il linguaggio utilizzato per rappresentare 313, prevede un azzeramento dei termini gestuali ed espressivi della narrazione figurativa. l’allestimento descrive un singolo istante, dove vengono messi in risalto solo colori, tessuti e movenze dei capi, su disegno della stilista stefania cazzaro (ex prada), unici protagonisti della scena composta da pannelli di specchi che amplificano lo spazio, riflettono frammenti di immagini di varie forme e colori, che si stagliano nell’affascinante location fortezza da basso, rendendola priva di confini, dove, soprattutto le persone, hanno la possibilità di muoversi, specchiarsi, guardare i riflessi, entrando così all’interno dell’opera.
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