La grotta: il "lavec"
L'inizio del racconto: il viale di canneti
Ingresso: il portone in legno
Spazio di ingresso: la Terra
Divisorio in terra cruda e paglia
Zona lounge
Zona lounge
Sala ristorante, vista generale diurna
Divisori in tessuto di lino
Sala ristorante, vista Ovest
Sala ristorante, postazione con panca. La natura è avvolgente
Sala ristoranti, riflessi
Sala ristorante, postazione con poltroncine e tavolo tondo.
Sala ristorante, postazione con sedie in vimini. Divisorio in tessuto di lino
Nell'oscurità si scorge il bosco di betulle
Il ceppo centrale di betulle colpito da un raggio di sole
Sala ristorante, vista generale notturna
Sala ristorante, vista generale notturna con ceppo di betulle
Il bosco di betulle
Il bosco di betulle
Il bosco di betulle: nella selva di alberi si scorge la grotta
La grotta: i "lavec"
La grotta: il "lavec". Pietra e acqua
La grotta: il "lavec"
Ombre naturali notturne
Una "sbirciata" dall'esterno
Vista generale notturna dall'esterno
Lo spazio prima dei lavori di allestimento
Lo spazio prima dei lavori di allestimento
L’allestimento della sala ristorante per l’agriturismo Terra del Sole ha implicato lo sviluppo di uno “story telling concept” con l’obiettivo di condurre il cliente in un’esperienza immersiva avente un unico e grande protagonista:
. La natura si esplicita attraverso quattro scenari sequenzialmente sperimentabili: terra, sole, bosco e grotta.
Il racconto inizia con l’avvolgente viale di canneti che cattura l’ospite dal mondo esterno e lo conduce sino al vecchio portone in legno grezzo. Varcando la soglia il primo scenario si palesa con forte matericità. Lo spazio di ingresso è la metafora della
, in cui il senso di genuino è sia percepibile che tangibile. Semplice, essenziale purchè vero e naturale. Pareti in terra cruda e paglia, scaffalture in legno grezzo ed un bancone in pietra caratterizzano questa zona. I pannelli fissi fungono da diaframmi fornendo privacy ai commensali seduti senza privare il nuovo avventore di scorgere l’entità spaziale d’ insieme. La poca luce ed uno stretto pertugio inducono a procedere istintivamente in avanti, incanalandosi verso uno spazio più arioso.
Si raggiunge in questo modo la
, le cui basse poltrone ed i caldi tessuti la rendono intima ma non esclusiva; uno spazio unico capace di giocare con l’esterno generando effetti suggestivi, soprattutto durante il tramonto o nelle notti stellate. I tendaggi in lino, colpiti dal sole di ponente, esaltano l’effetto della luce naturale, fungono da gentili separatori ed introducono delicatamente alla sala principale: la sala ristorante, emblema del
. Si tratta di uno spazio abbondante, che le ampie vetrate colmano di luce; l’alta vegetazione esterna perimetrale è studiata per sottrarre lo sguardo dagli elementi antropici dell’intorno svelando la sola bellezza del cielo e delle montagne. Si è isolati dall’esterno e allo stesso tempo completamente avvolti nella natura. I corpi illuminanti fluttuano in aria, spingono la luce verso il basso distogliendo lo sguardo dall’imponente copertura lignea esistente, la quale, in tal maniera, diventa una più gradevole volta celeste. Queste bianche mezze sfere rappresentano il sole; tanti, piccoli e sparpagliati. La sala è unica e l’intimità dei posti a sedere viene ricercata sia con basse separazioni rivestite da tessuti di lino, sia mediante la variabilità di seduta. Ogni postazione è differente dall’altra seppur all’interno del medesimo spazio. Panche, poltroncine, sedie in vimini, tavoli quadrati, rettangolari e tondi. Questa diversità scongiura la serialità e rende unica l’esperienza culinaria.
Un ceppo cubico centrale accoglie tre tronchi di betulla e prelude al terzo scenario:
. Il bosco è visibile dalla sala ed accoglie spazi più privati quali l’ingresso della cucina ed i servizi igienici. Il fondale scuro sfonda lo spazio della sala ristorante. I toni si incupiscono stimolando una sensazione di mistero, disagio ed inevitabile curiosità. La presenza delle betulle rende viva questa zona che diventa davvero immersiva quando ci si addentra nell’oscurità, affrontandola zigzagando tra le betulle, per raggiungere l’ultimo e più nascosto scenario:
Qui il legno lascia il posto al binomio pietra ed acqua che si concretizza con un’atmosfera più grigia, enfatizzata da luci soffuse, un alto soffitto e specchiature amaranto; In questa cornice si svelano due lavabi realizzati in pietra ollare, lavorati su misura e finiti con fasciature in rame: i “lavec”. Essi simboleggiano la tradizione culinaria valtellinese e la loro realizzazione è frutto delle mani esperte di un mastro artigiano Malenco. Elementi ad hoc progettati, che arricchiscono e completano il bucolico racconto dell’agriturismo Terra del Sole.
Year 2018
Work started in 2018
Work finished in 2018
Status Completed works
Type Restaurants / Interior Design / Lighting Design / Furniture design
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