The Centro Botín, a space for art, culture and education, projecting into the Bay of Santander, will restore to the city the immense dockland site of the Albareda mole, used until now as a parking lot. This is a strategic area, overlooking the sea, near the old city centre and enhanced by the historic Jardines de Pereda. The centre was strongly supported by Emilio Botín (1934-2014), president of Banco Santander and financed by the Botín Foundation, one of the most important private foundations in Spain, established in 1964 with the aim of fostering the social, economic and cultural development of Cantabria.
The project restores the ties between the historical part of the city and the sea. The freeway separating the park from the sea has now been rung underground through a tunnel, making it possible to double the area of the Jardines de Pereda, extending them to the seafront and restoring pedestrian access to the sea for Santander’s citizens.
Hemmed in between the park and the sea, and on the axis of the public market, the new Centro Botín is half based on the land and the other half suspended over the water on stilts. This avoids obstructing the view of the sea and the beautiful bay landscape for people strolling in the park, as the Centro Botín is cleverly masked by the foliage of trees. A series of light walkways of steel and glass separate the two rounded volumes of the building and create a new square set above grade and fully public. Stairways and elevators then lead up to the two blocks of the cultural centre. From here the “springboard” over the sea projects twenty metres beyond the mole.
The two-lobed form of the Centro Botín is the outcome of a laborious progressive refinement of the design with the use of models. This gave rise to a rounded form that provides better illumination of the ground floor and accompanies the view of visitors and citizens looking out from the park to the sea. The two bodies that make up the building are completely faced with 280,000 small, slightly rounded ceramic tiles, pearl-coloured and vibrant, that reflect the sunlight, the sparkle of the water, and the rarefied atmosphere of Cantabria.
The east volume houses an auditorium rising to double height and cantilevered over the sea, and to the north, the educational centre: spaces designed with the maximum flexibility to adapt to multiple activities. The auditorium has been conceived as a multifunctional box that can host concerts, readings, lectures, but also festivals and ceremonies, while the rooms of the education centre are designed to offer spaces of varying sizes to host future workshops of creative art, music, dance and cookery for both children and adults.
In the west volume the exhibition galleries unfold on two levels, characterized by a spectacular double view over the sea and the park. The exhibition space on the upper floor is illuminated zenithally by glass roofing consisting of four layers: an outer level composed of small silkscreened glass slats which prevent stray light from entering the gallery space directly; a second layer of double glazing which seals the gallery; a third layer consisting of small aluminium louvers automatically controlled by a system of sensors that can be used to black out the interior and make the lighting flexible; and lastly, under the main beams, a semi-transparent white fabric that creates a uniform space and diffuses the light while revealing the complex structure of the roof.
An amphitheatre hewn out of the park runs alongside the Centro Botín, its west façade equipped with a LED screen for screenings and outdoor cinema. On the ground floor a fully transparent façade encloses a multifunctional space animated by a café, restaurant, commercial space and the information centre. Here the ceiling is covered with ceramic and the floor is a continuation of the external blue concrete paving. In this way, the inner and outer space are almost indistinguishable and visitors and citizens can see the sea and landscape of the bay framed by the broad eaves of the building which shelter the tables outside, creating a space for gathering and socializing.
Building, park and city are clasped in an intimate bond.
Renzo Piano Building Workshop, architects
in collaboration with Luis Vidal + Architects (Madrid)
E.Baglietto, M.Carroll (partners in charge), F.Becchi (associate in charge), S.Lafranconi, M.Monti, R.Parodi, L.Simonelli with M.Cagnazzo, P.Carrera, S.Ishida (partner), M.Menardo, A.Morselli, S.Polotti and I.Coseriu, P.Fiserova, V.Gareri, S.Malosikova, T.Wozniak, A.Zambrano; F.Terranova, F.Cappellini, I.Corsaro (models)
Dýnamis, Arup, Typsa (structure); Arup, Typsa (MEP, façade); Müller-BBM (acoustics); artec3 Studio, Arup (lighting); Gleeds, Typsa (cost consultant); Fernando Caruncho (landscape)
Bovis
[IT]
Il Centro Botín, uno spazio per l'arte, la cultura e la formazione, proteso nella baia di Santander, restituisce alla città la vasta area portuale del molo di Albareda, adibita sinora a parcheggio. Un’area strategica, affacciata sul mare, in prossimità del centro storico e valorizzata dai centenari Jardines de Pereda. Il Centro è stato fortemente voluto da Emilio Botín (1934-2014), presidente del Banco Santander e finanziato dalla Fondazione Botín, una delle più importanti fondazioni private spagnole, istituita nel 1964 con lo scopo di incentivare lo sviluppo sociale, economico e culturale della Cantabria.
Il progetto riannoda il legame tra la parte storica della città e il mare. Interrando la strada a scorrimento veloce, che separava il parco dal mare, con la costruzione di un tunnel, si è potuta raddoppiare la superficie dei Jardines de Pereda, estendendoli sino alla riva e ripristinando per i cittadini di Santander un accesso pedonale al mare.
Stretto fra il parco e il mare, e in asse con il mercato pubblico, il nuovo Centro Botín è per metà agganciato a terra e per l’altra metà sospeso sull’acqua, sospeso su pilotis. In tal modo non s’ impedisce la vista del mare e dello splendido paesaggio della baia a chi passeggia nel parco, visto che il Centro Botin è sapientemente mascherato dalle chiome degli alberi. Una serie di leggere passerelle di acciaio e vetro separano i due volumi arrotondati dell'edificio e creano una nuova piazza in quota, completamente pubblica, dalla quale per mezzo di scalinate e ascensori si accede ai due corpi del centro culturale. Da qui si estende per venti metri oltre il molo il "trampolino" sul mare.
La forma a due lobi del Centro Botín si deve a un laborioso affinamento progressivo tramite l’impiego di modelli. Ne deriva una forma arrotondata che garantisce una migliore illuminazione del piano terra e accompagna la vista e il cammino dei visitatori e dei cittadini dal parco al mare. I due corpi che costituiscono l’edificio sono interamente rivestiti da 280.000 piccole formelle di ceramica leggermente bombate, color madreperla, vibranti, che riflettono la luce del sole, il brillio dell’acqua, e l’atmosfera rarefatta della Cantabria.
Il volume ad est ospita un auditorium a doppia altezza a sbalzo sul mare, e, a nord, il centro educativo: spazi concepiti con la massima flessibilità per adattarsi ad attività molteplici. L'auditorium è stato pensato come una scatola multifunzionale che possa ospitare concerti, letture, conferenze, ma anche feste e cerimonie, mentre le sale del centro educativo sono pensate per offrire spazi di dimensioni variabile che possano ospitare laboratori creativi d’arte, musica, danza e cucina sia per bambini che per adulti.
Nel volume ad ovest si dispiegano, su due livelli, le gallerie espositive, caratterizzate da uno scenografico doppio affaccio sul mare e sul parco. Lo spazio espositivo del piano superiore è illuminato zenitalmente grazie ad una copertura vetrata composta da quattro livelli: uno esterno composto da lame di vetro serigrafato che evita che la luce entri direttamente nello spazio della galleria, un secondo strato di vetro camera che assicura la impermeabilizzazione, un terzo strato composto da piccole lame di alluminio automatiche e controllate da un sistema di sensori che garantiscono il black-out e la flessibilità dell’illuminazione, e, per ultima, sotto le travi principali, una tela bianca semi trasparente che uniforma lo spazio e diffonde la luce lasciando intravedere la complessa struttura del tetto.
Un anfiteatro scavato nel parco fiancheggia il Centro Botín, la cui facciata ovest è attrezzata con uno schermo led per proiezioni e cinema all’aperto. Al piano terra una facciata totalmente trasparente racchiude uno spazio multifunzionale animato da una caffetteria, un ristorante, uno spazio commerciale e il centro informazioni. Qui il controsoffitto è rivestito di ceramica e il pavimento è una continuazione della pavimentazione esterna in cemento blu. In questo modo lo spazio interno ed esterno risultano quasi indistinguibili ed i visitatori e i cittadini possono vedere il mare e il paesaggio della baia incorniciato dalle ampie falde dell’edificio che riparano i tavolini all’aperto, creando uno spazio di incontro e di socializzazione.
Edificio, parco e città sono stretti in un intimo legame.
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