La posizione sta al contesto, come la disposizione sta alla contestualizzazione. Per il nostro committente, giovane donna imprenditrice del cuneese, il valore della posizione sta nell'essere un punto di vista privilegiato per apprezzare l'affaccio sulla monumentale piazza San Paolo, il profilo del sistema collinare delle Langhe, ad est e degustare il contesto enogastronomico, vista la prossimità con le vie del centro storico nei cui locali e ristoranti l'eccellenza locale prende atto. Questa visione ci ha portati a riflettere su come la nuova disposizione interna, ovvero il progetto, potesse rivendicarla nonostante la superficie contenuta, 55 m2 circa, gli impianti condominiali ed una precisa richiesta: non è un'abitazione principale ma un pied-à-terre in città quindi dev'essere progettata per essere flessibile a diverse modalità di permanenza. Per perseguire questi obiettivi abbiamo previsto la demolizione di tutti i divisori interni guadagnando più superficie possibile da destinare alla zona living: un'unica aula che conquista tutta l'ampiezza disponibile, che corrisponde all'affaccio sulla piazza San Paolo, definendo la continuità spaziale tra l'interno e l'esterno, tra il soggiorno e la loggia, tra la posizione ed il contesto attraverso la nuova disposizione. La quota parte adibita a soggiorno, pranzo e cottura risulta quindi pari alla metà circa della superficie dell'intero appartamento, una divisione netta riconoscibile anche nel disegno planimetrico, il che significa che in uno spazio equivalente al living si articolano e susseguono l' ingresso, il disimpegno ed il bagno. Come ottimizzare tutta la sequenza in pochi metri quadrati? La risposta sta nel nostro approccio, nella nostra lettura dello spazio, della visione che sta alla base di una soluzione esclusiva: l'arredamento è parte del progetto! Abbiamo iniziato a disegnare i mobili quando abbiamo disegnato le stanze: la cucina costruisce un volume che si estende fino all'ingresso, un unico elemento tridimensionale; tutte le ante si aprono, anche quelle d'angolo, per sfruttarne al massimo la capienza. Un'anta in particolare nasconde il passaggio verso la zona notte, una sorta di “passaggio segreto” attraverso la boiserie, un masterpiece dell'interior design che porta al disimpegno, ottimizzato per l'utilizzo come lavanderia e ripostiglio. Il concept del bagno parte dal reperto: il vecchio lavello alla genovese, in marmo di Carrara, originariamente posizionato in cucina è stato pazientemente smurato, portato nel laboratorio del marmista, restaurato, ripulito e recuperato. Lo abbiamo appoggiato su di un mobile disegnato da noi per conformarsi alle sagoma dell'oggetto, una sorta di grande cavalletto dal carattere temporaneo come quello utilizzato dall'artigiano per posizionare la pietra, inciderla e formarla. L'impiego del vetro è propedeutico a riproporzionare lo spazio del bagno, lungo cinque metri circa e largo solo uno e mezzo: lo specchio raddoppia percettivamente la larghezza mentre il vetro della doccia anticipa la profondità ricalibrando la lunghezza. Materia e superficie hanno bisogno della luce per essere rivelate ed in questo senso i temi del reperto e dell'illusione percettiva rievocano uno spazio espositivo, per questo abbiamo selezionato i copri illuminanti caratteristici di un museo ovvero proiettori alternati a diffusori montati all'interno di un unico binario incassato nel controsoffitto.
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