La sede del Centro PIME è un moderno polo di cultura, esposizioni, incontri, informazione e intrattenimento del Pontificio Istituto delle Missioni Estere. Il Centro si propone di far conoscere e raccontare i popoli e le culture extraeuropee con cui i missionari sono venuti in contatto dal 1850 a oggi, nella loro opera al servizio dei poveri che li vede attivi in 18 Paesi di tutti i continenti. La nuova sede è collocata nella Casa Madre, edificio di tre piani e di quasi 6.000 mq risalente ai primi del Novecento e sottoposto a vincolo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio. L’edificio è stato completamente ristrutturato e ospita ora ai piani superiori gli uffici, le residenze dei missionari e gli spazi collettivi, e accoglie al piano seminterrato, di circa 1.400 mq, una molteplicità di funzioni e servizi al pubblico, spazi commerciali e la nuova sede del Museo Popoli e Culture, interamente ripensato e riallestito, in spazi recuperati e resi ora accessibili mediante una nuova piazza ipogea nel giardino verso via Monterosa. Si tratta di un rinnovamento nel solco della tradizione, che intende raccontare una storia antica parlando linguaggi contemporanei, aprendo l’antica Casa Madre a tutti i cittadini e perseguendo la vocazione all’incontro e al dialogo propria del PIME. Gli spazi museali, commerciali e i servizi al pubblico Il piano seminterrato, un tempo destinato a cantine, destinato a spazi museali, commerciali e servizi al pubblico, è articolato in tre ali di pari dimensioni. L’ala centrale è destinata al settore di ingresso, con l’accoglienza e le informazioni; la sezione “il PIME nel Mondo”, con video-installazioni multimediali che consentono di conoscere l’attività dei 450 missionari che operano in tutto il mondo; la sezione “Memoria PIME”, che racconta dell’opera dei Padri e dei martiri che hanno sacrificato la loro vita al servizio della Missione; un’area per le esposizioni temporanee; spazi e servizi per la promozione dei vari progetti seguiti dal PIME (adozioni, progetti di sviluppo, attività con i giovani, etc.); una “caffetteria letteraria”, che sarà anche uno spazio di incontro e socialità culturale. L’ala destra ospita gli spazi commerciali, con un negozio per la vendita di prodotti del commercio equo e solidale e delle cooperative sociali attive in Italia, e un’ampia libreria. L’ala sinistra è destinata agli spazi del “Museo Popoli e Culture”, fondato nel 1910 e oggi completamente rinnovato e riallestito: un museo interamente dedicato alla conoscenza delle culture extraeuropee, con una collezione di oltre 200 oggetti provenienti da tutto il mondo, suddiviso in varie sezioni tematiche (riti; vita quotidiana; ornamenti; filosofie orientali; induismo; taoismo; arte cinese; strumenti musicali). Vi è infine una sala polivalente che ospiterà attività socioculturali e laboratori didattici.
Il progetto degli interni e dell’allestimento Il progetto di Alterstudio Partners per il recupero del piano seminterrato della “Casa Madre” ha portato alla demolizione di superfetazioni, tamponamenti e tramezzature non portanti, mettendo in luce le arcate che scandiscono con ritmo serrato l’intero piano. Il progetto ha inteso separare il contenitore (l’edificio esistente) dal contenuto (l’apparato museografico e l’allestimento degli spazi commerciali e di servizio), differenziando le preesistenze dai nuovi interventi. Le asperità delle murature esistenti, semplicemente imbiancate e lasciate nello stato originario, con lacune negli intonaci e parti in mattone a vista, evidenziano il contrasto con il levigato nitore delle superfici della pavimentazione in cemento lisciato al quarzo, dei controsoffitti in cartongesso punteggiati da “campane” troncopiramidali sospese, dei grandi specchi obliqui che amplificano la spazialità interna con prospettive illusorie, delle ampie vetrate delle pareti espositive illuminate, delle delicate luminescenti trasparenze date dai tessuti in metallo e juta disposti a fondale su teche e muri o a schermatura delle arcate. L’edificio esistente è come una sorta di palinsesto su cui, raschiata la scrittura precedente, vengono scritti un nuovo testo e dei nuovi contenuti, conservando però tutti i segni del tempo. L’esperienza dello spazio, scoperto in modo progressivo e attivo, è parte integrante dell’esperienza museale: lungo il percorso il visitatore incontra sollecitazioni visive e uditive, che lo coinvolgono in un continuo andirivieni fra dimensione cognitiva e sensoriale, integrando l’esposizione della ricca e preziosa collezione di oggetti con installazioni multimediali e interattive realizzate da Aurora Meccanica di Torino. Lo spazio originario, lineare e immediatamente leggibile nella sua geometrica assialità, si anima e si arricchisce di imprevisti, sorprese, opportunità, con l’attenzione di non schiacciare l’evidenza materiale degli oggetti ma, al contrario, di farne scaturire molteplici interpretazioni. Questo tipo di organizzazione degli spazi rima con il contenuto stesso del museo, che invita alla scoperta, all’esplorazione, alla dismissione dei luoghi comuni, intesa come possibilità di costruire nuove letture del conosciuto e aprire inedite prospettive.
Programma funzionale e architettonico, progetto degli interni, progetto dell’allestimento del museo, degli spazi commerciali e dei servizi al pubblico: Alterstudio Partners, Milano Progetto museologico: Museo Popoli e Culture Progetto della grafica e dell’identità visiva: Alterstudio Partners, Milano Progetto Installazioni multimediali: Aurora Meccanica, Torino Progetto di risanamento conservativo della “Casa Madre”: General Planning, Milano Impresa edile: Pessina SpA
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