TOPSCAPE PAYSAGE Magazine N.26
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Giardino pensile del Complesso edilizio Via Po 11-13-15 in Roma
In una campagna di acquisizioni volta a strutturare un proprio patrimonio immobiliare la Cassa nazionale di Previdenza Ingegneri ed Architetti, INARCASSA nel 2000 acquistò il complesso di Via Po 11-13-15 realizzato ed appartenuto alla Astaldi S.p.A.. A seguito delle prime verifiche fu indetto un concorso di progettazione volto alla completa riqualificazione del complesso stesso. Il concorso fu bandito nel 2001 e vinto nei primi mesi del 2002 da una Associazione Temporanea di Professionisti (ATP) tra i quali lo scrivente. Il progetto prevedeva una profonda ristrutturazione di tutto l’impianto edilizio, questo era composto da tre elementi principali denominati sin dall’inizio edificio A: edificio composto da quattro piani fuoriterra con struttura mista cemento/acciaio e tetto a falda corrispondente al numero civico 11; edificio B composto da cinque piani fuoriterra con struttura in cemento armato, copertura piana e facciata in serramenti di alluminio anodizzato collegati sequenzialmente tra loro; edificio C: una autorimessa interrata multipiano infrapposta tra gli altri due edifici. Successivamente alla vincita del concorso fu conferito l’affidamento dell’incarico di progettazione nelle sue varie fasi, percorso completatosi nella primavera del 2004. Nell’autunno dello stesso anno, a seguito della gara di appalto venne affidato lo stesso.
In questa sede, per necessita di sintesi e conseguentemente a varie vicissitudini occorse durante il lungo arco temporale della realizzazione verrà divisa questa in tre fasi: la prima e seconda hanno portato al compimento degli edifici A, B e alla demolizione dell’edificio C, l’autorimessa interrata. Nelle prime due fasi chi scrive si è occupato della progettazione e direzione operativa di cantiere delle nuove facciate strutturali realizzata in cristalli chiari, performanti e serigrafati, dei rivestimenti metallici a curvatura policentrica e degli ingressi ad elementi vetrati a lastra singola, anch’essi con cristalli performanti, a sistema di ritenuta “puntiforme”.
La terza fase (2012-2014), per volontà della committenza ha visto la chiusura degli appalti precedenti e la formulazione di un appalto ad-oc per la realizzazione dell’edificio C: la rimessa interrata multipiano con la sua copertura a giardino pensile. L’indizione di un appalto interamente nuovo ha comportato una sostanziale rivisitazione del progetto originario che in sostanza è divenuta una nuova progettazione. Durante la progettazione della prima fase, quella antecedente l’apertura del cantiere, era stato previsto uno strato vegetativo maggiore di quello attualmente realizzato. Originariamente fu previsto una sorta sintetica di “giardino all’italiana” proposto in chiave contemporanea, il giardino poggiato su un estradosso completamente piano consentiva l’impianto di varie essenze arbustive tali da permettere la realizzazione di un giardino contenuto nelle dimensioni ma al contempo autonomo e forte di una propria identità all’interno del complesso da ristrutturare. In altri termini non si limitava al ruolo di legante esterno tra i due edifici ma assumeva una dignità espressiva a se stante.
L’avvento del cantiere, la demolizione e rimozione totale che il progetto richiedeva portò alla luce situazioni strutturali preesistenti non prevedibili nella prima fase progettuale, nello specifico, ad avvenuta demolizione e rimozione sono emersi elementi strutturali di precedente giacitura che richiesero un intervento di rivisitazione progettuale anche nella costruenda nuova struttura. Il progetto così riconfigurato determinò la modifica delle quote altimetriche influenzando particolarmente il solaio di copertura dove le travi estradossate hanno visto un incremento di questo valore a discapito dello strato vegetativo. Questo già complessivamente ridotto sull’intera estensione della superficie a giardino si è trovato in una situazione limite nel superamento delle travi.
Date le restrizioni occorse nella realizzazione della struttura, per l’esecuzione del giardino pensile in copertura fu necessario ricercare soluzioni tecniche idonee, tali da soddisfare una situazione che presentava uno strato di messa a dimora delle piantumazione più esiguo di quello previsto. La risposta fu nell’individuare alcune soluzioni offerte dalle ditte DERBIGUM Italia e DAKU Italia, che unite da una partner commerciale consolidata, presentavano un pacchetto sinergico tale, da permettere la realizzazione del giardino sulla copertura dell’autorimessa così configurata.
Questi elementi sono stati messi in opera su una superficie complessiva di c.ca 1100mq.
Importo complessivo per la realizzazione dell’autorimessa: c.ca 1.412.000€
Le essenze vegetali del nuovo giardino pensile, oltre al manto erboso in DICHONDRA REPENS, si compongono di siepi di Alloro (LAURUS NOBILIS) sagomate a disegno e piante di bosso (BOXUS SEMPER NOBILIS) sagomate sferiche. Così definito, il giardino pensile fa da base e collegamento all’intero complesso, mettendo in relazione le importanti preesistenze arboree come il CEDRUS ATLANTICA MONUMENTALE, il QUERCUS ILEX MONUMENTALE ed il più piccolo QUERCUS ILEX, tutti interni al complesso e tutelati.
Il progetto è stato pubblicato sul numero 26 della rivista TOPSCAPE PAYSAGE
Il nuovo insieme come si sin ora descritto, gode inoltre dell’innegabile bellezza dello sfondo offerto dalla adiacente Villa Borghese.
Progetto architettonico/paesaggistico: arch. Sebastiano Boni
Attualmente il complesso di Via Po 11-13-15 è sede della Phillip Morris Italia s.r.l.
Year 2015
Work started in 2014
Work finished in 2015
Client INARCASSA
Status Completed works
Type Office Buildings
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