Il progetto si pone l'obiettivo di raccontare una storia. Una storia che descrive l'evolversi del rapporto tra uomo e ambiente, dove il primo plasma il secondo e viceversa.
FARFALLA - questo è il sopranome dato all'isola di Favignana per la sua forma planimetrica allungata e quasi simmetrica. Quando si passa alla terza dimensione però la simmetria si perde, infatti l'isola si presenta come una grande piattaforma dominata da un'unica montagna che la divide in due.
La natura viene rappresentata da due elementi apparentemente apposti. Il tonno che raffigura la velocità, lambendo in numerosi gruppi le coste a nord dell'isola, durante le migrazioni primaverili. Il tufo, che riproduce la staticità della materia. L'uomo dialoga con essi. Blocca la velocità tramite la pesca del tonno e segna profondamente la materia con l’estrazione del tufo.
Queste vicende sono il tratto dominante di tutta la composizione.
Da subito si è immaginato un luogo fatto di movimento e staticità, di comunicazione e riflessione, di passato e presente.
La disposizione planimetrica dell'intervento vede la predominanza di un percorso|monumento, che attraversa il lotto in maniera irregolare sia in pianta che in sezione, a causa di una depressione centrale.
Il fulcro generatore di tutta la composizione è stato identificato nella disposizione planimetrica che adottano le reti e la struttura galleggiante utilizzate dai pescatori per la cattura dei tonni
Questo schema di percorso obbligato per le migrazioni dei tonni si richiama in maniera esplicita nella piazza, dove alcuni elementi si dispongono in uno schema che presenta gli stessi allineamenti.
Le variazioni altimetriche degli elementi prendono vita dal ricordo delle cave di tufo, vere e proprie sculture a grande scala in cui l'uomo si pone come manipolatore e fruitore degli spazi.
Il cuore centrale del progetto è il luogo|monumento dove il silenzio e la riflessione generano un invisibile monumento, esplicitato in un luogo dove il silenzio e il distacco dal resto dell’urbanizzazione aiutano e invogliano a ricordare gli uomini e la loro storia.
In esso troviamo i vari elementi che hanno influito sulla vita dell'isola.
L'acqua, chiusa in una struttura di acciaio cor-ten che come una nave entra nel luogo.
Le cave di tufo,materiale usato sia in verticale che in orizzontale per definire gli spazi.
Il giardino ipogeo,tipico riutilizzo delle cave dell'isola.
Gli spazi a margine del cuore del progetto sono stati dedicati alla creazione di sedute e aiuole, che delimitano l'area riservata alla creazione di due blocchi-bar.
La prospettiva del lungomare DUILIO incontra come primi elementi alcuni blocchi irregolari di varia altezza per permettere da essi una visione verso il mare. A margine della strada si crea una pista ciclabile parallela al lungomare. Nella zona est è stato creato un posteggio per le biciclette.
I materiali adottati sono:
- Pavimentazioni : blocchi di tufo tagliato, cemento lavato grigio.
- Muri: blocchi di tufo tagliato, blocchi di tufo bianco levigato.
- Sedute: pietra bianca.
- Elemento raffigurativo nave: acciaio cor-ten
- Vegetazione : alberi esistenti nel lotto, mandorlo, pero, fico d'india, arancio (tipici della flora dell'isola).
Status Competition works
Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / Bars/Cafés / Monuments / River and coastal redevelopment
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