Credits
Nuovo complesso parrocchiale Santa Barbara_Licata Ag
Autori: Francesco Lipari, Lillo Giglia, Giuseppe Conti
Luogo: Licata, Agrigento_Sicily
Anno: Concorso ad inviti in due fasi anno 2016: progetto 1° classificato
Committente: Arcidiocesi di Agrigento, Parrocchia S. Barbara_Parroco pro tempore Sac. Gerlando Montana Lampo
Direttore Edilizia di culto: Don Giuseppe Pontillo
Responsabile del procedimento: Arch. Calogero Giglia
Enti finanziatori: CEI, Arcidiocesi di Agrigento, Parrocchia Santa Barbara di Licata
Liturgista: Don Ildebrando Scicolone_Michele Palazzotto
Artista: Giuseppe Agnello
Team progetto definitivo ed esecutivo: Filippo Giglia, Alberto Iacona, Felix Kai Dorl
Team concorso e progetto preliminare: Veronica Cammilleri, Giusy Vullo, Luca Bullaro, Michele Palazzotto, Dof Engineering, Fabrizio Pizziconi, Oliviero Martini, Martina La Corte, Kjeld Piscopo, Angelo Cuttaia
Consulenti progetto: Calogero Palumbo Piccionello (strutture), Antonio Milia (impianti), Toni Vetro (sicurezza)
Video: Salvatore Giglia/Rec Porter e Calogero Cassaro
Lotto: Area 5.700 mq
Superfici: Corpo Chiesa 963 mq (aula liturgica, sacrestia, cappella feriale, campanile) _ Locali di ministero pastorale 557 mq_ Casa Canonica 162 mq.
RELAZIONE
Il progetto per il nuovo complesso parrocchiale Santa Barbara in Licata (AG) - ideato dal gruppo di architetti Lipari, Giglia, Conti e vincitore del concorso ad inviti in due fasi lanciato dalla Curia di Agrigento – è stato concepito come un vero e proprio spazio emozionale e composto da ambienti dinamici che si relazionano perfettamente tra loro.
Grazie ai volumi posti in diretta comunicazione con l’esterno, il complesso parrocchiale Santa Barbara è assimilabile ad un piccolo microcosmo urbano autosufficiente: un campus della fede, legato alla storia dei luoghi e della comunità, vivibile e dal forte impatto spirituale, artistico e liturgico. Il progetto si basa su uno studio territoriale e antropologico contemporaneo, dedicato ad una comunità solida, ben strutturata e nel contempo aperta al mondo. Il primo approccio con l’area di progetto, situata ai margini di una periferia consolidata, ha indotto i progettisti ad immaginare l’intero lotto come un’estensione dell'edificato esistente. Principio insediativo Planimetricamente il progetto insiste su un’area rettangolare di circa 5.000 mq e si adagia su tre livelli che dalla strada (quota +0,00 m) scendono lievemente per accogliere l’aula liturgica con il suo sagrato, il campanile, la sagrestia e gli uffici (quota - 1,00 m) e il gruppo di edifici che include le aule di catechesi, la casa canonica e il parcheggio (quota - 2,50 m). Dall’analisi del luogo e dalla volontà dei fedeli di aprire il complesso parrocchiale alla città, il progetto si è sviluppato principalmente nella parte Nord-Est.
Questo processo progettuale ha generato, in maniera naturale, lo spazio da dedicare alla chiesa: un’area centrale strategica che consente la massima visibilità della sua architettura, posta all’intersezione fra le due vie che lambiscono l’area, via Maragliano e via Incandela. I profili dei nuovi edifici liturgici si ergono e si intravedono dalle strade limitrofe incuriosendo e incoraggiando, così, i cittadini a scoprire un nuovo microcosmo ecclesiale. Parco/ Sagrato Il parco è stato pensato per sottolineare l’architettura degli edifici. L’ingresso principale al parco avviene da via Incandela e coincide con il sagrato dell’aula liturgica. Lo spazio destinato al sagrato, il cui senso di accoglienza trova completezza nel portale di accesso all’aula, si configura come uno spazio di grande accoglienza. Inoltre gli ampi spazi esterni, interamente pedonali e ravvivati da ulivi e diverse essenze arboree, si legano perfettamente al paesaggio circostante. Il disegno del parco ripropone idealmente le curve di livello della porzione di territorio occupato dal complesso generando un’immagine fortemente legata al territorio e mettendo fortemente in relazione l‘intero complesso, accentuando le principali direttrici verso le aree del complesso. I materiali e i colori per la pavimentazione, sono stati scelti e selezionati con attenzione e valutati secondo la loro texture, forma, economicità e capacità di integrarsi con il contesto, che ne diventa così una naturale prosecuzione degli spazi interni. L’architettura del complesso Aula liturgica. Orientata ad Est e basata su un personale impianto a croce greca, l’aula liturgica è uno spazio semplice e dinamico ma soprattutto trascendente, solenne e luminoso. Ispirati dalla semplicità che Papa Francesco insegna attraverso la sua enciclica “Laudato si’”, i progettisti hanno strutturato il processo formale dell’aula liturgica utilizzando la volumetria di una semplice cappella che, qui, diventa l’archetipo della nuova sua architettura. Nelle prime ipotesi, la copertura dell’aula liturgica è il risultato della variazione, ad altezze differenti, dei suoi angoli. Progressivamente i progettisti ne hanno rimodellato l’andamento, favorendo così una maggiore riconoscibilità tra esterno e interno in una simmetria strutturale che aumenta il grado di realizzabilità. Il tutto lasciando immutato l’importante aspetto liturgico del manto di copertura: una tenda tesa che si gonia con il vento e si deforma al variare dei sostegni, assimilabile al manto protettivo di Maria Maddalena. Il grande portale vetrato d’ingresso è avvolgente ed è incluso in una nicchia prospiciente il sagrato che consente al fedele di essere invitato ad immettersi nello spazio sobrio dell’aula liturgica da 700 posti. L‘impianto planimetrico è inoltre caratterizzato dall’andamento curvilineo delle pareti perimetrali e inondato da una luce artificiale radente che arriva dalla copertura. Proiettando lo sguardo verso il fondo della chiesa, si intercetta il presbiterio; la sua chiarezza spaziale, distinta da un piano di calpestio diverso rispetto a quello dell’aula assembleare, viene enfatizzata dalla presenza dell’altare, appositamente illuminato, dall’imponente e suggestivo crocifisso sul Golgota e dalle sedi del presidente e dei concelebranti.
La sezione dell’aula, inoltre, rivela un movimento ascensionale verso la zona presbiteriale: un’inclinazione dettata dalla necessità di aprire lo spazio e lo ‘sguardo’ verso l’altare ad evocare una dimensione misterica e sacramentale. Adiacente al presbiterio vi è collocata una piccola nicchia - posta alla destra dell’altare lungo la parete - che ospita una scultura mariana e una grande apertura che consente l’accesso alla cappella feriale. La permanenza in aula è rassicurante grazie al candido cromatismo dell’intonaco materico che accentua la tensione plastica delle pareti e all’immediata riconoscibilità di tutti i poli liturgici. Vetrate artistiche raffiguranti Santa Barbara decorano le aperture dell’aula liturgica. Il campanile, la cui forma ellittica è stata ricavata dalla concavità esterna della chiesa, è percorribile e permette ai fedeli di poter ammirare, attraverso le sue aperture, l’intero complesso e il paesaggio circostante. La Cappella feriale dedicata a Santa Barbara e destinata alla celebrazione eucaristica per un numero limitato di fedeli, è costituita da un impianto planimetrico a ventaglio. L‘accesso principale alla cappella avviene mediante una porta/vetrata - raffigurante la vita della Santa - posta all’interno della grande aula liturgica; è possibile inoltre l’accesso esterno mediante un piccolo portale d’ingresso. Sagrestia. L'edificio che contiene la sagrestia e gli unici è situato in una posizione intermedia fra le aule e la casa canonica; si sviluppa su due livelli fuori terra ed è dotato di ampi spazi per svolgere attività liturgiche e amministrative. La sagrestia è collegata direttamente dall’aula liturgica, con possibilità di accesso anche dall’esterno. Locali di ministero pastorale e casa canonica. Le aule di catechesi, il salone parrocchiale e la casa canonica sono, invece, caratterizzati da una geometria semplice e lineare con arcate a dimensione variabile che sottolineano le attività interne. Progetto liturgico L’apparato figurativo dell’aula liturgica è stato disegnato dai progettisti, in collaborazione con il liturgista e in funzione della sensibilità dell’artista coinvolto. Il progetto liturgico si avvale di un ampio e solenne portale, quale luogo di passaggio, realizzato con un disegno stilizzato che identifica l’albero della vita. Il portale assume un significato fondamentale perché fattore di distinzione e soglia fra sacro e profano, esprimendo nello stesso tempo forza e potenza. Superata la soglia d’ingresso, a sinistra trova posto il fonte battesimale, con la possibilità di una celebrazione per immersione, e la nicchia per la custodia degli oli sacri. In posizione speculare, invece, ha sede la penitenzeria ideata come un vero e proprio luogo celebrativo e dotata di spazio di attesa con panche, libro della Parola e crocifisso. La disposizione delle panche è stata accuratamente studiata per enfatizzare la visibilità del presbiterio e del celebrante da ogni angolazione. Il presbiterio, racchiuso da una predella curvilinea rialzata da tre gradini e raggiungibile anche attraverso una rampa per disabili, include il grande crocifisso, l’altare, la custodia eucaristica e le sedi del presidente e concelebranti.
Progetto artistico
Le opere artistiche dei poli liturgici, affidate al maestro Giuseppe Agnello di Racalmuto (AG), sono state concepite per rispecchiare le condizioni di contemporaneità e di armonia complessiva dell’architettura in cui sono ospitate. Le opere tengono conto di una visione globale che lega le esigenze funzionali alla vita del rito, alla liturgia e alla necessità di bellezza quale espressione degna della grandezza del Mistero e dell’importanza che l’opera deve trasmettere alla comunità di riferimento. Gli elementi liturgici sono costituiti da materie essenziali come la pietra di Siracusa, adatta a rappresentare l’eternità divina. La pietra stupisce per la sua essenza e per la sua durata: si teme e si ammira questa massa e questa forza. Progetto strutturale (aula liturgica) Per dare seguito alla volontà espressiva dei progettisti, che inseguivano l’idea di una copertura continua, ondulata, leggera e librata dalla luce, vengono valutate diverse ipotesi costruttive. In prima battuta la copertura dell’aula è pensata come una soletta sottile in calcestruzzo: ma l’elevato costo delle casseforme,dal coefficiente di reimpiego molto basso a causa della geometria libera che guida il profilo e la superficie, fa scartare tale soluzione. L’alternativa più conveniente è rappresentata da una struttura metallica che, articolata in diversi componenti, viene estrusa in fabbrica e poi rapidamente montata a secco in cantiere, con giunti bullonati. Lo scheletro metallico è assunto come dima per sagomare e sostenere una leggera copertura cementizia che materializzi la sinuosità e la leggerezza di una tenda. Le grandi travi curvilinee di bordo verranno realizzate in stabilimento e trasportate in cantiere già assemblate; esse verranno in seguito raccordate da una raggiera di arcarecci di acciaio, variamente sagomati, per allacciare le curve dei prospetti principali.
L’architettura finita annega negli elementi di finitura lo scheletro di acciaio che affiora, solo come geometria, negli stilizzati profili curvilinei delle facciate, poiché è totalmente rivestito esternamente da un intonaco di colore chiaro, mentre all’interno la levità del drappo è resa da una superficie continua di pannelli in cartongesso, il cui niveo candore cattura e modula la luce. A sostegno della copertura si trova una griglia strutturale di travi, anch’esse in acciaio. Il sistema è efficiente e le azioni permanenti ed accidentali vengono supportate per forma dalla copertura; fibre e tecnologia di esecuzione prefabbricata riducono lo spessore (450 mm) ottenendo una struttura leggera, elegante e performante a livello antisismico.
Particolare attenzione sarà data alla specializzare del sistema di montaggio attraverso una modularità delle impalcature mobili con sistemi idraulici. Strategie ambientali ed energetiche.
Il comfort ambientale negli spazi interni è garantito, nonostante le elevate temperature esterne, dalla geometria strutturale e dal moto dell’aria generato dai vuoti: il parco immagazzina l’aria più fresca grazie all’ombra generata dai volumi e dalla vegetazione. L’impianto delle aule di catechesi, del salone parrocchiale e della casa canonica garantisce il controllo autonomo microclimatico di temperatura, umidità e ricambi d’aria. La combinazione della massa raffrescata nelle ore notturne e della ventilazione diurna, favorisce una base energetica passiva. Per il riscaldamento della chiesa si prevede un impianto radiante a pavimento con tubi annegati nel massetto che, con una leggera differenza di temperatura rispetto all’ambiente, garantiscono una comfort ottimale e la piacevole sensazione di avere il pavimento ad una temperatura prossima a quella del corpo.
Negli altri ambienti si prevede un impianto a radiazione. Una pompa di calore ad alta efficienza provvede all’ottenimento della temperatura adeguata per le superfici radianti. In estate lo stesso sistema, abbinato alla grande capacità termica dell'edificio, con una leggera differenza di temperatura riesce a dare una gradevole sensazione di fresco. La ventilazione sarà di tipo naturale.
Pannelli solari collocati sopra i locali di servizio saranno utilizzati per la produzione di acqua sanitaria e per limitare ulteriormente i consumi della pompa di calore. Lampade a led, sia per le aree esterne che per quelle interne, consentiranno una riduzione drastica dei consumi e, data la loro longevità, anche i costi di manutenzione.
Studio illumino tecnico
Il progetto dell’illuminazione mette in evidenza gli elementi del progetto architettonico disseminati sul piano orizzontale: invade l’aula e delimita lo spazio liturgico, indica l’itinerario sacramentale. La luce è diffusa, astratta, morbida, variata solo nelle sue tonalità. I contesti architettonici, climatici, meccanici, elettrici, illumino-tecnici e acustici sono valutati in sinergia tra loro per garantire risparmio energetico, aspetto estetico e qualità degli ambienti interni tramite lo studio dei ile di analisi climatica, delle facciate e delle vetrate. È previsto l’utilizzo di apparecchi illuminanti con ultima tecnologia a LED con sistema di dimmerazione, a minore consumo rispetto agli apparecchi tradizionali
Comfort acustico
I parametri acustici sono ottimizzati per consentire suoni chiari e senza riverberi e sono basati su una simulazione computerizzata della propagazione acustica fisica, della diffrazione e della trasmissione attraverso i muri (isolamento dai rumori aerei - R’w). Il manto di copertura e le pareti sono rivestite con intonaco fonoassorbente e rasante e lana minerale 35mm.
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