RESTAURO E PARZIALE RICOSTRUZIONE DEL CONVENTO DI S. ANTONIO
DA ADIBIRSI AD OSTELLO DELLA GIOVENTU’.
IN ACERNO (SA).
RELAZIONE STORICO - ARTISTICA Il complesso conventuale, dedicato a S. Antonio in Acerno (SA), risale al sec. XVII ed è situato al centro dell’abitato.
L’impianto tipologico di questa straordinaria struttura architettonica, è tipicamente seicentesco e perfettamente rispondente ai canoni spaziali e distributivi dell’architettura monastica realizzata dall’Ordine dei Francescani nella provincia di Salerno.
Connesso con il corpo della chiesa, ad unica navata, è il convento a forma di “corte” con portico centrale.
A quanto ci è dato di sapere , esso ospitava i monaci francescani detti“ Alcantarini”prima di diventare sede municipale.
Attualmente la struttura non è funzionale perché gravemente danneggiata dagli eventi calamitosi del 1980 e successivi ed a causa di una parziale demolizione.
Da quanto si è potuto riscontrare è stato nel 1800 che si sono avuti particolari interventi decorativi che hanno interessato la controsoffittatura voltata della navata unica della chiesa, ottenuta su incannucciata, e le pavimentazioni in cotto maiolicato.
DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE ARCHITETTONICHE
LA NAVATA La pianta della navata ha la forma di un rettangolo allungato con l’ingresso sul lato corto prospiciente la piazza in direzione Sud.
L’illuminazione è ottenuta mediante cinque finestre strombate ,quattro poste in alto sulla parete longitudinale Est ed una sopra l’ingresso principale, di notevole dimensione rispetto alle altre.
Le pareti longitudinali sono scandite da nicchie rettangolari coperte ad arco che, suggerendo la presenza di navate laterali, determinano una visione prospettica in direzione dell’altare principale che poi è rafforzata da un forte cornice a stucco orizzontale posta superiormente.
All’interno di queste nicchie, sono presenti altari minori che erano decorati mirabilmente da stucchi e marmi pregiati che sono andati del tutto perduti.
Alcuni di questi sono sormontati da piccole nicchie semicircolari o da articolati riquadri di cornici a stucco.
Nella parete che delimita la navata dall’abside, nella quale si apre l’arco trionfale, sono poste in basso due nicchie simmetricamente che chiudono la visione prospettica delle pareti.
C’è da dire ancora che alle quattro finestre, poste nel lato Est, corrispondono, sulla parete parallela, quattro nicchie rettangolari. La copertura di questo importante invaso presenta una volta ribassata, ottenuta su incannucciata, decorata a stucchi geometrici che, insieme al tetto soprastante, sono andate quasi perdute.
In corrispondenza delle finestre e delle nicchie rettangolari la volta si interrompe con una copertura piana per consentire l’alloggiamento delle finestre. Le decorazioni a stucco delle pareti longitudinali sono state in parte danneggiate perché esposte agli agenti atmosferici.
L’ABSIDE Questa struttura , che fa da sfondo alla navata unica ,è a pianta quadrangolare ed ospita ,nella parte anteriore, l’altare maggioree,in quella posteriore,le reliquie religiose.
L’invaso ha una copertura voltata in pietrame con stucchi pregevolissimi ed è illuminato dalle finestre poste in alto, in analogia a quelle della navata, e da un’altra, posta sulla parete Est.
L’abside è integrato alla navata dal proseguimento della cornice orizzontale a stucco posta superiormente alle finestre che poi, in corrispondenza dell’arco trionfale è sorretta da parastre con pregevoli capitelli compositi.
Ai lati dell’altare maggiore, andato perduto, sono poste due porte che conducono nella parte posteriore sormontata da una imponente edicola timpanata con nicchia centrale e coppie di parastre laterali realizzata in legno.
Il livello dell’abside è sopraelevato rispetto a quello della navata di uno scalino e sulla parete Ovest presenta l’ingresso che lo collega alla sacrestia.
L’abside presenta un soppalco ligneo addossato alla parete per l’organo .
Le coperture sono a falde con manto superficiale in coppi e controcoppi,con canali di gronda e pluviali in zinco, il tutto sorretto da grosse capriate il legno andate perdute.
IL CONVENTO L’antica struttura del convento , che si affianca alla chiesa sul lato ovest ,è a pianta
quadrangolare a corte interna chiusa con porticato a piano terra. Si sviluppa su tre livelli, di cui il è il seminterrato voltato a botte con ingresso sul lato Sud.
Al piano terra si accede da due ingressi , uno posto sul lato Sud adiacente l’ingresso della chiesa, e l’altro sul lato Nord adiacente all’abside.
Su questo livello abbiamo, per quello che ne è rimasto , due ambienti di cui uno adibito a sacrestia ed atrio con una scala che conduce al secondo livello degli alloggi dei monaci, l’altro, disposto simmetricamente ,prospiciente alla facciata principale.
La sacrestia , a pianta quadrata, è voltata a botte con tre “unghie” sui lati di imposta.
Sulla parete di fondo, entrando, è presente un affresco di forma semicircolare.
Le pavimentazioni sono in cotto maiolicato con disegni floreali molto articolati.
Un’altra scala andata perduta è posta sul lato Nord del chiostro con accesso dal porticato.
Quest’ultimo è disegnato da pilastri quadrati con basamenti e capitelli tuscanici in pietra, sormontati da archi a tutto sesto coperti con volte a crociera.
L’ingresso principale conduce in un vano voltato a botte prima di dare nel porticato.
IL PRIMO PIANO
A questo livello sono sistemate le cellette dei monaci, di cui sul lato adiacente la chiesa sono intercomunicanti, mentre quelle sui due bracci perpendicolari alla navata presentano un percorso centrale voltato a botte che le disinpegna.
Le coperture delle cellette sono in parte piane e in parte con volte a padiglione.
LE COPERTURE
Le coperture del monumento sono continue ed a falde con uno strato superficiale di coppi e controcoppi , come precedentemente descritto.
Si è saputo che di questa significativa struttura architettonica a causa dei danni irreversibili causati dal sisma del 23.11.80 e successivi, è stata demolita tutta l’ala posta ad Ovest e una parte di quelle poste a Sud e a Nord.
Nella zona centrale del chiostro è presente una significativa cisterna con ingresso posto sul lato nord del seminterrato a cui è possibile accedere per mezzo di un cunicolo voltato, di piccole dimensioni.
Il pozzo centrale è andato perduto , ma dalle testimonianze locali si sa che esso era molto simile a quello del Convento di S. Antonio a Giffoni Valle Piana della stessa epoca.
PRIMO LOTTO STRALCIO E DI COMPLETAMENTO
Il progetto di Primo Lotto è stato suddiviso in due parti, la prima denominata STRALCIO e l’altra di COMPLETAMENTO, inquanto trattasi si sono ottenuti due finanziamenti diversi .
Il primo riguarda l’assegnazione di risorse relative all’anno 1995 per interventi di recupero edilizio nella Regione Campania, si è realizzato il Primo Lotto Stralcio ed il secondo pervenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti quello di Primo Lotto di Completamento, resosi quest’ultimo necessario per ottenere un primo intervento compiuto di recupero.
Gli intervento che si è realizzati in questi lotti hanno interessato la ricostruzione delle coperture della navata unica della Chiesa, il consolidamento della volta dell’abside, dell’architrave dell’ingesso principale, il timpano della facciata principale, dell’arco trionfale, catene in facciata principale e lungo la parete esterna dell’abside ed il puntellamento delle arcate del chiostro.
Si poi provveduto alla pulizia dalle macerie presenti nel braccio laterale al primo piano addossato alla chiesa, nella navata unica della chiesa e nel chiostro.
COPERTURE NAVATA
I lavori sono iniziati con la pulizia del monumento, liberandolo dai materiali di risulta accantonati nel sito e poi si è passati alla scomposizione del tetto di copertura residuo. Successivamente dopo opportuni tagli alla sommità delle murature perimetrali della chiesa si è dato corso alla creazione dei cordoli in c.a. ammorsati nelle murature.
Sui cordoli è stata prevista la sistemazione delle piastre con tirafondi per l’ancoraggio delle capriate in ferro delle coperture sulle quali è stata poggiata la lamiera grecata e zincata .
Su quest’ultima è stato steso poi un massetto in calcestruzzo con argilla espansa e rete elettrosaldata.
TORRE CAMPANARIA
Trattasi dell’ultimo intervento, esso è consistito nel rifacimento di parte di muratura in pietrame con cordolo opportunamente ammorsato nelle murature con perforazioni armate.
Nel cordolo di colmo è stato ancorato il solaio con uno strato impermeabile di litoguaina di ardesia naturale, argilla espansa e rete elettrosaldata con manto finale di coppi e controcoppi.
COPERTURE PROVVISORIE
Per i due monconi di convento residui, sui quali per mancanza di fondi non è stato possibile intervenire è stata realizzata una copertura provvisoria in lamiera con sostegni in legno.
PUNTELLATURE
Le puntellature hanno interessato al piano terra il percorso del chiostro adiacente la chiesa con ritti ,tavole, battelli e croci una per arco a tutto sesto ed una centrale per volte a crociera.
Anche la volta del locale al piano terra , il cui estradosso è stato esposto alle intemperie perché privo di copertura è stato anch’esso analogamente puntellato per evitarne il crollo.
SECONDO LOTTO FUNZIONALE “ALA CONVENTO”Il progetto di restauro architettonico di secondo lotto funzionale, con parziale ricostruzione del Convento di S. Antonio in Acerno (SA), ha considerato la ricostruzione sulla tipologia originaria delle antiche strutture dell’ala del convento parallela alla chiesa. In generale, i lavori di questo lotto sono stati finalizzati realizzare parte degli alloggi dell’Ostello della Gioventù, la Sala Riunioni ed i servizi sanitari compreso quelli per i portatori di handicap.
In particolare c’è da dire che gli interventi sono stati realizzati rispettando l’approvazione del progetto della competente Soprintendenza B.A.A-A-S. di Salerno ed Avellino.
INTERVENTI REALIZZATI
Il primo intervento prima dell’inizio dei lavori , è stato quello della rimozione,per conto dell’Amministrazione Comunale , dei prefabbricati installati sul sito del convento all’epoca del terremoto del 1980 unitamente alla platea in c.a.
La ricostruzione di quest’ala del convento è avvenuta con strutture in calcestruzzo con solai in generale latero-cemento e prefabbricati per luci maggiori.
Le coperture invece con capriate in ferro, lamiera e massetto in calcestruzzo su cui sono è stata stesa una guaina impermeabile.
I pilastri quadrati del porticato hanno una struttura in ferro centrale del tipo HE La copertura del percorso voltato al primo piano adiacente il chiostro, è stata ricostruita non analogia alle altre ma con profilati in ferro a T.
E’ stata anche ricostruita la “ Romanella” così come in origine.
Sono stati installati tutti gli infissi esterni in legno di castagno a colore naturale ed il tutto rispettando i disegni originali.
Infine si è provveduto a realizzare l’impianto elettrico, gli intonaci interni ed esterni e poi si è passati alla ricostruzione delle pavimentazioni interne generalmente in cotto mentre per i servizi sanitari si è scelto la monocottura come pure per i rivestimenti delle pareti.
C’è da precisare che le apparecchiature igieniche non si sono potute completate e che per l’impianto di riscaldamento è stata realizzata soltanto la predisposizione.
Al piano terra, dopo l’ingesso nell’atrio, adiacente alla piazza, si trova il locale adibito a disimpegno dove è stata realizzata una scala e le strutture in acciaio che accogliere il vano ascensore nel lotto successivo per il superamento delle barriere architettoniche.
Continuando al piano terra si accede alla Sala Riunioni polivalente mentre l’accesso ai servizi igienici avviene dal porticato del chiostro dall’esterno.
Gli interventi al primo piano hanno riguardato la riconfigurazione della celletta posta sul prospetto principale compreso la volta, con profilati in ferro e rete nervometal agganciate al solaio di copertura con il ripristino del balcone.
Sono stati poi ricostruiti i muri esterni in laterizio, a cassa vuota, e quelli divisori delle cellette con i relativi intonaci e l’impianto elettrico ed idrico.
RELAZIONE DI PROGETTO DI TERZO LOTTO FUNZIONALE
Il progetto di restauro architettonico , con parziale ricostruzione del Convento di S. Antonio in Acerno (SA),considera innanzitutto il consolidamento delle antiche strutture, il restauro e poi la ricostruzione sulla tipologia originaria della parte andata perduta.
NAVATA UNICA DELLA CHIESA
Il primo intervento da considerarsi per questo invaso spaziale è la ricostruzione della copertura, compresa la volta ribassata sottostante.
Una volta realizzato il cordolo chiodato in c.a. sulle murature perimetrali e predisposte le piastre, saranno montate le capriate in ferro controventate sulle quali poggerà la lamiera grecata con il manto sottile in betoncino e rete a maglia quadrata, con lo strato di litoguaina ardesiata sulla quale poggeranno coppi e controcoppi, fissati con malta calce.
C’è da dire che mentre i coppi saranno di tipo industriale, i controcoppi di quelli fatti a mano.
Alle capriate sarà assicurata la volta ribassata, che sarà realizzata con profili in ferro e rete nervometal , con intonaco e stucchi dal disegno originario.
Nella parte soprastante la rete sarà realizzato un piccolo strato argilla espansa, per poter ottenere dalla parte sottostante l’arricciatura e poi l’intonaco.
All’imposta della volta sarà ricostruita la cornice orizzontale aggettante che funge da marcapiano.
Dietro l’ingresso principale sarà ricostruito il vano di disimpegno in legno con un ingresso principale centrale e due laterali.
Sulla parete Est, entrando a destr, è posta la prima nicchia, che di recente è stata modificata nel disegno originario e quindi sarà ripristinata in simmetria a quella posta sulla parete opposta.
Gli stucchi delle nicchie, posti sulle pareti longitudinali, e quelli degli altari minori saranno ripresi e ricostruiti insieme ai marmi degli altari minori.
Gli infissi in generale sono da ricostruire nel disegno originario in legno di castagno a colore naturale.
In particolare , le finestre della chiesa saranno elettrificate e le aperture saranno a “ Vasistas”; mentre il portone centrale di accesso sarà restaurato.
La pavimentazione in cotto maiolicato sarà ricostruita in modo similare a quella originaria.
Infine dopo gli intonaci a base di grassello di calce con rifiniture a rustico e successiva attintatura con calce di colori di terra, si provvederà all’impianto elettrico e alla pitturazione generale.
L’ABSIDE
In questa importante struttura, ricca di stucchi pregevoli, in piccola parte da integrare , per prima cosa si provvederà al consolidamento della volta a botte unitamente all’arco trionfale, entrambi con lesioni in mezzeria, e ala ricostruzione delle coperture.
Ai fini del consolidamento della volta si realizzeranno piccoli cordoli chiodati in c.a. nella muratura perimetrale, poi ,dopo accurata pulizia dell’estradosso della volta, si realizzeranno, a cavallo della lesione longitudinale, coppie di perforazioni che saranno ancorate alla rete a maglia quadrata, disposta superiormente.
Poi per completare il consolidamento si realizzeranno altre analoghe perforazioni armate .
A completamento sarà realizzato un getto di betoncino sottile che con i cordoli formerà una nuova struttura orizzontale che sorreggerà la volta.
La parete di fondo dell’abside , che presenta lesioni verticali, sarà consolidata con perforazioni armate , incrociate ed iniettate per ricostruire la continuità.
Infine, una coppia di catene assicurerà una maggiore resistenza.
Per le coperture e la ripresa degli stucchi si procederà in analogia alla navata unica.
Per quanto riguarda il soppalco, esso sarà ricostruito con elementi in ferro e legno in castagno con massetto in betoncino e rete.
Infine il pavimento in cotto artigianale, lo restituirà all’originaria funzione.
La balaustra in legno, che si affaccia nella chiesa, sarà restaurata ed integrata in analogia all’originale.
Le finestre in legno saranno ricostruite nel disegno originario e materiale originario e saranno elettrificate.
Poi l’impianto elettrico, gli intonaci e la pitturazione completeranno gli interventi con materiali analoghi a quelli descritti precedentemente.
L’altare maggiore sarà ricostruito come indicato nei particolari grafici tenendo conto degli elementi residue di fotografie antecedenti il sisma del ’90.
IL CONVENTO
In questa singolare struttura a corte chiusa la ricostruzione delle parti mancanti sarà strutturalmente indipendente dalla parte antica , infatti i bracci monchi posti a Sud e Nord del porticato termineranno con un giunto.
Quanto alla parte da restaurare , partendo dal lato Nord del Convento, al primo piano seminterrato dove si trovano un locale di servizio voltato a botte, sarà la pavimentazione con vespaio in pietrame, massetto con rete isolante e massetto di rifinitura e pavimento in cotto artigianale locale.
Sarà quindi consolidata la volta, in analogia alle precedenti , sarà rifatto l’intonaco e saranno ricostruiti gli infissi, l’impianto elettrico e le scale di accesso.
Al di sopra di questi locali è posta la sacrestia con l’atrio di ingresso. Da questo atrio si accede anche all’abside e al primo piano per mezzo di una scala che sarà ricostruita in ferro e legno.
La porta di accesso al chiostro, porta in questo atrio, ora murata, sarà ripristinata nella sua antica funzione.
La sacrestia, voltata a botte, presenta una finestra murata che si affacciava nel chiostro e che sarà ripristinata.
Il pavimento, in cotto maiolicato, sarà ricostruito in analogia a quello originario.
Sulla parete i fondo, entrando, sarà restaurato l’affresco posto in alto a guisa della struttura voltata.
La volta sarà consolidata in analogia con quanto detto per le volte precedenti.
Gli infissi saranno ricostruiti così come in origine, mentre le grate di protezione in ferro saranno generalmente restaurati.
Gli intonaci, l’impianto elettrico e i riscaldamento completeranno con la pitturazione gli interventi di restauro.
Sempre al piano terra , sulla parete Sud che si affaccia sul prospetto principale, è un altro vano , voltato a botte, simmetrico a ,quello della sacrestia, che sarà consolidato come il precedente.
Varcato il portone di ingresso, posto nella parete Sud, è tuttora evidente sulla sinistra quello che era l’ingresso originale, ora murato , che verrà ripristinato.
Per la struttura del porticato è previsto il consolidamento degli archi e dei pilastri con iniezioni di malta di cemento e ferri a C che uniscono i conci di pietra.
Le volte a crociera saranno quindi consolidate in analogia a quelle precedenti.
Saranno rifatte le pavimentazioni in basalto, gli intonaci a base di grassello di calce, l’impianto elettrico e la pitturazione con calce a colori di terra .
Gli interventi al primo piano riguarderanno i consolidamenti ed il restauro delle cellette poste sul lato della chiesa con le coperture in continuità con quelle della chiesa.
In particolare , per quelle poste a Sud e Nord saranno ricostruite con capriate in ferro che poggeranno mediante cordoli in .a. sui muri perimetrali.
Saranno così ricostruiti i muri divisori con i relativi infissi delle cellette in analogia ai precedenti posti a ridosso della chiesa, compreso il solaio piano che sarà ricostruito in legno.
Le volte a padiglione delle altre cellette saranno consolidate come le altre e per quelle da ricostruire si utilizzeranno profilati in ferro e rete nervometal.
Saranno rifatte le pavimentazioni, gli intonaci , gli infissi, l’impianto elettrico e la pitturazione con gli stessi materiali descritti precedentemente.
IL SOTTOTETTO
Innanzitutto sarà realizzata la scala con scalini in pietra che dal chiostro conduce a questo livello dove è posto l’ingresso della torre campanaria.
Da quest’ultima è possibile accedere al sottotetto dell’abside e della navata unica mediante un percorso-passerella in tavolato di legno e struttura in ferro.
Sulle murature perimetrali sarà quindi costruito un cordolo in c.a. chiodato, su cui saranno sistemate le piastre delle capriate in ferro, il cui tetto sarà analogo a quello della navata e dell’abside.
Le volte da consolidare avranno interventi analoghi alle altre già descritte.
LA TORRE CAMPANARIA
Questa struttura a pianta rettangolare , posta tra l’abside ed il convento, sarà ricostruita nella parte crollata in analogia alle altre coperture ed in particolare le strutture del tetto saranno di legno, con coppi e controcoppi .
Sarà ricostruita la scala interna con il solaio in legno e la porta che consentiva l’accesso alle coperture esterne.
RICOSTRUZIONE DELLA PARTE MANCANTE
La parte del convento che è stata demolita sarà realizzata in analogia alla tipologia originaria, ricostruendo funzionalità ed architettura .
Destinazione d’uso del convento sarà un Ostello per la Gioventù, considerato il grande afflusso turistico in questa importante località montana.
In particolare, sarà assicurata l’antica visione originaria degli esterni ed il restauro delle facciate originarie.
Gli esterni si presenteranno con intonaci con finestre con grate al piano terra e riquadri con soglie in pietra così come per i balconi che nella facciata principale, avranno ringhiere in ferro battuto dal disegno originale.
Le strutture portanti saranno in c.a. e , solai con travetti prefabbricati e volte controsoffittate a padiglione con profilati in ferro e rete nervometal .
La ricostruzione della parte di porticato del chiostro da ricostruire sarà in muratura con basamenti e capitelli in pietra a vista.
Le tompagnature esterne saranno in laterizi del tipo Alveolater, in blocchi da 0,40 , i pavimenti in cotto artigianale locale e i servizi igienici in ceramica con gli infissi in analogia a quelli originari.
Le coperture saranno realizzate con capriate in ferro in analogia a quelle della chiesa e le volte , da ricostruire in ferro e rete nervometal, saranno ancorate al solaio in c.a. mediante tiranti in acciaio.
In particolare si è tenuto conto dell’abbattimento delle barriere architettoniche prevedendo idoneo ascensore di tipo idraulico.
Infine per la struttura del convento è previsto anche l’impianto di riscaldamento.
IL SEMINTERRATO
In analogia alla soluzione originaria, sul lato nord, ci saranno locali adibiti a lavanderia, a stireria, a caldaia, a servizi igienici e a deposito.
Le opere di finitura saranno analoghe alle precedenti.
Infine, la cisterna sarà riabilitata alla sua funzione di raccolta delle acque piovane.
SISTEMAZIONE ESTERNA
Gli intonaci all’esterno della chiesa , della torre campanaria e del convento , saranno realizzati a base di grassello di calce con finitura a rustico e successiva attintatura con calce e tinte di colori di terra.
La pavimentazione del marciapiede sarà in pietra calcarea locale con bordature in pietra vesuviana.
Quanto al chiostro centrale poi, si provvederà alla ricostruzione del pozzo in corrispondenza della cisterna sottostante, comprendendo anche le pavimentazioni in basalto dei percorsi centrali e del porticato.
FUNZIONI DELL’OSTELLO
Al piano terra , entrando dal portone adiacente alla facciata principale, è allocato, a sinistra, un vano che sarà adibito ad ufficio. In appresso troviamo l’atrio con l’accettazione e la scala che conduce al primo livello. Sull’ala del chiostro parallela alla chiesa, sarà ubicata una sala riunioni per eventuali proiezioni e dotata di impianto televisivo.
In continuità , con ingresso dal porticato, sono sistemati i bagni ed il refettorio con il self service ed il locale di ricevimento dei pasti.
Sul lato Nord è sistemata la scala di accesso per i livelli superiori.
Al primo piano sono ubicati gli alloggi con un percorso centrale, in particolare nei bracci Sud e Nord , mentre in quello posto ad Ovest e parallelo alla chiesa il percorso si affaccia sulla corte del chiostro.
Al centro dell’ala Ovest sono disposti i servizi igienici.
Secondo la normativa sono anche previsti alloggi per il personale e l’infermeria e sala pluriuso.
I posti letto previsti sono in numero di 48 più 2 per il personale, per un totale di 50 e sono idonei anche per ospitare anche intere famiglie nei periodi di bassa stagione.
In particolare , questa struttura risulta ancora idonea anche per lo svolgimento di convegni scientifici e culturali.
Il progetto è stato redatto in conformità alle Leggi Nazionali e Regionali vigenti in materia.
Per gli impianti ed i calcoli statici si vedano gli elaborati allegati al progetto esecutivo unitamente a tutti quelli che lo rendono cantierabile.
QUARTO LOTTO FUNZIONALE
(COMPLETAMENTO OSTELLO PER LA GIOVENTU’)Con quarto lotto funzionale, in linea con quanto è stato approvato dalla competente Soprintendenza ai Beni architettonici di Salerno ed Avellino, si completano i lavori del convento con esclusione della chiesa.
Le opre da realizzare, in generale, sono da considerarsi di rifinitura ad eccezione di quelle del chiostro con il pozzo centrale.
Dette opere di completamento interessano sia gli esterni che gli interni del convento.
Quanto agli esterni per prima cosa si provvederà alla pitturazione a base di grassello di calce con colori di terra da concordarsi con la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Salerno ed Avellino, per poi porre mano al completamento di tutte le coperture con contocoppi di tipo industriale e coppi artigianali fatti a mano con grondaie e pluviali di rame.
Passando agli interni, per prima cosa si provvederà al completamento di alcune zone con pavimenti, controsoffittature e porte.
Necessitano di completamento anche i servizi sanitari, l’asensore per il superamento delle barriere architettoniche, gli impianti di piccole apperecchiature con la caldaia.
Il chiostro interno invece, va ripristinato così come in progetto verificando per pima la cisterna centrale e poi passare alla ricostruzione del pozzo in modo similare a quello del Convento di S. Francesco a Giffoni Valle Piana perché non è stato possibile reperire immagini e grafici di quello originario.
Saranno ricostruite le pavimentazioni dei vialetti e dei cordoli delle aree a verde in pietra locale.
Il porticato del chiostro avrà una pavimentazione in basaltico in sostituzione delle mattonelle di cemento e dopo la riconfigurazione dei pilastri e delle arcate presenti con conci di pietra, utilizzando gli elementi residui rinvenuti in loco, si passerà alla ricostruzione degli altri pilastri e delle arcate con pietra similare iipo Apricena.
I citati pilastri sono composti di elementi a “C” che cingono i piastrini in calcestruzzo armato con una putrella centrale senza avere funzioni statiche.
Dopo aver installato le porte al piano terra di alcuni locali che affacciano nel chiostro si potrà porre mano la pitturaziomne a base di grassello di calce e colori di terra ed ad installare corpi illuminanti e completare gli interni.
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