Il progetto ripensa gli spazi interni di una villa di inizio novecento sulla collina di Torino a due passi dalla Basilica di Superga.
La divisione originaria degli ambienti viene modificata dall’inserimento nello spazio di una girandola di piani neri sovrapposti che sottolinea l’apertura di nuovi passaggi e nuovi scorci visuali, valorizza gli esistenti e accompagna il fruitore attraverso l’intero ambiente.
I nuovi piani neri, in contrasto con il bianco etereo della scatola esistente, creano uno spazio scenico fortemente caratterizzato ma allo stesso tempo sufficientemente neutro da poter ospitare e dialogare con la collezione eterogenea di complementi d’arredo della committenza.
La selezione di una palette di materiali declinati sullo stesso tono di nero quali il marmo lucido, il legno laccato opaco, il cuoio naturale, lo specchio fumè e i rivestimenti in carte da parati texturizzate, crea un’alternanza di finiture che riflettono e giocano con la luce in modo differente contribuendo a creare uno spazio vibrante e mai scontato, in cui lo sguardo è attirato da differenti giochi d’ombre e riflessi.
Il risultato è uno spazio dinamico, dai confini indefiniti e mai chiuso, in cui vi è spazio per l’inserimento di oggetti eterogenei, in cui il gusto può mutare e la mente rimane aperta all’indeterminato e al cambiamento.
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