Operando su un’ampia pedonalizzazione, sul ridisegno di alcuni percorsi stradali e sulla enfatizzazione di alcuni utilizzi già presenti, si è operato un ridisegno di un’ampia parte del lungomare, individuando e costruendo una serie di luoghi urbani all’interno del suo percorso più suggestivo, tra l’edificio della Capitaneria e il basamento del Palazzo Ducale. Due spazi di analoga forma e dimensione concludono questo percorso. Il primo viene costruito allontanando dal mare i percorsi carrabili, segnando questo margine con una serie di panche in pietra munite alla base di sistemi di illuminazione e da una serie di apparecchi illuminanti di altezza contenuta, utilizzando l’edificio della Capitaneria di porto (in pietra bianca come le mura, ma di edificazione recente) e la previsione un filare di alberi per definirne i due restanti lati ortogonali. Il filare, allineato con le mura, viene intervallato da elementi di illuminazione adatti allo spazio pedonale e da panchine che permettano la sosta all’ombra. Una serie di sottili linee di pietra (10 cm di spessore con un passo di 5 metri) disegna questo spazio, collegando gli alberi con le panchine e il parapetto. Lo spazio compreso tra i ricorsi in pietra viene pavimentato con cromofibra di opportuna colorazione. In seguito ci riferiremo sinteticamente a questo spazio con il nome di “Piazza”. Questa piazza pedonale immette nel tratto di lungomare posto sotto le mura, accessibile al traffico carrabile solo per specifici e autorizzati motivi, segnato trasversalmente da una serie di ricorsi in pietra che, con passo di circa 6 metri e con uno spessore di 50 centimetri, delimitano aree pavimentate con cromofibra. Il percorso ora descritto conduce ad un secondo “luogo”, formato dall'arretramento degli attuali parapetti. Questa modifica permette un ampliamento dello spazio per la balneazione ad un fronte di circa 110 metri, con una superficie attrezzata di oltre 500 mq. A valle della strada e ad un livello inferiore, vengono previste ampie banchine attrezzate con passerelle e scalette per permettere di raggiungere il mare oltre la linea della impervia scogliera frangiflutti. Rimane libero lo scivolo utilizzabile per il varo di piccoli natanti, nei modi e nei tempi permessi dalla destinazione pedonale della strada. La disposizione dei nuovi parapetti permette tre punti di accesso all'area di balneazione, evitando, con la sovrapposizione delle pareti contenenti le scale, che il mare possa penetrare facilmente sulla passeggiata pedonale, durante le burrasche. Ci riferiremo in seguito a questo spazio con il termine di “Lido”. Oltre questo spazio, il percorso del lungomare cambia carattere, sostituendosi al muro di parapetto un margine di maggiore altezza costituito dalle opere marittime del molo foraneo e della sua prosecuzione, nel tentativo (abbandonato) di formare una nuova area portuale sul lato est del centro antico. Il muro frangiflutti si alza a circa 2 m per il primo lato, seguito da un lato di pari altezza. Prosegue, di fronte all'importante prospetto del Palazzo Marchesale con un muro in cls. di minore altezza (circa 1 metro), difeso a valle da massi ciclopici, sostituiti, sotto il volume della "Vedetta del Mediterraneo" da più efficienti tetrapodi, entrambe con altezze spesso maggiori del muro di bordo. L'area, anche se con una visione del mare limitata, viene caratterizzata dalle alte pareti in pietra bianca che la delimitano: quella del Palazzo ducale (lunga 67 metri) segnata dal lungo balcone (come nel Palazzo Ducale di Martina Franca) del quale sono presenti tutti gli appoggi mentre solo un breve tratto è stato ricostruito e dotato di balaustra; e quella dell'ex Forte aragonese, lunga 21 metri, completamente priva di aperture (ad eccezione di una antica "buca cannoniera" a livello strada); si innalza al suo termine verso mare con il sovrastante edificio della "Vedetta del Mediterraneo”. Questo spazio, di forma e dimensione analoga a quello concluso dalla Capitaneria di Porto, viene attrezzato con una serie di sedute (bassi muretti di circa 45 cm di altezza) orientati verso il muro più corto, disposte su undici file parallele, separate in tre settori di 5 metri di ampiezza, l'ultimo tagliato dal muro frangiflutti che ne riduce progressivamente l’ampiezza, limitandone il numero a sole sei file. Con uno spessore di 50 cm. permettono la seduta a circa 180 persone che possono essere richiamate, nei mesi estivi, da spettacoli su palchi provvisoriamente eretti o da proiezioni da attuare su teloni mobili sulla parete cieca dell'edificio della "Vedetta". La distanza lasciata tra le sedute (2 metri) le configura come una attrezzatura fissa, anche diversamente utilizzabile, caratterizzante lo spazio di questa "piazza" che conclude a ovest il percorso pedonale del lungomare Esercito Italiano. Indicheremo questo spazio con il termine “Teatro”.
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