L’edificio si trova nella zona di espansione di Rutigliano (Bari), tra il borgo antico e la città moderna, quartiere costruito nei primi decenni del novecento che presenta una chiara morfologia e conserva in parte l’originario carattere suburbano. L’Atelier di architettura Giuseppe Dilorenzo ha realizzato la ristrutturazione del prospetto principale dell’edificio che, con la sua partitura regolare in pietra bianca, diviene elemento di ordine e decoro nel processo di ridefinizione di questa parte di città. L’edificio originario, presentava un linguaggio anonimo, in continuità con quello che era il contesto in cui l’edificio è collocato. Il progetto architettonico è riuscito a dare una ridefinizione del rapporto tra le parti, dando una forte impronta di quello che è lo stile contemporaneo e miminal richiesto dalla committenza. La partitura dell’edificio è ben definita, scandita da una parte basamentale, costituita da una zoccolatura in pietra bianca a fasce, l’elevato scandito da marcapiani e marca davanzali modanati e il coronamento che con un’ampia fascia, anch’essa modanata, segna lo stacco tra l’edificio e il cielo. Il linguaggio architettonico della facciata è stato affidato a pochi materiali e ad un ornato dalle forme classiche e regolari. La pietra bianca, definisce i contenuti espressivi dell’edificio, mentre la luce naturale dona plasticità. La luce alle diverse ore del giorno, crea ombre differenti, generando così sensazioni spaziali e più in generale, potremmo affermare che è attraverso la luce che l’architettura prende vita. I balconi non sono altro che il risalto del marca piano a fasce, che unificano e danno simmetria al prospetto. Essi sono racchiusi da elementi verticali in pietra bianca, che sfilano fino al di sotto dell’intradosso del solaio dei balconi stessi, donando slancio all’intero edificio. Le nuance chiare, che vanno dal bianco della pietra al tortora dell’intonaco, vengono bilanciate dagli elementi scuri, persiane e ringhiere, che contribuiscono a dare ulteriore profondità spaziale all’involucro. Le ringhiere, come anche il portone di accesso all’edificio, sono stati minuziosamente disegnati. Il portone in legno massiccio presenta un chiaro schema geometrico ed è bilanciato tra pieni e vuoti. All’altezza della quarta riga il bugnato si specializza e si trasforma in ottone; il cambio di materiale identifica l’elemento maniglia che conferisce raffinatezza ed eleganza. Il progetto cerca quindi un equilibrio nella reinterpretazione della forma classica e nella distinzione tra gli elementi dell’architettura.
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