L’obiettivo era quello di realizzare una casa che vestisse i panni di un tipico opificio agricolo e contemporaneamente rispondesse ai nuovi dettami di ecosostenibilità. Un’unica volta a botte accoglie un grande open space a doppia altezza il cui piano ammezzato che si affaccia sul piano terra crea uno spazio fluido, ambienti quasi liquidi che confluiscono nella stanza centrale, il vero cuore della casa. Il prospetto principale è caratterizzato da ampie vetrate che si affacciano sul giardino che circonda questo parallelepipedo. Il risultato finale consiste nell’equilibrio della residenza con l’architettura rurale del territorio. Nessun pilastro impegna l’open space grazie alla realizzazione di un solaio a lastra del tipo predalles con travi autoportanti, dove è stata poi ancorata la volta a botte. La residenza dispone di un sistema di recupero delle acque meteoriche, di collettori solari e pannelli fotovoltaici. L’illuminazione artificiale è esclusivamente a led e tutti gli impianti sono gestiti dal sistema domotico che permette un controllo intelligente della casa. Un traguardo importante, sia per la sostenibilità ambientale che per la composizione architettonica.
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