Giugno 2019: si inaugura il nuovo Ariston Café, storica gelateria a Santeramo in Colle.
Nuova gestione, nuovo look - pur conservando la vera anima del locale.
Il progetto nasce dall’idea di “tempo”. Tempo legato al “luogo dello stare”, perché una pausa o un momento di svago, seppur di durata limitata, devono poter rigenerare a pieno corpo e spirito.
Il concetto di tempo è inteso anche come “storia”, perché dalla scelta di conservare il nome storico di questa gelateria si evince la passione tramandata per il proprio lavoro.
Il locale si sviluppa su una pianta allungata, la cui struttura è divisa in due spazi, in lunghezza: la zona banco a destra e la zona di servizio a sinistra.
Le due zone sono distinte e si contrappongono per mezzo di uno stacco netto di pavimenti e soffitti.
La saletta è una sorta di “lunga scatola scura”, che sembra voler fermare il tempo in quello spazio. Nella saletta prevale una colorazione più scura, arricchita dal tocco prezioso delle strutture in metallo oro brunito.
Il soffitto è trattato con un soffitto teso nero lucido che, assieme agli specchi a parete, aumenta la percezione dello spazio legato allo “stare”.
Perché la pausa per un caffè, un gelato o altro, deve permettere di staccare dalla frenesia della giornata e di godere della calma del momento. Di qui la scelta di una panca/divanetto in legno posta sotto la vetrata accanto all’ingresso, quasi a ricreare un piccolo terrazzo interno-esterno decorato con piante e illuminato da luce soffusa e indiretta. Nella stessa “scatola nera” della saletta si profilano ulteriori posti a sedere con tavoli e sgabelli alti disposti in linea con la parete.
In opposizione, ma non avulsa dal contesto, la zona operativa del banco bar, rivestito interamente con gres Inalco Iseo per tutta la lunghezza, materiale che si ritrova nel pavimento della zona antistante.
Il retrobanco, con una sorta di portale nero in legno, è realizzato interamente in lamiera verniciata oro brunito. Gli specchi, posizionati sul fondo, offrono l’illusione di apertura dello spazio verso l’infinito e oltre.
Infine, alla luce è affidato il compito di esaltare tutti i dettagli del progetto. Hanno quindi il ruolo di protagoniste le “Palme” di Vibia sul banco, mentre di Flos sono le luci sulla parete incorniciate dai telai in ferro. Altri scenari di luce prendono vita grazie a faretti e strip led (retropanca, retrobanco, pedana, ecc.).
La realizzazione di questo progetto è stata affidata alla maestria delle imprese artigiane locali: Donato Disanto per le opere in metallo, Falegnameria Leo Lozitiello per arredi e bancone bar, Vetreria Tiffany per gli specchi, Francesco Cacciapaglia per illuminazione e impianti, Sabino Nuzzi per rivestimenti e pavimenti.
Arch. Imma Digregorio
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