Il progetto per la Comunità monastica di Siloe si ispira alle suggestioni dell’architettura Cistercense che trae le proprie origini e fondamenta da conoscenze riferite al mondo della tradizione e trova nell’universo simbolico il linguaggio più idoneo a esprimere la propria esigenza di assoluto. Si articola sulla figura di un quadrato con i lati di circa 40 metri distinguendo al suo interno l’area per il culto, le attività ricettive associate ai servizi e la residenza dei monaci appartenenti alla Comunità. Al centro il Chiostro, quadrato di 14 metri di lato sul quale a sud si attesta il refettorio, sul lato est la sala capitolare e la sacrestia, mentre sul lato nord il volume della chiesa del monastero, in ultimo a ovest gli uffici e la foresteria del pellegrino. Completano il complesso la chiesa del pellegrino e la cappella della luce.
I lavori per il monastero di Siloe hanno inizio nel 2002, dopo la benedizione della Chiesa del Pellegrino. L'impianto si struttura su una trama di percorsi collinari che conducono al complesso monastico e alle due articolazioni interne. Gli assi fondativi del monastero si identificano a partire dalla linea di mezzeria della Chiesa del Pellegrino che interseca la linea generativa della mezzeria del chiostro.
Si prevede la coesistenza di molteplici spazi che, per orientamento funzionale e configurazione formale, si integrano l'uno con l'altro e donano vitalità e chiarezza al monastero. La parte più laica, costituita dalla biblioteca, dalle sale polifunzionali e dall'anfiteatro laico, convive con quella spirituale, declinata nelle residenze, nel refettorio, la sala capitolare e la chiesa.
Era previsto che l’impianto potesse rimanere a lungo incompleto e il progetto ha programmato fasi funzionali e finite, ma non solo, poiché le donazioni sono state tutte e interamente finalizzate alla costruzione del monastero, il fabbricato deve vivere a costo zero e così è grazie all’integrazione tra le forme architettoniche e l’utilizzo di energie passive da fonti energetiche naturali e rinnovabili, oltre a un impianto di fitodepurazione in grado di restituire quanto si sottrae al luogo in termini energetici.
La coesistenza di funzioni anche molto diverse tra loro è possibile grazie all'approccio sostenibile sia dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
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