Il progetto è integrato nel filone di ricerca di riqualifica dei teatri di guerra, attuato dall’Università Iuav di Venezia in questi ultimi anni. Parte da una ricognizione dei territori in cui eventi importanti, verificatisi nel passato, hanno addirittura sovvertito la geografia e il paesaggio naturale dei luoghi interessati. Tale processo si è verificato in modo alquanto significativo anche nell’arco dolomitico, soprattutto in seguito alla prima guerra mondiale. L’area del Lagazuoi ad esempio è stata un tragico teatro di guerra e ha visto modificata la sua geografia. Le quattro mine esplose, le lunghe gallerie scavate in un breve arco di tempo all’ interno del monte hanno stravolto l’ambiente. Per lungo tempo su questa tragedia è sceso il silenzio, che non si è trasformato in oblio.
Il tema è incentrato su un progetto di rifacimento di due infrastrutture, la stazione a valle e quella a monte della funivia, attualmente obsolete.
Il primo progetto è quindi stato incentrato sulla riqualifica dell’impianto AT-50 in funzione dal 1987 con il rifacimento della stazione a valle, dove è stata ideata una piccola zona espositiva che ha l’obiettivo di preparare l’escursionista e lo sciatore a sorvolare anche emotivamente quello che è stato il più grande teatro di guerra di mina.
All’esterno il parcheggio è stato ridimensionato al fine di soddisfare la domanda di posti auto per gli ospiti dell’albergo a monte.
Il progetto della stazione a valle vuole richiamare le trincee italiane e austriache, presenti nell’area del Plan del Falzarego durante il conflitto.
L’ingresso pertinente alla biglietteria è stato studiato come una bocca di galleria, con lo scopo di suscitare un senso quasi claustrofobico al visitatore al fine di metterlo in sintonia con la storia della Grande Guerra. Varcato l’ingresso ci si trova al centro di una zona espositiva a doppia altezza caratterizzata dalla presenza di legno e cemento, elementi ripresi in tutti gli interventi. Da questo punto si raggiunge la zona di imbarco.
Durante il percorso di risalita, osservando il paesaggio sottostante, sarà possibile notare il secondo intervento. Quest’ultimo prevede la progettazione di percorsi volti a generare dei collegamenti tra le gallerie italiane e austriache, al fine di proporre nuove vie di risalita alternative lungo i sentieri. Dei view point, progettati a sbalzo, saranno collocati esattamente nei luoghi in cui si trovavano le postazioni dell’artiglieria, orientate verso il nemico.
La corsa della funivia termina con il terzo progetto, esattamente nell’area in cui trovava sede una camera di scoppio. Il rivestimento dell’area di sbarco, realizzato con pannelli in acciaio brunito, ha l’obiettivo di suggerire una percezione di profondità.
Uscendo dalla stazione a monte, a destra è stata prevista la costruzione di un albergo, a sinistra ristorante e lounge bar.
Gli spazi interni e le aperture verso l’esterno sono stati progettati come se fossero le postazioni in vetta, al fine di trasmettere le sensazioni provate dai soldati austriaci nel vivere la montagna durante la guerra.
Year 2017
Status Research/Thesis
Type Hotel/Resorts / Refuges / Cable car stations
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