Il borgo della Marina di Praia a Praiano rappresenta un condensato naturale ed artificiale delle caratteristiche d’identità proprie della costiera amalfitana. In origine una piccola insenatura con poche case di pescatori addossate al costone occidentale; inoltre, un deposito per le barche e le reti da pesca ubicato sulla spiaggia e, infine, oltre quest’ultimo, la presenza di una piccola chiesa dedicata all’Annunziata. Un minuscolo borgo marino rimasto da sempre immutato sin quando, la mattina del 26 marzo 1924, una violenta alluvione, gonfiando a dismisura il torrente della Praia, travolge tutto quello che incontra: costruzioni, barche e reti da pesca. Non solo. Anche persone. Tredici vittime si contano alla fine di quella tragica giornata. L’intervento modificativo ha cercato di individuare gli elementi funzionali del luogo - pavimentazione, muri di contenimento dell’alveo, ponte, ringhiere di protezione del sentiero - come sobria materia di progetto e attribuendo, inoltre, valore simbolico ai due principali eventi che hanno caratterizzato la storia novecentesca della Marina attraverso la posa in opera di due monoliti lapidei commemorativi: il primo dedicato al ricordo delle vittime dell’alluvione del 1924 e, il secondo, intitolato all’ideatore della passeggiata Terramare. Nello specifico il disegno di modificazione ha interessato la copertura dell’alveo definendo una piazza rettangolare in quota, vera e propria terrazza panoramica sulla piccola baia. La piazzetta inferiore, di forma irregolare, è definita da una listatura perimetrale di lastre di pietra grigia calcarea di diverse dimensioni e sagomatura. I due vecchi argini in muratura dell’alveo sono stati nobilitati attraverso una ridefinizione formale ed estetica. Soprattutto quello occidentale al quale si è provveduto a modificare funzione e giacitura: nella parte mediana del muro si è ricavata una lunga panca rivestita da lastre di pietra calcarea grigia che si pone in contrasto cromatico con l’intonaco bianco caratterizzante la rifinitura della struttura stessa. La giacitura del terminale meridionale della struttura lineare è stata modificata piegando e innalzando la quota della testata verso la parete rocciosa al fine di rendere maggiormente agevole, attraverso nuove scale, la discesa alla sottostante spiaggia della Praia. In tal modo la parte terminale del muretto occidentale dell’alveo diventa un vero e proprio elemento di snodo nel punto in cui si può, alternativamente, accedere alla spiaggia oppure, superato il monolite, inoltrarsi lungo il sentiero Terramare o, ancora, attraverso la stretta banchina di attracco, giungere al molo di mezzogiorno. A quest’ultima piattaforma artificiale, vero e proprio elemento di fine terrae, è stata aggiunta, nella sua parte terminale, una panca a sbalzo sul sottostante specchio d’acqua raggiungibile attraverso una stretta scala realizzata con gradini monolitici di pietra calcarea.
{{item.text_origin}}