Il progetto nasce sui precisi limiti imposti dal bando: un lotto piuttosto regolare, ma con una fascia di rispetto cimiteriale (50 mt.) e le distanze da rispettare di 5 mt. dai confini. Il tema architettonico del “setto” rivestito con doghe finto-legno diventa centrale e segna tutto il progetto: gli allineamenti stradali esistenti del contesto vengono ripresi sull'edificio. Tale scansione connota l'architettura delimitando gli spazi aula che risultano compressi fra i setti che continuano sul lato nord-ovest dell'edificio (uffici). Solo in prossimità del parcheggio pubblico esistente si è pensato di estendere l'edificio con un porticato allineato alla diagonale del marciapiede e della strada di uscita: lo stesso, connota gerarchicamente l'ingresso alla struttura con la funzione di proteggere gli accessi. Ne consegue che il volume ideato sia compatto: tutte le funzioni della scuola destinate direttamente ai bambini sono collocate al piano terra, mentre al piano primo sono state pensate solo quelle degli uffici. Rivolta verso sud-est e quindi in grado di utilizzare tutto il contributo dato dall’illuminazione naturale, la scuola è essenzialmente suddivisibile visivamente dall'esterno in tre blocchi principali integrati, ma anche ben definibili: l'ingresso dal parcheggio esistente, le aule rivolte a sud-est, gli uffici a nord-ovest al piano primo. Tale caratteristica contribuisce ad aumentare anche il senso di appartenenza e riconoscibilità del luogo nel momento del suo utilizzo: da parte dei bambini e in generale per tutta la comunità.
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