« Tutti gli esseri hanno la capacità di guarire da soli» (Prot in K-PAX).
La nostra mente e il nostro corpo sono collegati. Sembrerebbe banale, ma quotidianamente
capita di dimenticarsene. Il contatto con la realtà che ci circonda è determinato dal modo in cui
scegliamo di mettere tutto a fuoco: quando il corpo o la mente vacillano, la visione oscilla, si infrange,
come uno specchio d’acqua percosso dalle onde al tocco della superficie.
Uno studio medico è il luogo in cui mente e corpo si incontrano, in cui scomporre e ricomporre la
propria essenza. Il primo passaggio fontamentale nell’incontro con un paziente è l’ascolto.
Il progetto sul quale ci muoviamo prende le mosse da un incontro attento e privo di preconcetti tra il
medico e il suo paziente, incontro in cui lo spazio assume un ruolo determinante nelle sue continue e
infinite sfaccettature. K-PAX è un libro, un film, un pianeta immaginario e uno studio medico.
Questa visione ha condizionato la realizzazione del progetto architettonico dello Studio Medico
Corriere, collocato a Enna in una zona periferica.
Il percorso / incontro inizia dalla facciata: Un portale in vetro retrolaccato grigio accoglie lasciando la
visione oscurata e incerta, dando solo l’illusione della trasparenza. Il portale è come un varco, di fronte
al quale tutto viene riflesso e scomposto. La soglia in pietra ennese costituisce l’ultimo elemento di
continuità con il contesto esterno e con la storia passata; oltrepassare quella soglia assume un valore
simbolico di ingresso in una nuova visione di noi stessi e di conseguenza degli elementi intorno a noi.
Una volta dentro la visione oscilla e in un primo momento si è preda di riflessioni, distorsioni, ombre e
giochi di luce naturale e artificiale. Ogni elemento usato nel complesso rivela la sua ragion d’essere,
pur rimanendo ben orchestrato in un’ ampia visione d’insieme, come vivere un’unica esperienza
basandosi sulla frammentazione di questa tramite l’intercessione singola dei cinque sensi.
Entrando nella reception il calore del castagno francese si scontra col freddo del vetro retrolaccato.
Il dialogo materico crea un’intensa dialettica che arriva fino alla totale negazione dell’ essere della
boiserie in cui le imponenti fiammature vengono interrotte da fresature verticali nette e ravvicinate.
Il caldo e il freddo del legno e del vetro si interfacciano con il vibrante gres dei rivestimenti orizzontali e
verticali. Il gioco di contatti, esperienze e negazione continua con il tepore della carta da parati che
riporta la mente al corpo nella sua anatomia, frammentata e intervallata da linee geometriche.
Spezzato da continue linee di luce che si riflettono e si scompongono creando illusioni spaziali, è il
corridoio dove il vetro satinato crea una nuova distorsione: le figure dentro appaiono come sagome
sfocate e indistinte, incapaci di rivelarsi se non una volta fuori.
Lo studio medico ubicato in un contesto periferico della città di Enna diviene così un avamposto di
rinascita, rompendo con le dinamiche costruttive che lo circondano.
Un’esperienza emotiva e sensoriale risveglia il corpo e la mente, portando a vedere con nuovi punti di
vista la realtà. In fondo per guarire bisogna prima di tutto scavare in se stessi, scomponendo le rigidità
che ci affliggono e impediscono di vederci per come siamo.
Year 2019
Work started in 2018
Work finished in 2019
Status Completed works
Type Hospitals, private clinics / Nursing homes, rehabilitation centres / Interior Design / Custom Furniture / Lighting Design / Graphic Design / Photography / Furniture design / Product design
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