Il casinò è un luogo nuovo, con un’attività tutta da scoprire, sia da parte degli utenti che da parte della disciplina architettonica, e questo progetto é un contributo, unico nel suo genere, per una nuova cultura europea di casinò. Non la scatola chiusa o “scatola a tema” estranea al contesto, dei casinò tipo americano, ma un edificio che cerca al contrario una relazione molto forte con la città, e propone un’architettura particolare per ospitare una attività nuova con una forma capace di dialogare con il fruitore. La sfida è quella di inventare un’architettura che, senza poter attingere ad una tradizione tipologica e formale, possa essere l’interpretazione della moderna cultura del gioco inteso nel senso più ampio di divertimento. Non un tempio del gioco ma un luogo per giocare. Al palco dell’ex-teatro, elemento monolitico inconfondibile dall’immagine minimale molto forte e caratterizzante, si contrappone, verso il lago, una facciata traslucida retro-illuminata; un grande faro che segna in modo inconfondibile la fine del lungolago e l’inizio del parco, un segnale a scala urbana. Un ampio atrio collega virtualmente e fisicamente la città al parco. Verso la città, dietro una grande vetrata è posta la facciata vera e propria: una composizione astratta di cubi illuminati e colorati, che ospitano al loro interno spazi di supporto al gioco. Questa vetrina verso la città è un importante e forte elemento gioioso, come un segnale premonitore di quello che succede all’interno dell’edificio, mentre il suo suggestivo spazio ospita un bar che dialogando con l’altro lato della strada, é un vero salotto in città. La facciata verso il parco, più rappresentativa anche perchè è il fronte di tutta la città sul parco, maschera parti aperte e chiuse dell’edifico e funzioni diverse. Il nuovo corpo è rivestito in travertino, lo stesso materiale del resto dell’edificio ma usato in maniera diversa e nuova. Duemila lame sono ruotate su perni così da creare un effetto particolare di onde, in cui le ombre generano una composizione di pieni e di vuoti sempre diversi a seconda del giorno e dell’ora, in modo tale che la facciata si apre e si chiude nei diversi settori a seconda del punto di vista. Il disegno delle lame si trasforma in effetto cinetico se si osserva la facciata movendosi. Come nelle altre facciate, di giorno l’immagine è tranquilla e urbana, mentre di notte, grazie ad una retro-illuminazione di led colorati che la smaterializza, acquista vita, esattamente come il casinò.
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