Situato nel quartiere Testaccio in un palazzo di inizi ‘900, tra il Lungotevere e il Mattatoio, l’appartamento si affaccia quasi interamente sui platani e sul fiume creando uno scenario diverso a ogni stagione. La ristrutturazione si è concentrata sulla ridefinizione dei servizi e un nuovo concept generale per rendere gli ambienti più funzionali e aderenti alle esigenze della nuova committenza.
Il progetto d’interni mantiene inalterata la conformazione originale scandita da muratura portante e si sviluppa a partire da un filtro distributivo, trattato apparentemente in modo neutro, silenzioso che in realtà accoglie la luce naturale e il colore proveniente dagli ambienti limitrofi, animandosi in maniera diversa a seconda della posizione del sole e dell’orario.
Assecondando la natura dell’involucro, il concept generale recupera i sapori del passato reinterpretandoli in chiave contemporanea, creando contrasti netti attraverso l’uso della luce, del colore e della materia.
L’intervento è cominciato con il restauro delle voltine faccia vista, il ripristino degli imbotti degli infissi e il recupero della pittura originale nella sala da pranzo, riportando alla luce l’antico lambris.
Gli spazi sono scanditi da un gioco di tonalità calde e fredde: verde per il bagno ospiti, corda per la cucina lineare e moderna realizzata a disegno, crimson red per il soggiorno e light blu per la suite matrimoniale. La luce filtra in tutti gli ambienti grazie alle alte porte in ferro e vetro che valorizzano ulteriormente lo spazio e il contrasto con gli altri materiali. Contrasto che si ripete anche per le superfici orizzontali – parquet, resina e graniglia – e per l’arredo – che spazia dai volumi disegnati ai mobili vintage, dagli antiques agli oggetti di design contemporaneo – contribuendo a creare un’atmosfera eclettica e accogliente.
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