L'intervento consiste in una casa unifamiliare che si sviluppa su un unico livello e si adagiata su un piano inclinato. La pianta di forma rettangolare sviluppa fronti ritmati da pieni e vuoti, attraverso aperture alternate a pareti cieche strutturali e pannelli scorrevoli. La zona giorno è organizzata come una gande hall che si affaccia sullo scenario paesaggistico del bosco offerto dalla collina morenica. I servizi si concentrano nella "spina dorsale", pensati come un blocco monolitico a cui vengono sottratti spazi ritagliando forme di coperture differenti che fungono da accessi e servizi della zona notte. Le aree esterne sono concepite come un'estensione della casa: da un lato, un podio rialzato definisce l’accesso principale alla casa, dall'altro un lungo muro, dalle forti linee geometriche, definisce uno spazio più intimo verso il giardino evidenziando il contrasto tra intervento artificiale e paesaggio naturale. L'Edificio, pensato del colore delle cortecce degli alberi, un grigio-marrone scuro, si mimetizza nella natura che lo circonda assumendo un aspetto monolitico, specie quando bagnato dall’acqua della pioggia. Le ante scorrevoli in metallo brillano e caratterizzano i fronti della casa, che assumono un carattere domestico, mutevole e dinamico. Una costruzione trilitica che si ispira alle architetture primordiali di Stonehenge e cerca nella prefabbricazione un'espressione classica e tettonica. Stefano Larotonda
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