Il progetto riguarda la ristrutturazione di un edificio dei primi del Novecento, incastrato in una serie di fabbricati disposti, in modo lineare, lungo una via pubblica molto trafficata. Alle spalle, lotti stretti e lunghi, separano gli edifici dalla ferrovia.
Il progetto di ristrutturazione ed ampliamento ha cercato di recuperare la volumetria ancora disponibile sul lotto, aggiungendo un nuovo volume a pianta trapezoidale sul lato cortile. La forma di tale ampliamento deriva proprio dall’orientamento del limite della fascia di rispetto ferroviario.
Il nuovo volume, addossato a quello esistente per tutta la sua larghezza, è articolato su due livelli: quello inferiore destinato alla cucina e al soggiorno; quello superiore alle camere da letto. E’ interamente coperto da un tetto piano rivestito in guaina. Una balconata continua, coperta, consente l’affaccio sul giardino retrostante.
Il nuovo volume, completamente intonacato di bianco, assume un carattere moderno che contrasta con gli edifici circostanti. Il taglio delle aperture a tutta altezza, la loro dimensione e l’inserimento di pannelli scorrevoli in alluminio anodizzato, accentuano ulteriormente tale contrasto.
Sul lato strada, la facciata, suddivisa esattamente in mezzeria dal discendente pluviale, è rivestita con due diversi materiali: una parte attraverso listelli stretti e lunghi di marmo bianco segnati in orizzontale da profondi scuretti continui; l’altra, da pannelli in acciaio corten disposti a giunto sfalsato.
Nel primo caso i listelli in marmo, separati dal marciapiede da una fascia inferiore in corten, proseguono anche a realizzare una sorta di frangisole lungo l’unica finestra, annullandone in parte la presenza e restituendo continuità alla facciata. Lo stesso rivestimento in marmo è utilizzato anche per mascherare gli sportelli metallici destinati a contenere i contatori del gas e quelli elettrici.
La parte rivestita in corten contiene anche gli ingressi all’abitazione e al box. La loro presenza viene annullata dal rivestimento che, estendendosi sull’intera facciata, maschera anche gli scuri presenti al piano superiore. Tale rivestimento è ancorato ad una sottostruttura realizzata con fasce ad omega ottenute piegando la stessa lamiera in corten, da due millimetri di spessore, utilizzata per la facciata. Anche il maniglione del portoncino di ingresso è ricavato nello spessore del rivestimento
Il cornicione, che copre entrambe le facciate, è rivestito anch’esso in lamiere di alluminio anodizzato, le quali, riflettendo verso il basso il colore delle due facciate, ne evidenzia la differenza materica. Una fascia continua in alluminio maschera il canale di gronda che risulta quindi incassato all’interno del cornicione.
Il risultato di tale operazione di rivestimento è la realizzazione di una facciata completamente chiusa verso l’esterno, una sorta di bunker attraverso cui proteggersi dall’esterno, realizzando un luogo sicuro in cui trovare rifugio.
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