Nata nel '600 come masseria fortificata, probabilmente come unità produttiva agricola di supporto al Monastero dei Benedettini di Catania, dopo il terremoto del 1693, che mette in crisi gli ordini monastici, diviene dimora di campagna dei marchesi di Sangiuliano. Vengono, infatti, apportati numerosi ed importanti interventi: il muro di cinta con il nuovo ingresso sull'asse Nord-Sud prospicente la nuova carrettiera che da Catania si inerpicava sulle falde del vulcano fino a raggiungere Zafferana Etnea; la scalinata che si affaccia a Nord sull'ampia corte interna delimitata dalla casa del massaro; i magazzini e le stalle.
Successivamente, con l'incremento della produzione vinicola viene realizzato il grande palmento e le cantine con le immense botti di castagno (il rovere dell'Etna) ed il percorso delimitato da colonne e pergolato che dall'ingresso principale porta verso le vigne ad Est.
Con l'arrivo della filossera nel 1880 la produzione del vino crolla sino ad annullarsi del tutto. La dimora viene abbandonata e negli anni '60 di questo secolo viene rilevata da una famiglia di Viagrande e sottoposta ad interventi edilizi poco rispettosi della sua storia. Vengono, infatti, tra l'altro, sostituiti tutti gli antichi pavimenti in ceramica di Caltagirone con piastrelle di bassissima qualità...
Alla fine degli anni '90 le coperture della masseria incominciano a cedere così come avevano già iniziato a cedere quelle degli altri corpi (particolarmente del palmento, stalle e magazzini).
Nel 2003 il primo sopralluogo degli attuali proprietari ed il successivo acquisto nel 2004.
Nel 2009 inizia il lungo percorso di recupero che ha visto committenti e progettisti appassionarsi sempre più alla riqualificazione di questa splendida dimora storica.
Anno dopo anno, con il recupero portato avanti con dedizione e rispetto, la masseria fortificata del '600 ha ripreso vita.
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