Il campanile della parrocchiale, risalente al 1881, raggiunge l’altezza massima di 23,35 m e si presenta in parte intonacato ed in parte con paramento lapideo a vista.
L’esposizione alle intemperie e lo scorrere dell’acqua piovana sulle superfici esterne (sono assenti sistemi di raccolta) hanno causato il rapido degrado degli intonaci che erano stati rifatti nel 1997. Ma soprattutto ha destato allarme l’espulsione di alcuni conci lapidei all’altezza della cella campanaria, in corrispondenza del sistema delle catene internate nella muratura. Questo fenomeno ha reso necessaria l’installazione di apposito ponteggio per mettere in sicurezza la torre.
Analisi di laboratorio hanno permesso di accertare che il degrado prematuro degli intonaci era dovuto alla loro inadeguata composizione.
Analisi strumentali (endoscopiche e georadar) hanno accertato l’assenza di problematiche statiche. È emerso che l’espulsione dei conci era causata dal rigonfiarsi per ossidazione delle catene che legano la massa muraria e dei loro bolzoni (in parte incassati). Il degrado delle catene era tale che in caso di necessità sarebbero state inefficienti.
Contestualmente è stata rilevata la presenza di significativi vuoti all’interno dell’apparato murario nella parte in cui si fa più snello, causa le infiltrazioni dell’acqua piovana (anche attraverso le stesse fessurazioni prodotte dalle catene) che hanno avuto buon gioco data la porosità intrinseca dei materiali e la mediocrità del legante della muratura.
Pertanto nell’ambito dell’intervento si è provveduto principalmente a:
• rifacimento intonaci con malta a base di calce
• integrazione paramento murario in conci di materiale lapideo
• rimozione parti metalliche compromesse
• installazione nuove catene in acciaio con piastre a vista
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