ITA - Il progetto prende in esame un fabbricato esistente situato nella campagna ravennate, luogo di memorie d’infanzia e vacanze estive della Committenza; sin dal primo incontro fu chiara l’intima ricerca di Pace. Quello era sempre stato il luogo dell’anima, dunque la poetica che gli spazi avevano già insita in essi non andava assolutamente persa durante il processo di ristrutturazione dello spazio. Una parte del complesso risale a fine ‘800, mentre una seconda porzione appartiene agli anni sessanta. Punto nodale dell’intervento è la ‘cerniera’ che si pone al centro dei due edifici per favorirne il distacco visivo. Per la parte antica il dar lettura delle sovrapposizioni storiche diventa filosofia di progetto, mentre la parte più recente, priva di valore architettonico, viene demolita e sostituita da un nuovo volume rigoroso rivestito da una parete ventilata in zinco titanio. Lo ‘spazio cerniera’ assume una forte permeabilità con l’esterno e diventa un ‘giardino d’inverno’: il luogo della casa dove si ha il contatto assoluto con l’esterno e le sue stagionalità. I due blocchi così contrastanti tra loro, segnano anche la distinzione delle funzioni interne. Nel corpo storico, caratterizzato da ampi spazi vetrati e doppi volumi, trovano collocazione lo studio-laboratorio della Cliente mosaicista, gli spazi di relazione, l’area living, la camera da pranzo, la sala dei camini e della musica, la biblioteca e lo spazio per la lettura. In questi ambienti prevale l’uso delle materie prime originali, sapientemente recuperate e ristrutturate: solai in tavelle di cotto realizzate a mano, travi centenarie di quercia, pareti in mattoni faccia vista. Il corpo in zinco titanio, volutamente più severo, chiuso e contenitivo, cela le funzioni più intime, dalle camere da letto ai servizi. Tutti gli spazi interni della casa sono caratterizzati dal contrasto formale e stilistico degli arredi, mobili d’epoca e ricordi di famiglia, alternati a pezzi di design contemporaneo, per interni da un sapore bohémienne e disordinatamente artistico. Il progetto interno, lascia volutamente ampi margini di “non finito”, di work in progress, con possibilità future di modifica delle disposizioni per installazioni sempre differenti di opere d’arte, che rendono la casa espressione perfetta della creatività fuori dal comune della Proprietaria, osservatrice del passato bizantino e mirabile artista del mosaico classico in chiave contemporanea. Tinte forti, rivestimenti fortemente decorativi delle carte da parati e tappezzerie di famiglia sono intese come un ‘gioco del fare’: modificare e ricollocare, all’insegna di spazi in continuo divenire, in modo sincero come la vita tutti i giorni, calda ed abitabile.
ENG -
The two conflicting blocs, also mark the distinction of internal functions. In the old body, characterized by large glazed areas and double volumes, are placed the study-laboratory, the relationship spaces, the living area, the dining room, the chimney and music room, library and space for reading. In this environment prevails the use of original materials, carefully restored and refurbished: handmade hollow tile floors in terracotta, oak centennial beams, exterior facing brick walls. The volume of titanium zinc, deliberately more strict and closed, conceals the most intimate functions, from the bedrooms to the services. All interior spaces of the house are characterized by formal and stylistic contrast of furnishings, antique furniture and family memories, alternated with pieces of contemporary design. The internal project, deliberately left unfinished, like a work in progress, with the possibility to be modified to accommodate ever-changing artwork installations that make the house perfect expression of client creativity, observant of Byzantine history and admirable artist of the classic mosaic in a contemporary way.
Brightly colored, highly decorative coatings of wallpapers and family tapestry is intended as a ‘game of making': edit and replace, so sincere as every day life, warm and habitable.
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