La Maidan tent è il risultato di una determinazione collettiva di un gruppo di persone: fornire il proprio contributo per migliorare le condizioni di vita dei profughi che negli ultimi anni stanno fuggendo dai loro paesi di origine in direzione dell’Europa.
Nei campi profughi la precarietà e la serialità di una la senza fine di tende e di container, insieme alla mancanza di spazi comuni, finisce per generare alienazione e spaesamento rispetto alla protezione offerta dalla propria casa e dalla vicinanza alla propria comunità.
In queste condizioni l’opportunità del confronto viene mortificata. D’altro canto l’interazione aiuta a lenire il senso di smarrimento, ma è necessario un luogo dove potersi incontrare.
E dove, se nei campi spesso le uniche strutture coperte sono i container e le tende, ridotti nelle dimensioni e destinati alla vita privata delle famiglie?
Maidan tent può essere una possibile risposta.
Uno spazio pubblico organizzato e condiviso, nel quale sia possibile leggere, imparare, giocare, intessere nuove amicizie, diventa importante per la ricerca di una stabilità perduta.
In questo senso, una struttura mobile, articolata e integrata con il campo, all’interno della quale sia possibile svolgere qualsiasi attività al riparo dalle condizioni climatiche, si propone come alternativa alla routine della vita quotidiana nel campo destinato ai richiedenti asilo.
Oggi in Grecia ci sono numerosi insediamenti informali popolati da circa 45.000 persone in attesa di ricevere asi- lo, secondo i dati riportati dall’UNHCR - Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Nell’attesa che i confini siano riaperti, i richiedenti asilo risiedono nelle aree designate dal governo.
Il progetto della “Maidan tent” mira a fornire alle persone uno spazio pubblico nel quale possano radunarsi e svolgere qualsiasi attività che possa aiutarli a meglio sopportare la vita nei campi profughi.
La Maidan tent, certi cata ISO, è una grande struttura concepita come una piazza pubblica coperta, capace di accogliere oltre 100 persone contemporaneamente, larga 19,50 metri e con una super cie di 200 metri quadrati.
I materiali scelti sono l’alluminio per la struttura e un tessuto resistente all’acqua, al vento e al fuoco per la copertura.
Facile da montare e smontare, trasportabile, durevole, di agevole manutenzione grazie alle componenti standardizzate, è articolata in modo tale che al suo interno gli spazi siano facilmente separabili in maniera modulare. Lo spazio circolare coperto è suddiviso in otto settori ognuno dei quali, a sua volta, prevede due aree concentriche. Il centro della struttura, dedicato all’incontro, è delimitato da un anello di ulteriori spazi semi-privati dove le persone possono svolgere le proprie attività in un’atmosfera più intima.
«Abbiamo scelto questa forma proprio perché è diversa da una tenda convenzionale. Il nostro obiettivo è quello di cre- are uno spazio pubblico, non una grande casa, con una forma appropriata che risponda a esigenze di tipo psicologico, oltre che formali».
La struttura è stata progettata tenendo presente quindi alcuni aspetti di tipo psicologico: 1) la forma circolare, aperta su tutti i lati, invita le persone da qualsiasi direzione queste provengano, 2) la suddivisione in zone di diverso tipo consente altrettanti modi di stabilire relazioni, legate, queste ultime, alla personalità e allo stato d’animo dei singoli individui, 3) lo spazio multi- funzionale è essibile e può essere adattato velocemente in funzione delle diverse esigenze.
La Maidan tent può essere allo stesso tempo uno spazio dove ricevere cure mediche e psicologiche, un playground per i bambini, un luogo di raccolta dove poter mangiare insieme, acquistare e vendere beni, imparare e insegnare, pregare, interagire, confrontarsi, scambiare idee.
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