Chef Davide Croce in October 2014 appointed us to refurbish a facility in the old town centre of Treviso in order to transform it into a restaurant-deli-pizzeria.
The primary issue for Davide, and his right-hand man Michele Pozzebon, was to have a venue to be likely to match up with their recipes. Challenging...
While been delighted by his cookery we immediately realised how important the act of eating is for Davide: it is a rite that requires mindfulness, it is a moment for gathering. In fact a proper convivio.
We set off then to create an environment where the patrons could experience a sense of wellness given by the bond between his fare and our architecture. Furthermore, our concern has been to create a link between the interior design and the premises, dating back to early '900.
Prior to our intervention, the inner space appeared to be gloomy and poorly lit despite the presence of a veranda in the back. The choice of a light and bright colour palette then allowed us make the environment also suitable for daytime activities. Bardiglio marble, oak, iron and natural brass, skilfully handcrafted, enhance the relationship with the heritage of the building.
Vertical mirrors, amplifying the inner space, provide a sense of lightness and spaciousness; linen velvet textiles offer a soft and comfortable rest; lamps, tiles and fine finishes quote a past up with the times. Demolitions occurred to define the internal circulation and the accessibility between the hall and the kitchen. Finally, the veranda is perceived doubled in space thanks to the use of candid white for the surfaces and the placement of a broad mirror able to reflect the surrounding garden. Two benches, cut out from logs and polished, accent the feeling of freshness given by the sensation of being dipped in nature.
[IT]
Nell'ottobre del 2014 ci è stato affidato dallo Chef Davide Croce l'incarico di ristrutturare un locale situato nel centro storico di Treviso per creare un ristorante – gastronomia – pizzeria.
La prima richiesta di Davide e del suo braccio destro Michele Pozzobon è stata di fare in modo che il ristorante rispecchiasse ai piatti che intendevano proporre. Una sfida.. Dopo aver assaggiato la sua cucina, ci siamo rese conto che l'atto del mangiare è per Davide un rito che merita attenzione, un momento di incontro, un convivio appunto. Ci siamo proposte quindi di creare un ambiente nel quale le persone provassero una sensazione di benessere, incontrando nello stesso tempo il suo cibo e la nostra idea di architettura. Ci sembrava necessario anche far emergere attraverso l'arredamento il legame con l'edificio, la cui costruzione risale ai primi del Novecento.
Prima dell'intervento lo spazio appariva cupo e privo di luce, nonostante la presenza di una veranda nella parte posteriore. Abbiamo allora pensato di concentrarci sull'uso di colori chiari e luminosi, in modo da rendere l'ambiente adatto anche all'attività diurna ad accogliere gli ospiti durante le ore del giorno. L'uso di materiali come il marmo bardiglio, il legno di rovere, il ferro e l'ottone naturale, trattati artigianalmente, sottolinea il legame con la storia dell'edificio. Gli specchi verticali ampliano lo spazio, rendendolo più leggero e arioso; i tessuti degli arredi, in velluto di lino, offrono morbidezza e comodità alla sosta; le lampade, le piastrelle e le superfici finemente decorate richiamano un passato divenuto attuale. Le demolizioni, sono servite sostanzialmente a definire le sale interne, a migliorare la distribuzione dello spazio di manovra e per realizzare un varco tra cucina e zona ristorante. Lo spazio della veranda risulta raddoppiato dalla presenza di un enorme specchio che riflette il verde circostante e dalle superfici trattate in bianco candido; l'utilizzo quali panche di due tronchi levigati, contribuisce ad accentuare l'impressione di freschezza e di immersione nella natura.
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