In Via Flaminia Vecchia, al piano terra di un edificio degli anni 30, nasce il progetto Nick: la ristrutturazione di un piccolo locale nel frenetico quartiere storico di Ponte Milvio.
La sfida dell'intervento, all'interno di un locale di soli 55 mq accessibili al pubblico, ha reso necessarie scelte stilistiche che enfatizzassero lo spazio interno, ampliandone visivamente le superfici.
Da qui la scelta di un rivestimento in boiserie laccata bianca, etereo e sobrio, impiegato sia nella sala grande che in quella piccola, volto a dare luminosità e profondità a degli ambienti privi di una grande illuminazione naturale.
La preesistenza di un maestoso arco asimmetrico in muratura nella sala principale crea una fenditura nel controsoffitto, definendo due zone funzionali: un'area tavoli, semplice e minimale, ed un'area bar, più accattivante e con un linguaggio stilistico più deciso. La ricerca di un contrasto tra il soffitto nero ed il controsoffitto, ottenuto mediante posizionamento di una trama realizzata in pannelli di lamiera forata verniciati a polveri di bianco, viene enfatizzato dalle lampade a sospensione che scendono attraverso la trama, illuminando le sale.
La sala più piccola, adiacente la cucina, comunica con l’ambiente principale, di cui richiama il linguaggio, tramite un portale che inquadra nella vista prospettica il passavivande, inscritto nella nicchia della parete che separa la sala dalla cucina sul retro.
L'atmosfera del locale si riveste di colori neutri: una gamma che va dal bianco al nero, riproposta nella texture dei pavimenti stessi, in piastrelle di ceramica Mutina.
Sono proprio i colori neutri delle finiture a fare da base al verderame della scenografia dell'area bar, realizzata in pannelli di lamiera di ferro verniciati a polveri, ortogonali tra loro, prospicenti la parete obliqua nera. Qui termina la prospettiva longitudinale della sala: barre di ottone scandiscono, in armonia con le fughe del pavimento, il ritmo della parete nero corvino, come un arpeggio.
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