Gli alberghi che offrono la “cucina gastronomica” sono solitamente forniti di due cucine o addirittura di più ristoranti. La sfida del progetto è di proporre attraverso un solo ristorante sia la cucina ricercata sia i servizi “standard” alberghieri. Lo spazio ristorante è diviso architettonicamente in diverse sale e proprio in virtù dell’idea generale da cui è nato il progetto, è stato necessario renderlo adattabile a tutti i momenti della giornata: un'atmosfera più luminosa e rassicurante per la colazione servita nel sotto portico, un ambiente più informale nel bar e una più tranquilla saletta per il pranzo. La merenda, l’aperitivo o il dopocena possono essere consumati al bar in un ambiente “pubblico” oppure in uno spazio più riservato nella stanza accanto, dedicata anche alla degustazione dei distillati. La cena invece, grazie anche a un accorto abbassamento delle luci, è servita in un’atmosfera più intima e avvolgente. Allo stesso tempo la cucina propone anche il servizio in camera e catering per eventuali convegni. Il disegno degli interni è stato di conseguenza pensato per creare un luogo accogliente pur restando minimal e adattarsi ai diversi momenti della giornata. L’illuminazione a soffitto è molto diffusa per le colazioni, viene abbassata per la cena, mentre le altre luci a parete o da terra creano profondità. Tutti i materiali richiamano l'immagine di un “Grand Hotel”: ottone, legni caldi (scelti sia per alcuni pavimenti che per gli arredi), pavimenti in seminato. Alle pareti grandi specchi e opere d’arte contemporanea. L'obiettivo commerciale è quello di proporre ai clienti che vengono da fuori un ristorante e un bar che offrano un ideale viaggio al di fuori della città con una selezione di piatti tipici dei menù dei grandi hotel, dove si possa mangiare in un ambiente internazionale. Allo stesso tempo la clientela dell’hotel avrà la sensazione di essere in un ristorante frequentato anche dai torinesi.
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