Se ci si avventura in una idea imprenditoriale che riguarda un monumento come lo si protegge, lo si esalta e lo si rende aperto e fruibile a tutti garantendo anche l’interesse imprenditoriale?
I committenti di Villa Mosca ad Alghero hanno posto all‘Architetto progettista queste domande e come sempre, quando la materia è architettura, le risposte sono state trovate un po’ nell’ingegno, un po’ nella tecnologia, un po’ nel buon senso. Un vasto giardino un po’ ammalorato è stato sottoposto ad un esame dettagliato e scrupoloso curandone l’analisi degli stati di degrado con scrupolosi interventi di ripristino, di integrazione delle specie arboree con altre compatibili e il miglioramento dei camminamenti attraverso una attenta ricostruzione dei materiali. L’obbiettivo era quello di aprire il giardino alla città eliminare la percezione di inaccessibilità, ai cittadini e agli ospiti della struttura. E quindi il rifacimento del piazzale con l’eliminazione della scontata e per nulla originale pavimentazione in cotto con la soluzione di una pavimentazione che sembra acciottolato ma che è in realtà un pavimento drenante ad altissime prestazioni tecnologiche. Una nuova piscina è stata incastonata tra la splendida vegetazione mediterranea, impreziosita da una nuova pavimentazione in legno che oltre ad esaltare la naturalezza dei luoghi, dissipa il riflesso del sole nelle più calde giornate estive. Il pergolato e il rifacimento della copertura di collegamento hanno definito lo spazio pubblico e di maggiore frequentazione, diventando una piccola oasi di pace affacciata su uno dei panorami più amati dalla cittadinanza ed ora resi accessibili, aperti e fruibili da chiunque. Un progetto di riqualificazione e restauro che ha visto come protagonisti interventi mirati e minuziosi, dove la tecnologia dei materiali sono usate da supporto e complemento per esaltare e rispettare il monumento.
Autori: Giuseppe Balzani, Andrea Becca, Tatiana Demelas, Olimpia Di Lauro
Foto: Angelo Meloni
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