Laboratorio delle arti e della cultura contemporanea. Il restauro conservativo con l'innesto di elementi moderni e tecnologici, è il leitmotiv per il progetto di recupero dell'antico mulino comunale. Lo spazio dovrà ospitare un centro polifunzionale per eventi culturali. Lo stato di conservazione è pessimo e un grande squarcio nel salone centrale pregiudica la staticità dell'edificio. Si decide dunque di conservare le coperture delle ali laterali e lasciare la grande "apertura" così per come il tempo l'ha portata ai nostri giorni. Una grande copertura in acciaio e policarbonato o plexiglass, staticamente indipendente dalla muratura originaria, sormonta lo spazio centrale, dando così origine ad uno spazio chiuso-aperto. La pavimentazione dell' esterno raccorda l'edificio con il bevaio posto poco più a valle; tutto ciò richiamando alla sua antica funzione insieme all'elemento acqua. Il portale posto su strada individua il viale di accesso, come a simboleggiare lo stargate, l'accesso principale del luogo. Il progetto definitivo ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Sicilia ed è stato realizzato con progetto esecutivo ad opera di un altro studio di architettura vincitore della gara. In corso d'opera, a seguito di ritrovamenti e reperti storici, il bene è stato vincolato dalla Soprintendenza, che ha indirizzato il lavoro verso un restauro filologico, ricostruendo la forma storica del manufatto.
PROGETTISTI: Arch. Maria Rita Burgio (capo gruppo), Arch. Sergio Guastella (collaboratore)
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