Una scatola rettangolare, semplice ed anonima doveva essere allestita per creare un nuovo bar in città. Quattro ampie vetrine su strada e poco altro e l’aggiunta di un piccolo spazio verde adiacente con panchine in pietra, rampicanti e buganvillea. Il committente aveva una sola unica richiesta, qualcosa di inedito, un “luogo” dove poter consumare cibo naturale, senza glutine e altri prodotti salutari! Un posto che diventasse un ritrovo per una pausa e condivisione con gli amici in totale relax, come essere sdraiati su un prato, immersi nella natura anche in città!
L’idea progettuale è stata quella di far esplodere questo volume semplice con il colore e con un allestimento fatto di tanti pezzi e oggetti differenti e di varia provenienza (dai viaggi fuori confine, ai mercatini dell’antiquariato, ai negozi di bricolage reinventandone usi).
Le pareti degli spazi di servizio sono verde bottiglia scuro e fanno da sfondo ad un bancone rivestito in maiolica verde lucido. La cucina e il bagno sono trattati in verde chiaro. Le altre pareti sono invece per contrapposizione. Una di un tenue color Lino che richiama il pavimento esistente e alcuni arredi e l’altra in trattata in maniera vintage. Quest’ultima doveva essere vissuta, graffiata, rovinata, raccontare il trascorrere del tempo e la presenza delle persone, come una stratificazione in tempi successivi. Come in quelle case dove i muri scrostati dichiarano innumerevoli mani di pittura di tinte e materiali diversi. È stata usata con una tecnica artigianale a più mani con una base verde spugnata e dei riflessi color bronzo ruggine e graffiature irregolari.
Il soffitto che chiude la scatola doveva quasi sparire, diventare un cielo azzurro con nuvole bianche che facesse sparire il tetto /coperchio alla semplice scatola volumetrica. Ma il soffitto è anche un disseminarsi di luci (più di 30 lampadari di forme e materiali diversi, arrivati da ogni dove); dal legno dipinto di bianco, al metallo bronzo, al legno naturale. Sorgenti luminose a varie altezze installate una a una e posizionate in modo da creare un cielo stellato di calda luce a led, senza preoccuparsi dei tavoli sottostanti. Un cielo però che voleva essere anche un prato ed infatti dal soffitto piovono appesi vasi di verde pensile, piccole gabbie color bronzo, corde, liane e terrecotte che contengono edera e piante sempreverdi. Completano l’allestimento tavoli color Lino che da un lato sono rettangolari con sedie color salvia, un richiamo diretto alla coltivazione di aromatiche tipiche della piana retrostante la città. Dall’ altro lato verso le vetrine i tavoli sono tondi e le sedie diventano color bronzo/ruggine dai disegni e texture vegetali.
Tutto intorno al locale troviamo una lunga panca in legno naturale decapato sui quali sono adagiati cuscini dalle fantasie tropical o richiami a felci e edere in alternanza di colori. Tinte tenui, verdi Bottiglia fino caldo color marrone/rosso, al bronzo, alla ruggine. Qui, ma in ogni angolo del locale, si rinnova la sinergia e il prezioso contributo con Marco Pirri abilissimo fashion designer e esperto di tessuti di arredo.
Il bancone rivestito di formelle in maiolica lucida color verde è sollevato da terra da uno scuretto che contiene anche l’illuminazione a strisce led che lo fa fluttuare e galleggiare durante la notte quando il locale è chiuso ma rimane accesa la sola illuminazione posizionata nello scuretto. Il sopra banco è tutto trasparente e basso, a giorno in vetro , vetrina per i prodotti naturali esposti. Sul suo retro la parte tecnologica con la macchina del caffè e tutto quanto è necessario per il funzionamento dell’attività.
Conclude l’arredo una grossa e spessa mensola in legno come la panca che diventa piano di appoggio e viene replicata anche sul lato esterno oltre il vetro per poter consumare anche dall’esterno.
Sull’esterno le quattro vetrate sono sormontate da fili metallici tesi, anche qui un forte richiamo alla tradizione agricola locale, da un lato all’altro del piccolo e basso edificio. Durante l’inverno saranno allestite con rami secchi mentre in primavera vedranno nascere rampicanti e verde pensile che avvolgeranno dall’ esterno il locale e si armonizzeranno con la bella buganvillea esistente. Completa lo spazio esterno l’allestimento del piccolo spazio pubblico esistente come dehors del bar. Il bar è piazza ma la piazza diventa bar. Ibridazione dello spazio pubblico.
La cucina è ricavata in uno spazio chiuso da un pannello scorrevole rivestito da tappezzeria a tema vegetale che non è visibile dall’interno del locale. La stessa cucina però si svela ai passanti avendo un’ampia vetrata su strada. La preparazione dei cibi avviene a vista ed il piano di lavoro è ornato da tutte le aromatiche che spesso si usano in cucina in Liguria (maggiorana, timi, allori, erba cipollina, basilico, prezzemolo e spezie esotiche).
Sulla facciata principale un’insegna in lamiera corten intagliata al laser con il logo dell’attività. In negativo la scritta intagliata sulla lamiera vede fuoriuscire ciuffi di erba verde ed è illuminata da un proiettore sovrastante.
Richiami alla natura, alla metamorfosi delle stagioni sono costanti. Ogni giorno, ogni ora il locale sia dall’esterno che dall’interno sarà caratterizzato da una componente vegetale cangiante che spazia dal verde chiaro allo scuro dal marrone al bronzo con un richiamo chiaro alla vocazione agricola e naturale/botanica della piana ingauna.
Viaveneto è soprattutto un bar ma anche un giardino botanico effimero, un mondo magico dove sorseggiare e/o mangiare in maniera naturale e salutare. Il verde non è verticale ma orizzontale e capovolto. Lo spazio che abbiamo sottratto alla terra coltivabile è stato portato sul soffitto.
Committente: Marco Rocca for VIAVENETO
Progetto: giacomo airaldi + filippo brunengo |sinapsiarchitettura
Marco Pirri fashion and textile designer e allestitore
DcM domus & Interior design allestimenti – Iturlux srl – Montaldo Roberto
Special tanks to Fabio Siri
For press info: giacomo airaldi architetto | sinapsiarchitettura
|+39 0182 643955 | +39 347 4558865
Photo Davide Gonella | Cuneo ©
tutti i diritti delle immagini sono riservati
{{item.text_origin}}