In the heart of the ancient Sassi quarters and founded in 2014 – is Momart Gallery, inside a cave which is situated at the foot of the hill upon which sits the enchanting rupestrian church Madonna dell’ Idris.In 2019 this marvelous cultural space was completely renovated and restored. Alongside Momart Gallery’s founder – Monica Palumbo, is the architect and designer of the new space – Daniela Amoroso.The entire structure is 150 square meters, in which the slight gradients are interconnected into two main areas:
- the art studio/gallery/meeting room / open space = 110 square meters
- refreshment and service area = 40 square meters
With the exception of the facade, the two spaces are entirely “built” into the cave, with a characteristically intelligent and functional use of underground space that is typical of the area. These are spaces that have been carved out of the limestone rock and have facades that were inspired by the utmost simplicity, with the use of essential lines and structures that convey a sense of solidity and completeness.
The design solution proposed by the architect Daniela Amoroso, aims to revisit these spaces, which have a strong identity, in a contemporary way, while at the same time respecting and enhancing the ancient and pre-existing.
For this reason, the design concept has essentially been based on a contrast between stone and iron: together they define the atmosphere and general character of these spaces.The idea is to play with the dual nature of the project: the lightness of sheet metal and the solidity and fullness of limestone. The new elements, extraneous to the original structure, are evinced through the use of thin, black sheet metal, which highlights the design of the doors, partitions, stairs and shelves, wrapping around and highlighting the entire monochrome space that connects the two main rooms: the refreshment area and the art studio/gallery. The separation between the two rooms has not only been emphasized by the sheet metal walls, but also by the level difference.The use of the color black helps to divide the spaces, defines their functions and creates movement.
The stone floors, white walls and limestone ceilings provide the perfect neutral background for the black tables, lamps, accessories and furniture, like black ink sketch-work. Consistency is given by the essential shapes, together with the neutral and natural colors of stone and iron: an osmosis of a few well-designed elements, placed with the right balance between form and matter.
Today Momart Gallery is an art studio/gallery, but it is also, more importantly, a reference-point for all forms of contemporary art in the heart of the oldest part of town. It’s a multi-functional space where visual art, teaching/learning and a “nice cup of coffee” all come together, in a highly suggestive historical and architectural context. Each space opens up at ground-floor level onto the large square of Madonna dell’ Idris, which essentially becomes an extension of the internal space. Tables and chairs welcome visitors who can sip a cup of coffee while having a sensory experience connected to art and design – a place where time slows and works of art can be shared and contemplated – communally.
Matera è una città tra le più antiche al mondo, il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal Paleolitico. I rioni Sassi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, sono il nucleo urbano originario della città, sviluppatosi dalle grotte naturali scavate nella roccia che, nel corso del tempo, sono state modellate in strutture sempre più complesse. Su un intricato reticolo di stradine, vicoli, piazze interne e vicinati, si affacciano case di tutte le dimensioni, antiche mura, torri, magazzini, cantine e cisterne.
Nel cuore degli antichi Rioni Sassi, all’ interno di uno spazio grotta situato in via Madonna dell’ Idris, nasce nel 2014 il Momart Gallery. E’ uno spazio culturale che mira:
- alla valorizzazione e promozione di artisti emergenti e non, attivi nel campo delle arti contemporanee,
- alla riqualificazione delle aree urbane degradate presenti nel territorio, attraverso interventi di Street art a cura di artisti di fama nazionale e internazionale.
- alla diffusione della cultura e alla crescita culturale del territorio di appartenenza attraverso scambi, dibattiti, eventi formativi, workshop, laboratori didattici, meeting e tavole rotonde indirizzati non soltanto agli artisti o storici e cultori dell’arte, ma anche alle aziende, agli studenti, ai docenti e agli appassionati di letteratura, cinema, fotografia, teatro e musica.
Nel 2019 il suggestivo spazio situato ai piedi dell’incantevole chiesa rupestre Madonna dell’ Idris, viene completamente rinnovato e ristrutturato: a Monica Palumbo fondatrice del Momart Gallery si affianca Daniela Amoroso, architetto e progettista del nuovo spazio culturale.
L’intera struttura si sviluppa su una superficie di circa 150,00 mq, in cui lievi dislivelli collegano tra di loro i due ambienti principali:
- il laboratorio d’arte / sala meeting / open space di mq 110,00,
- l’ area ristoro e servizi di mq 40,00
I due corpi di fabbricati sono, ad esclusione del paramento di facciata, costruiti completamente in grotta e presentano le caratteristiche degli ambienti ipogei secondo sapienti e appropriati modelli tipologici e funzionali. Sono ambienti scavati nel masso calcarenitico, secondo una tecnica e una consuetudine tipiche dei Sassi di Matera, dotate di facciate ispirate alla massima semplicità con linee essenziali e strutture che trasmettono un senso di solidità e di compiutezza.
La soluzione progettuale proposta, dall’ architetto Daniela Amoroso, mira a soddisfare la necessità di rivisitare in modo contemporaneo questi ambienti dalla identità forte e precisa, nell’ottica di rispettare e valorizzare il preesistente e l’antico.
Per questo il concept progettuale si basa essenzialmente sulla ricerca del contrasto tra pietra e ferro: insieme definiscono gli spazi, l’atmosfera e il carattere generale di questo luogo.
L’idea è stata quella di giocare con una doppia anima del progetto: la leggerezza dei fogli di lamiera e la solidità, la pienezza delle strutture in tufo. Gli elementi nuovi, estranei alla struttura originaria, sono stati messi in evidenza attraverso l’utilizzo di una sottile lamiera nera che sottolinea il disegno delle porte, dei tramezzi, delle scale, delle scaffalature e che avvolge e rimarca l’intero vano monocromo posto tra i due ambienti principali: la caffetteria e il laboratorio d’arte. La separazione tra i due ambienti è stata enfatizzata oltrechè dalla soluzione delle pareti in lamiera anche dal salto di quota.
Il colore nero divide gli spazi, definisce le funzioni, crea movimento.
I pavimenti in pietra, le pareti bianche e le volte in tufo sono un perfetto sfondo neutro ai tavoli, alle lampade, agli accessori, agli arredi, neri come l’inchiostro su uno schizzo di progetto. La coerenza è data dalle forme essenziali, dai colori neutri e naturali della pietra e del ferro: un’ osmosi di pochi elementi ben disegnati e inseriti col giusto equilibrio tra forma e materia.
Il Momart Gallery è oggi un Laboratorio d’arte ma essenzialmente è un vero e proprio punto di riferimento, nel centro antico della città, per tutte le arti contemporanee. E’ uno spazio polifunzionale, multiculturale dove le arti visive, la didattica e un “buon caffè”, si incontrano in un contesto storico e architettonico di grande suggestione. Ogni ambiente è individuato da un’apertura posta a piano terra sulla grande piazza Madonna dell’Idris, che diventa un prolungamento dello spazio interno. Tavolini e sedie accolgono il visitatore che potrà comodamente sorseggiare un caffè e nel contempo vivere un’esperienza sensoriale legata al mondo dell’arte e del design. Da qui l’idea di allungare il tempo di condivisione di un’ opera d’arte attraverso l’attività di ristoro, inteso come luogo di aggregazione e di confronto. Lo spazio della caffetteria deve indurre i visitatori a fermarsi, a scambiare opinioni con l’artista o con il curatore artistico. Deve indurre ad avvicinare al mondo dell’arte non soltanto il collezionista e l’esperto ma anche il turista occasionale o l’avventore del bar, i bambini e gli studenti, affinchè possano trovare in questo spazio un’ occasione in più e vivere una esperienza nuova. In questo scenario sarà coinvolta anche la piazza antistante quale spazio espositivo, per legarsi al concetto già descritto della street art intesa come arte accessibile, condivisa e sperimentale. Non sarà nè soltanto un bar o un bistrot nè soltanto una galleria d’arte. Sarà un luogo storico e suggestivo in cui vivere un’ esperienza. Cosa rende un posto speciale? Non certo la vendita di un oggetto, di un prodotto rispetto ad un altro ma la possibilità di avvicinarsi a delle sensibilità: lo stare insieme, lo scambio, la socializzazione, l’aggregazione. L’uomo ha bisogno di arte, di chi riesce a trasmettere, attraverso le parole, la musica, le forme, i segni e i colori: un’ emozione.
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