Il Pontificio Seminario Campano Interregionale sorge sulla collina di Posillipo, in un'area tutelata paesaggisticamente (Dlgs n.42/2004, Art. 136 – 142) e all'interno di un complesso ecclesiastico che comprende Villa San Luigi (residenza della Provincia di Italia della Compagnia di Gesù) e la seicentesca chiesa di Santa Brigida. L'imponente corpo di fabbrica ospita il Seminario e la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (sezione San Luigi).
Costruito tra il 1910 e 1922 si sviluppa su pianta rettangolare, con tre piani fuori terra ed uno parzialmente interrato. L’impianto distributivo, risultato di trasformazioni avvenute negli anni ‘50/’60 e ‘70/’80, si compone dell’ingresso situato in posizione centrale, principale snodo della circolazione verticale (scala ed elevatore) da cui si diramano lateralmente i due collegamenti orizzontali dai quali si accede ai vari ambienti, lo stesso schema distributivo si ripete su tutti i piani dell’edificio.
L'intervento ha riguardato principalmente l'interno dell’edificio nella sua totalità ed ha avuto come strategia progettuale quella di risolvere il complesso programma di attività della facoltà Teologica valorizzando le qualità e le caratteristiche dello spazio architettonico esistente, mentre si è lasciato inalterato lo schema esterno della facciata nel rispetto del vincolo paesaggistico. Attraverso un complesso sistema di interventi “agopunturali” sono state adottate soluzioni rispettose del dialogo con l’antico ma capaci anche in funzione del nostro tempo di cogliere un’opportunità nel cambiamento per una finalità propulsiva di una nuova identità. Le tracce dell’antico, come il portone di ingresso principale, alcuni elementi marmorei risalenti al XX secolo, gli infissi lignei, si trasformano in segni del nuovo accostati ai materiali specchio della nostra contemporaneità.
Valutando le necessità della PFTM e la compatibilità dell’edificio sono state attribuite nuove funzioni congrue alle caratteristiche degli spazi al fine di migliorare la fruizione alle attività ospitate.
Piano per piano le destinazioni d’uso dei locali sono:
- nel seminterrato vi è la sala relax e la palestra, la lavanderia e i locali adibiti a deposito;
- al piano rialzato si trova la PFTM, le aule didattiche (con sala docenti e spazi di supporto all’insegnamento) nonché la scuola di specializzazione in Arte e Teologia, oltre alla cappella, gli uffici, un locale ristoro e all’aula magna “San Paolo VI”, baricentrica e contigua al fabbricato principale;
- al primo piano vi sono gli uffici, sale comuni e sala riunioni, la sala audio-video, la cappella grande, la cucina con refettorio e le camere (singole con servizi igienici dedicati);
- ai piani secondo e terzo sono presenti le sale comuni, le cappelle minori, gli uffici, i locali per la lettura e lo studio, oltre alle camere del dormitorio (singole con servizi igienici dedicati).
Le ali dei percorsi longitudinali che guidano e accompagnano il fruitore all’ accesso dei vari ambienti assumono un’elegante immagine di razionalità grazie all’impiego di una pavimentazione in grandi lastre di gres, al ritmo cadenzato di cornici in legno che ingentiliscono i varchi laterali e dei fasci di luce che marcano e segnano i percorsi.
Nelle aule didattiche sono stati introdotti elementi di innovazione che si affiancano alla preesistenza. Allestite con arredi lavorati artigianalmente, pannelli acustici sulle pareti e controsoffitti in listelli di legno, le cui combinazioni di colori conferiscono agli spazi un alto grado di qualità e originalità accrescendone il valore architettonico nonché il comfort tecnologico necessario alla funzione didattica.
La nuova aula magna si innesta all'interno del volume preesistente e se ne svincola grazie ad una propria e indipendente struttura portante che ne modifica la spazialità ampliandola. L'attenta scelta dei materiali, dei rivestimenti in legno, dei pannelli insonorizzanti ne aumentano il pregio e ottimizzano le prestazioni acustiche; la disposizione delle sedute su un piano inclinato ottimizza le condizioni di visibilità, rendendo lo spazio compatibile ad ogni tipo di manifestazione. Anche in questo caso il colore armonicizza il tutto, infatti le originali cromie degli elementi impreziosiscono e privilegiano il contenuto.
All'interno degli spazi liturgici e di preghiera l'architettura si fà "teologia" dello spazio attraverso la luce che nella sua duplice accezione di matrice generatrice dello spazio ma anche di metafora della divina Presenza, si offre quale simbolo privilegiato per un dialogo fecondo tra architettura e teologia. Gli elementi in acciaio corten e l'uso di marmi ne accrescono il carattere monumentale e riflettendo i fasci luminosi di luci attribuiscono all’ambiente una valenza di pausa sacra e serena.
Lo spazio antistante la cappella principale è contraddistinto dalla grande croce in acciaio corten, massiva nella sua matericità ma esile nella forma, che si erge al centro della scalinata in pietra vesuviana. È così che viene enfatizzato l’ingresso al luogo sacro grazie all’uso sapiente di giochi di luce che proiettano la croce sul fondo della parete. Qui anche la luce naturale tensiona e riempie lo spazio trapassando dai lucernari posti tra il secondo e terzo piano in corrispondenza di quelli in copertura. Questa pioggia di luce zenitale crea suggestive sensazioni nel fruitore ed introduce nello spazio architettonico un efficace dinamismo di luce ed ombra.
Tutto è stato curato nel dettaglio incluse le camere pensate e disegnate a misura d’uomo per garantire la massima concentrazione nelle ore di studio e di serenità nei momenti di riposo.
Il progetto si è misurato con le molteplici difficoltà nel forgiare l’edificio esistente e lo spazio, sia come luogo di incontro e arricchimento atto a creare un senso di “comunità”, che come luogo di meditazione e sacralità, riuscendo ad assicurare il duplice carattere attraverso il meticoloso studio preliminare e conoscitivo del complesso architettonico e delle esigenze della committenza.
Progettazione architettonica: Arch. Francesco Scardaccione
Progettazione e design opere di falegnamerie: Arch. Francesco Scardaccione
Progettazione strutture: Ing. Rocco Gravinese
Progettazione impianti: Ing. Gianfranco Bidello
Direzione dei lavori: Arch. Francesco Scardaccione; Ing. Rocco Gravinese; Ing. Gianfranco Bidello
Collaborazione alla progettazione architettonica: Arch Paola Abbonandi, Arch. Elio Petrella, Arch. Carmelo Maria Eraclito Canonico
Impresa esecutrice: Cavagnis costruzioni srl
Opere di falegnameria: Mobral Arredi
Foto: Mario Ferrara
{{item.text_origin}}