravennate .
Il proseguo a terra ,della scalinata di accesso al cortile d’onore della ex casa del mutilato ,viene rivestito del medesimo materiale, fino all’angolo di via IX Febbraio.
Gli ampi spazi a prato sono trattati a seconda della funzione a cui sono destinati, a sosta ,a
riposo o gioco e definiscono i nuovi margini della piazza .
Parallelamente al palazzo Rasponi Murat corrono due viali alberati paralleli , il primo piantumato con “Cupressus sempervirens culmnaris”, individua un percorso pedonale privilegiato verso piazza Duomo e disegna le aree di sosta per le biciclette , il secondo caratterizzato da un filare di “pinus pinea” , scherma alla piazza la zona dove sostano le auto e diventa un luogo di sosta privilegiato . La piazza lastricata e’ pensata per le esposizioni temporanee , le bancarelle i concerti , gli eventi e gli spettacoli da strada ; i prati e i viali alberati per la sosta il gioco il passeggio il relax e la conversazione.
Con riferimento alle esigenze connesse ai Servizi in sottosuolo, l’intervento non interferisce con le reti esistenti che in base ai dati acquisiti dall’indagine conoscitiva in fase di elaborazione del progetto, non rivela problematiche.
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