发布时间:2019-12-20 21:36:00 {{ caseViews }} {{ caseCollects }}
设计亮点
室内设计融入自然景观,打造多功能公共空间,体现历史、文化和生态的和谐共生。

Il lotto preso come oggetto di concorso è una lingua di terra caratterizzata dalla presenza di un corso d’acqua, la Ribera del Marco, che separa l’immensa distesa dei fondi agricoli ad ovest dalla città di Caceres ad est. L’agglomerato urbano sembra distendersi su questo lembo di terra, adagiandovisi dalle periferie al centro storico. La Ribera del Marco, dunque, sembra aver sempre condizionato le direzioni di crescita della città vincolandola al suo corso. Appare quindi spontaneo, istintivo, soggiacere a tale imposizione della natura e della tradizione andando a reinterpretare il fluire del fiume e facendone motivo dominante della composizione progettuale. Come all’ interno del corso di un fiume si distinguono varie correnti i cui percorsi, diversi per portata e velocità, si intersecano accavallandosi, mischiandosi e creando gorghi ed anse, così all’interno dell’area di studio si vanno ad intersecare ambiti diversi per conformazione e funzione, tutti parte di un unico incipit progettuale ma ognuno caratterizzato singolarmente. Il percorso storico culturale va a ripercorrere, valorizzandoli, i momenti salienti della storia della città, dalle origini romane (di cui sono ancora visibili alcuni resti archeologici), al periodo medievale, in cui si è strutturato il centro storico con la conformazione tutt’ora apprezzabile e in cui la città ha vissuto momenti di grande importanza per la presenza di ordini monastici e come tappa del cammino di Santiago de Compostela, al periodo arabo, e tutt’ora, quando la città è divenuta capitale dell’Estremadura, sede universitaria e luogo d’interesse per turisti e studiosi di varie discipline: dalle materie umanistiche a quelle naturali. Questo tracciato nasce più a carattere concettuale che di vero e proprio percorso da percorrere. E’ una sorta di viaggio spazio-temporale in cui il visitatore può scoprire i valori del luogo, ed approfondire i temi che apprezza maggiormente attraverso le funzionalità proposte. In alcuni punti, posti strategicamente rispetto alle preesistenze saranno collocate strutture di tipo museale con una forte componente d’interattività. Lungo il percorso si predisporranno anche spazi attrezzati per eventi come proiezioni, letture, concerti, fiere miranti a valorizzare le tradizioni locali o le nuove istanze artistiche Il percorso sportivo risulta invece più fortemente caratterizzato dalla dote di percorribilità, in esso si affiancheranno piste per il footing, ciclabili, tracciati protetti per il passeggio. Di tanto in tanto si predisporranno aree attrezzate per l’allenamento individuale: panche, attrezzi di vario genere, aste ecc, e piccoli campi per gli sport di gruppo (minigolf, campetti, piste per pattini a rotelle e rampe da skateboard..) nell’area a sud del lotto, si potranno costruire piscine e giochi acquatici in strutture coperte che offrano la possibilità di diventare all’aperto nei mesi caldi. l percorso verde si differenzia nettamente dai primi due perché, legato visceralmente col corso del fiume, si lascia modellare da esso assumendo quelle forme naturali ed organiche che vanno ad interagire con le spezzate che definiscono gli altri percorsi, vincendo su di esse ed “invadendole benevolmente e beneficamente” in alcuni punti in modo più deciso ed in altri in modo discreto. Nelle vicinanze del centro con maggiore densità abitativa si potranno collocare aree dedicate ad attività meno dinamiche, al passeggio, al relax ed eventualmente un centro benessere con termarium (tradizione ed attualità….) Laddove il percorso andrà ad accostarsi all’area di nuova edificazione potrà ospitare “orti privati ”, i lotti di terreno vincolati ad uso agricolo che possano essere affittati a chi, abitando nelle vicinanze, voglia dedicarsi alla cura di un suo giardino per trarne i frutti della terra o semplice ambito naturale di relax. In alcune aree, sempre strettamente limitrofe ai punti di maggiore densità abitativa, si potranno prevedere attrezzature per lo svago dei bambini. In alcuni tratti il percorso sportivo potrà mantenere esclusivamente la sua funzione di percorrenza andando ad aderire al corso naturale della Ribera del Marco, fonte stessa del movimento che anima l’intero progetto; nell’area più a nord, verso il nuovo centro universitario, uno spazio per eventi offrirà la possibilità di attività come installazioni temporanee di tipo fieristico o dimostrativo. Lungo l’intero corso del fiume si incontrano numerosi mulini, alcuni ancora in buone condizioni, altri in rovina, di alcuni invece rimane solo la memoria perchè scomparsi. Questi luoghi che assommano in sé più valenze: di memoria storica e tradizionale, di legame con la natura e capacità di servirsene senza distruggerla, diventano il pretesto per creare nodi in cui i tre percorsi s’intrecciano e si fondono. Infatti, nel momento in cui un luogo va a diventare rappresentativo sotto più punti di vista, diventa sede di particolari funzioni. Ad esempio laddove il percorso naturale si fonde con quello culturale, e questo potrà avvenire dove nasceranno funzioni di tipo pedagogico e conoscitivo nell’ambito delle scienze naturali, cosicché si potrà creare un museo che ospiti le specie vegetali ed animali che popolano il corso della Ribera del Marco e potranno altresì essere installati laboratori di ricerca a valenza pedagogica nell’ambito di percorsi guidati. Similmente laddove s’incontrano il percorso sportivo con quello storico, poco a sud del centro storico entro le mura, si andranno a rivisitare le terme, di memoria romana ed araba (hammam) La riorganizzazione funzionale dell’area di studio, sotto il punto di vista formale appare espressione di precisi intenti progettuali ed espressivi: la linea, astrazione pura, si concretizza a volte in tagli che staccano lembi di terra e s’increspano in leggere pendenze, creando ambiti interni ed ombreggiature; altre volte solleva zolle e le lascia galleggiare al di sopra del suolo, quasi che il terreno naturale conceda alle attività umane spazi d’uso e di vita, senza perdere quella predominanza che è caratteristica propria di questo ambito d’intervento. All’interno dell’area di progetto vera e propria si distinguono due lotti: il lotto A , a nord, destinato ad ospitare funzioni di tipo pubblico ed il lotto B , separato dal precedente da un’asola di terra che ospita un mulino in rovina, in cui si concentra la funzione residenziale. Tali aree risultano accessibili tramite la Ronda de San Francisco che costeggia ad ovest l’intera area progettuale e di studio costituendone il limite con la città. Dei due bracci di strada che attualmente delimitano l’asola del mulino si rende pedonale quello settentrionale nel tentativo di rilegare il mulino col lotto A per creare una grande area interamente dedicata alla fruizione non motorizzata. Si mantiene, invece. carrabile il braccio meridionale, che diventa l’accesso ad entrambi i lotti e percorso preferenziale per i flussi diretti al centro cittadino. Nell’area A, più strettamente legata alle preesistenze, il progetto sembra lasciarsi influenzare dalla forza della tradizione cosicché le linee distese che solcano l’area d’intervento, qui si intensificano spezzandosi in segmenti che definiscono ambiti minori, s’appoggiano talora all’orografia naturale, altre volte la negano come segno tangibile dell’antropizzazione. Queste spezzate dinamicamente s’aggregano a formare giaciture ora sovrapposte ora rarefatte, fino a rievocare le forme delle costruzioni spontanee ma trasformandole profondamente attraverso la sottrazione della loro caratteristica di volume compatto lasciandone solo la citazione come piani frammentati che scorrono gli uni sugli altri, intersecandosi e definendo ambiti e pertinenze, seppur mantenendo il forte carattere di permeabilità che caratterizza tutto l’intervento. Nell’area più settentrionale dell’intervento dai giochi di giaciture nasce un teatro all’aperto; esso va a concludere l’area d’intervento con una rotazione del fronte aperto, e contemporaneamente porge i suoi piani verdi inclinati alla ricucitura col territorio esterno all’intervento. Le caratteristiche architettoniche dello spazio ne denunciano immediatamente l’aspirazione e l’origine: esso si forma come prosecuzione dei piani-percorso che si avvolgono su se stessi: si abbassa quello di calpestio, si alzano gradatamente le falde ad est determinando la nascita contemporanea di sedute, palco e coperture mentre di fronte si stacca una zolla che sospesa sopra le gradinate ne diviene schermo e riparo. Quasi che il teatro greco, che s’adagia sul declivio naturale, e quello romano determinato da strutture in alzato, si fronteggino e dialoghino. Nell’area B le residenze per gli studenti si innestano su un plaphon regolare che scorre al di sotto dell’intreccio dei percorsi comuni. Esse formano piccole sequenze ritmiche , stringhe giacenti su binari che le guidano regolandone i rapporti di prossimità relativa ed il legame con gli spazi pubblici. Ogni volume, che appare solido e compatto, legato al linguaggio delle forme pure e dotato di una spiccata matericità, è formato dalla giustapposizione e dalla compenetrazione di volumi minori, coincidenti coi singoli appartamenti e da vuoti interclusi, memoria e rilettura delle corti interne private che caratterizzano tutta la tradizione abitativa del mediterraneo. Si arriva così all’unità fondamentale dell’aggregato, l’atomo indivisibile x definizione: l’alloggio , composto di pochi ambienti (soggiorno, angolo cottura, letto e servizi) , capace di soddisfare le esigenze degli studenti e di fornire loro quella qualità di vita necessaria in particolare a chi, lontano da cosa, intraprende percorsi formativi di livello universitario. Essi hanno dimensioni che vanno, dai 30mq dell’alloggio singolo agli 80 di quello triplo, disposti su uno o due piani, ma risultano confortevoli per l’attenzione alla funzionalità degli ambienti, alla corretta esposizione ed all’uso di materiali e tecniche costruttive che consentano il risparmio energetico ed il rispetto ambientale. Oltre all’attenzione per gli spazi, sufficientemente agevoli ed accoglienti, si è cercato di favorire la capacità che hanno alcun sistemi abitativi di creare “socialità”. Si è perseguito tale obiettivo, non solo prevedendo alloggi multipli, ma, andando a formare sottoinsiemi: aggregati minori i cui occupanti possano sentirsi parte di un vivere comune, quindi la condivisione di spazi collettivi, cosi’ vicini all’ambito privato da renderne spontanea la fruizione. Così all’interno di questi volumi “ingannevolmente compatti” si dischiudono ambienti che si dispongono dinamicamente gli uni rispetto agli altri , comprendenti logge, patii, spazi di transito che assumono la funzione di sosta socializzante. In alcuni alloggi si prevede addirittura la possibilità di aumentare la promiscuità fino ad abbattere il limite del privato , tramite l’eliminazione di filtri mobili che possano mettere in comune gli spazi di soggiorno e le corti interne fino a formare un “nuovo alloggio” nato per “fusione” di quelli che lo compongono. I percorsi che rilegano i volumi abitativi sono, più che aree di transito, degli spazi dalle linee fortemente dinamiche ideati per favorire l’uso comune attraverso l’inserimento di un arredo urbano che nasca dalle forme stesse dei percorsi, attraverso la realizzazione di una corretta e piacevole illuminazione, e tramite la generazione di ambiti minori, sempre vari e accessibili. Dalle variazioni altimetriche delle giaciture e dall’accostamento o intreccio di esse si creano anche spazi che , pur mantenendo il loro ruolo di percorrenza, anche al coperto, si arricchiscono di funzioni ed ospitano piccoli ambiti commerciali e di servizio. All’interno del lotto si è cercato di mantenere e valorizzare il legame con la Ribera del Marco, lungo il corso naturale, che si è voluto mantenere nel rispetto dei delicati equilibri ambientali, si è ipotizzato un laghetto , intorno al quale si va a formare una sorta di piazzetta attrezzata e circondata su tre lati da percorsi coperti e servizi. Nella parte più orientale del lotto, oltre all’edificio esistente della “Captacion de Agua”,che si mantiene e s’ inserisce nel progetto ripensando come spazio per attivita’ comuni, si vanno a posizionare le aree di parcheggio coperte. Esse sono accessibili dal margine a nord e coperte da falde inclinate verdi che restituiscono alla natura l’intera superficie sottratta dai parcheggi. Tale collocazione, in prossimità delle abitazioni, delle aree comuni e della via diretta di accesso alla città permette la migliore funzionalità del servizio.

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