L’approccio metodologico del progetto è in relazione alla consapevolezza dell’importanza del manufatto e del luogo. La Fornace è un esempio architettonico di grande interesse appartenente al patrimonio dell’archeologia industriale, risale agli anni venti con un arco lavorativo attivo fino a tutti gli anni sessanta.
La Fornace si localizza in adiacenza al tratturo Pescasseroli-Candela e alla ferrovia, poi alla Strada Statale S.S.17, principali arterie di collegamento della Regione Molise. Essa è poco distante dal borgo rurale della Taverna e dal centro capoluogo di Cantalupo nel Sannio (IS), si inserisce in un’area di particolare pregio ambientale a ridosso di una collina di querce e delimitata sul fianco da un piccolo corso d’acqua.
L’impianto morfologico è organizzato secondo il ciclo di lavorazione delle argille e cioè il forno, le camere di essiccazione, lo stoccaggio e la zona destinata ad uffici e servizi. I laterizi prodotti erano destinati all’edilizia, quindi tegole e mattoni, anche se non si esclude che possa aver prodotto utensili casalinghi.
Il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell' ex fornace è stato affrontato con l’obbiettivo di restituire una occasione per lo sviluppo sociale e culturale del paese. Si tratta di una testimonianza storico-architettonica e attività industriale dismessa che è traccia del ruolo strategico che aveva l’area di Taverna di Cantalupo a cavallo della prima e seconda metà del secolo scorso.
Le opere hanno riguardato il restauro dei forni Hoffman al piano terra e la realizzazione di un piano sopraelevato, con struttura in cemento armato completamente staccata dal forno e copertura con struttura in legno lamellare, per adibirlo a sala conferenze.
Le pareti perimetrali sono state realizzate con il sistema “Platform-Frame”, composto da un pannello composito con struttura principale in legno, isolamento interno e cappotto esterno, maggiormente rispondente alle esigenze di contenimento energetico e miglioramento degli standard ambientali dell’involucro edilizio. I pavimenti interni sono in semplice battuto di cemento al piano terra dei forni Hoffman e in cemento nuvolato rifinito al piano primo: era necessario trattenere l’unitarietà della forma complessiva e da ciò si è evitata qualsiasi forma di frammentazione e/o articolazione del disegno di superficie. L’arredo e gli spazi di relazioni esterni sono trattati con materiali che vogliono rappresentare un chiaro richiamo al laterizio e ad alcune possibilità d’uso.
{{item.text_origin}}