La natura dello spazio riflette che cosa esso vuole essere.
L'auditorio è uno Stradivari o un orecchio.
LOUIS I. KAHN - "Ordine è"
1.premessa ed evoluzione storica
Oggetto dell’intervento sono state le opere di Ristrutturazione edilizia dell’Edificio Ex Mensa Sociale di via Lungo Mallero Diaz, di proprietà del Comune di Sondrio. La situazione dell’edificio antecedente l’intervento di ristrutturazione derivava dalla sovrapposizione di più fasi con costruzioni, ampliamenti e superfetazioni.
1. Il primo progetto è redatto nel 1943 per la costruzione di un edificio a uso bagni comunali e non viene attuato per gli eventi bellici
2. la costruzione avviene nel 1952 e prevede la formazione di bagni pubblici su un piano seminterrato e su un piano rialzato rispetto a Via Lungo Mallero Diaz.
3. Ulteriori ampliamenti avvengono a nord con l’addizione di un nuovo blocco e con una sopraelevazione nei decenni ‘60-’70. Negli interventi si procede alla formazione di un tetto a padiglione nel blocco sud e di una copertura piana a nord.
4. Nel 1998 viene previsto un ampliamento con contestuale ristrutturazione dello stabile, adibito già a partire dal 1980 a Centro Sociale Educativo.
5. In conseguenza di quanto descritto l’edificio risultava il frutto di numerose addizioni succedutesi nel tempo, questo ha fatto sì che si sviluppassero una serie di problematiche di carattere strutturale e conservativo. In generale l’edificio prima dell’intervento risultava in una pessima condizione manutentiva, oltre a intonaci, pavimenti e rivestimenti, anche da un punto di vista impiantistico necessitava di interventi incisivi. Scopo ultimo del progetto è stato quello di ricomporre in un tutto unitario le singole soluzioni adottate da un punto di vista architettonico, dei percorsi, strutturale e impiantistico e della caratterizzazione acustica, alla ricerca della qualità compositiva e di rappresentanza necessaria ad un edificio pubblico.
2.gli obiettivi dell’intervento
In considerazione dello stato di fatto e delle necessità legate al futuro utilizzo come Scuola Civica di Musica, il progetto ha previsto un ripensamento netto nella distribuzione e nell’impiantistica esistente. L’accesso all’edificio avviene ora da due punti, il principale (quota P1), seppur traslato verso sud ovest rimane sempre su via Lungo Mallero Diaz ed è realizzato tramite una rampa per disabili con pendenza media di circa 4,2% o in alternativa da alcuni gradini posti ad ovest, mentre un secondo accesso si ha sul fronte nord in prossimità del parcheggio posto su Piazzale Toccalli (P0) in modo da rendere fruibile anche questo accesso in precedenza chiuso.
Le attività della Casa delle Musica occupano tutti e tre i livelli dell’edificio. Al piano P1 trovano posto il foyer d’accesso, gli uffici per la segreteria con annessa sala riunioni, l’aula danza principale con palco per prove ed esibizioni, un’aula destinata alle lezioni di pianoforte, una seconda aula destinata ad altre attività della Casa della Musica, oltre ad una serie di spazi accessori quali bagni, spogliatoi e ripostigli.
Al secondo livello, denominato P2, accessibile tramite il corpo scala esistente, sono state realizzate n. 7 aule destinate all’attività didattica e un’aula destinata alle lezioni di danza, oltre a spazi accessori e di servizio all’attività. Il piano seminterrato (P0) ospita impianti, depositi e un’aula batteria. L’accesso da Piazzale Toccalli è stato evidenziato grazie alla realizzazione di un nuovo portale che si sviluppa per tutta l’altezza dell’edificio e che caratterizza il corpo scale esistente in modo da dare riconoscibilità al fronte nord in precedenza assolutamente privo di una qualsivoglia qualità architettonica. Particolare attenzione è stata riservata all’acustica, sia tra le varie aule, che tra i vari piani, così come nei confronti delle interferenze con l’edificio vicino e l’esterno con l’adozione di accorgimenti specifici (isolamenti delle superfici e serramenti con vetri performanti, cavedi acustici, solai con massetti antivibranti). Gli spazi d’ingresso e l’aula danze\prove sono stati rivestiti con pannelli fonoassorbenti in legno di rovere, al fine di condurre gli utenti in una sorta di cassa acustica. In generale l’uso di materiali natuali (pietra e legno per la pavimentazione e per i rivestimenti) hanno lo scopo di realizzare un luogo aperto ed accogliente, pur mantenendo il carattere di edificio pubblico. I collegamenti verticali solo segnati da portali scorrevoli con indicazioni di carattere giganti (UP e IN). In generale la gerarchizzazione degli spazi serviti e degli spazi serventi è leggibile nel sistema dei percorsi interni ed esterni. Ove è stato possibile si sono cercate relazioni visuali dirette con il paesaggio e la luce della Valtellina.
3.conclusioni
L’opportunità di recupero dell’edificio “Ex mensa sociale” rappresenta sia una possibilità di ricucitura del tessuto urbano grazie anche al ripristino del collegamento esterno tra il parcheggio posto in aderenza a Piazzale Toccalli e la via Lungo Mallero Diaz, che la possibilità di dare alla città di Sondrio non solo un’architettura pubblica di grande visibilità e rappresentatività, ma anche una nuova centralità capace di rafforzare la relazione dell’asse di Lungomallero Diaz disposto tra Piazza Garibaldi e il Parco Bartesaghi. Si tratta quindi di un progetto leggibile a diverse scale, da quella urbana a quella del dettaglio che è stato curato facendo converse ed integrando nell’architettura elementi di rappresentanza, funzionali, statici, acustici, impiantistici, nel rispetto rigoroso dei tempi e del budget prefissato.
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