I punti chiave dell’intera idea progettuale si basano su alcune impressioni pertinenti l’area di progetto.
La prima, inevitabile, è la nobile presenza, lungo la costa empedoclina, della torre di Carlo V, la cui pura e massiccia mole spicca nell’immediato intorno, proprio grazie alla semplicità compositivo - funzionale tipica degli edifici militari, non per questo meno valida sul piano qualitativo, anzi. La forma essenziale e le piccole aperture accentuano la matericità monolitica dell’intera torre che diviene una presenza naturale della costa.
La seconda impressione è relativa alla presenza della macchia mediterranea nella riva che, come suggerisce il nome, alterna zone sabbiose a vere e proprie oasi verdi che impreziosiscono il paesaggio, altrimenti dall’aspetto ancora più arido.
Una terza suggestione faceva pensare ad una possibile relazione tra l’edificio e il mare, rappresentata, in questo caso, dai brise-soleil in alluminio che corrono lungo quasi tutta la facciata, il cui compito non è solo quello di proteggerne le aperture da condizioni di luminosità accentuate - tipiche della Sicilia, specialmente in estate - ma anche di poter ottenere, grazie alle qualità dell’alluminio, leggeri cambiamenti cromatici tali da ricordare, appunto, il mare increspato, effettivo protagonista delle città costiere. L’alluminio, materiale economico e riciclabile, si presta perfettamente a torsioni e piegamenti, così da poter essere lavorato come un vero e proprio elemento scultoreo che, come una “pelle”, avvolge la massa pesante dell’edificio alleggerendolo.
Queste impressioni riproposte in chiave architettonica, legate alle funzionalità dell’edificio, hanno permesso di ottenere l’elaborato finale. La severità monolitica del cemento faccia vista, la strombatura che occupa due terzi della facciata est e che si piega verso l’interno invitando ad entrare, il repentino cambiamento dell’altezza dell’ingresso, la chioma dei pini marittimi che fanno capolino in copertura e la leggerezza dei frangisole in alluminio rappresentano sinteticamente tutto ciò che avviene all’interno dell’edificio per uffici, divenendo un vero e proprio “biglietto da visita” dell’intero complesso.
La concezione dello spazio interno simile ad un “budello”, che si allarga e si restringe a seconda dei casi, permette di ottenere superfici in continuo mutamento e di offrire maggiore dinamismo al percorso, rendendolo di fatto più una promenade architecturale che un semplice transito, entrando in contrasto con la regolarità ortogonale della stecca dei servizi, posizionati lungo l’asse nord-est – nord-ovest.
Ci si ritrova, quindi, all’interno della Hall (mq 18) con i relativi servizi – reception, security (mq 4), infopoint (mq 5,50), locale tecnico (mq 4) e blocco sanitari (mq 16) – e, di fronte, il leggero corpo scala che lascia intravedere la corte esterna e il pino marittimo. Il tema della leggerezza è ripreso proprio nel corpo scala centrale, poiché le sole pedate, simili a lamelle, si accostano ai pieni setti murari dei fianchi, uno dei quali ruotato rispetto all’altro, intensificando quella sensazione di restringimento dello spazio che si ha avuta entrando all’interno del complesso. Si passa, perciò, da uno spazio in penombra ad uno molto illuminato, che termina, infine, con una vista completa del Pinus pinaster. Queste corti interne non solo permettono un’illuminazione diffusa e controllata dalle fronde della vegetazione, ma diventano dei punti in cui si spezza la monocromia delle pareti in cemento – punti che ricordano le oasi di verde che macchiano la costa.
Gli uffici amministrativi (mq 23,50), a ovest, godono di questa oasi verde grazie alle curtain wall che si affacciano sulla corte, ricevendo un’illuminazione diffusa che filtra dai rami ad ombrello tipici del pino marittimo. Il corpo delle scale d’emergenza, dirimpetto agli uffici, segue gli assi spezzati del percorso, assumendo la caratteristica non più di un elemento “aggiunto”, come avviene per la maggior parte dei casi, ma di un “tassello” compositivo che ricongiunge l’edificio all’esterno; attraverso lo stesso, è possibile salire in copertura per eventuali manutenzioni.
Al piano primo, in asse rispetto al piano terra, si ritrovano altri uffici amministrativi (mq 23,50) e, a nord, il blocco sanitari (mq 10). Dalla vetrata di sud, si intravede, attraverso i frangisole che si piegano per formare la sigla “Enel”, una vista sul mare; procedendo verso ovest, si giunge alla segreteria (mq 7), seguita dalla direzione (mq 16,20) e dalla sala riunioni (mq 20,50).
All’esterno si mantiene la stessa massa volumetrica snellita, però, dai frangisole in alluminio che, al primo piano e a sud, “abbracciano” il tronco del secondo pino marittimo, acquisendo un ulteriore legame simbolico, tra l’altro diretto, fra il logo della Enel e l’albero.
Year 2014
Main structure Reinforced concrete
Client Enel Spa
Status Competition works
Type Office Buildings / Business Centers
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