Intervento finalizzato al recupero di edifici rurali aggregati, l’edificio principale con volte in mattoni, risale alla fine del XIX secolo.
I fabbricati antichi, sono realizzati in pieta arenaria locale e vecchi mattoni fatti a mano caratterizzati da una calda cromia giallo-sabbia simile all'arenaria.
All'inizio novecento, la casa subì una trasformazione e venne aggiunto un secondo edificio destinato a frantoio. Negli anni cinquanta sul fronte principale fu costruito un terzo blocco basso, collegato alla zona frantoio.Durante gli anni ottanta del secolo scorso, i vari corpi di fabbrica aggiunti negli anni furono inglobati sotto una grande copertura in latero-cemento, ingabbiando la struttura originaria tra le varie superfetazioni e privandola di luce e aria.
Lo scopo dell'intervento è stato quello di riportare nuova vita alla casa, demolendo le due strutture aggiunte nel negli anni cinquanta e ottanta.
La prima versava in uno stato di degrado avanzato e la parte aggiunta negli anni ottanta sovrastava visivamente e staticamente l’edificio ottocentesco compromettendone la stabilità.
La casa ed il frantoio, sono stati collegati attraverso l'inserimento di una nuova struttura, uno spazio cerniera, con funzioni di ingresso corridoio e collegamento verticale.
La forma della struttura di collegamento in acciaio Corten e vetro è stata suggerita da alcune macchine e strumenti agricoli di fine 800’ inizio 900’, ancora presenti nell’edificio. Testimonianza del passaggio all’era delle macchine anche nel mondo rurale. La particolare forma dall’addizione è stata ispirata da una vecchia trebbiatrice.
Lo scopo dell'intervento è stato quello di riportare nuova vita alla casa, demolendo le due strutture aggiunte nel negli anni cinquanta e ottanta. La prima versava in uno stato di degrado avanzato e la parte aggiunta negli anni ottanta sovrastava visivamente e staticamente l’edificio ottocentesco compromettendone la stabilità.
La casa ed il frantoio, sono stati collegati attraverso l'inserimento di una nuova struttura, uno spazio cerniera, con funzioni di ingresso corridoio e collegamento verticale.
La forma della struttura di collegamento in acciaio Corten e vetro è stata suggerita da alcune macchine e strumenti agricoli di fine 800’ inizio 900’, ancora presenti nell’edificio. Testimonianza del passaggio all’era delle macchine anche nel mondo rurale. La particolare forma dall’addizione è stata ispirata da una vecchia trebbiatrice.La forma, seppur ispirata da una macchina asseconda la funzione: il taglio obliquo segue l’andamento della scala interna, il pianerottolo di accesso alla zona notte al primo piano, diventa la copertura dell’ingresso principale.
La scatola in corten, che potrebbe apparire estraneo al contesto storico, diventa la testimonianza delle trasformazioni che hanno caratterizzato il passaggio dall’ottocento all’epoca moderna. L’oggetto aggiunto, armonizzato nelle cromie attraverso l’uso del corten, trasmette nuovo dinamismo alla tradizionale casa di campagna abruzzese di fine ottocento.
Il nuovo volume, che ospita la sala da pranzo, aggiunto sul lato ovest della casa antica, usa un linguaggio architettonico moderno e si distacca nettamente dalla struttura del XIX secolo.
I tagli di luce in alto, vetrate zenitali, con strutture in acciaio e vetro, distinquono le strutture originali da quelle aggiunte.
Le cromie dei materiali utilizzati all’interno si armonizzano con quello dell’acciaio corten e del gres marrone scuro per i pavimenti. Le pedate della scala e passerella sono in legno di mogano.
Il sistema si illuminazione attraverso l’utilizzo di apparecchi a LED a luce calda (3000 ° K) ad ad elevato CRI, esalta le cromie dei materiali .
Le volte in mattoni degli ambienti antichi, per evidenziare l'origine agricola della casa, sono stati lasciati a vista.
Entrare nella scatola in acciaio e vetro è come attraversare un portale del tempo, che preannuncia gli edifici antichi che collega.
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